ORA È IL MOMENTO DI INCALZA
ma
non dimentichiamoci delle ultime novità passate sotto
silenzio
Tralascio il lungo elenco di
inquisiti o chiacchierati fra i sostenitori del Terzo Valico, siano essi liguri,
alessandrini, torinesi, genovesi quali i QUATTRO “B” di GENOVA (Beerneschi,
Burlando, Bertone, Bagnasco) o italiani del tipo Lunardi, Matteoli, Grillo
Luigi, Scajola, Clini, ecc. ecc.
e riportiamo alcune notizie assai
recenti
L’ex padre-padrone
dell'istituto di credito genovese “Carige”, imputato per associazione a
delinquere finalizzata alla truffa, ha raccontato in questi giorni ulteriori particolari agli inquirenti.
Un altro nome che
emerge dai colloqui con la segretaria di Berneschi è quello dell’ex giudice Fucigna
(ora in pensione): “Telefonava spesso, a volte direttamente sul
cellulare di Berneschi. Veniva in veste di presidente di una squadra di volley. Nello stesso
periodo, nel suo ruolo di giudice, Fucigna archiviò una doppia indagine della
Finanza in cui comparivano molti degli stessi personaggi che nel 2014 – quando
la guida della Procura di Genova era già stata assunta da Michele Di Lecce – verranno arrestati
insieme al “Magro”, soprannome dell’ex numero uno dell’istituto di credito. Su
una di queste indagini fu proprio la Procura a chiedere l’archiviazione.
“Era
assiduo, veniva una volta al mese – ricorda la donna – era insistente e a volte
Berneschi lo faceva ricevere da alcuni collaboratori. Non so se venisse a
chiedere contributi”.
Sul Secolo XIX otto mesi fa, quando
venne arrestato Berneschi, apparve questa notizia.
“Un'inchiesta
del 2002 sugli allora potentissimi e non decaduti Berneschi e Menconi, con tutto
il management Carige, indagava per un giro di fatture per operazioni
inesistenti. Un immane lavoro investigativo dei finanzieri del
Gico cancellato in una mattina dall’archiviazione decisa a sorpresa dal gip
Roberto Fucigna. Il magistrato che era presidente della società di volley
sponsorizzata proprio da Carige Assicurazioni e che oggi è indagato a Torino in
seguito al suo coinvolgimento in un’indagine per false sponsorizzazioni della
sua squadra. Anche lui oggi è un pensionato
proprio come Berneschi e
Menconi. Fucigna venne nominato anche
presidente onorario della Carige.
Questo nome non mi giungeva nuovo e
consultai la Cronistoria Terzo Valico. Eccolo qui Fucigna!
"... A proposito di vicende giudiziarie il 20 gennaio
2006 vi sarà l’udienza preliminare con giudice Roberto Fucigna di Genova
(denuncia del WWF nel 1998, accusa di Truffa aggravata per Ercole Incalza, Luigi
Grillo, Bruno Bagnasco e altri nei confronti dello Stato). Successivamente il
processo era stato trasferito da Milano a Genova e finalmente ora, dopo tanto,
troppo tempo perso, eccoci all’udienza preliminare in merito alla vicenda dei
fori pilota”.
E poi
"23 gennaio 2006 - Viene richiesta l’archiviazione dell’inchiesta poiché il massimo della condanna per Truffa nei confronti dello Stato non supera gli otto anni e la legge Ex-Cirielli o Salvapreviti indica in tale termine il limite della prescrizione"
E ancora
E poi
"23 gennaio 2006 - Viene richiesta l’archiviazione dell’inchiesta poiché il massimo della condanna per Truffa nei confronti dello Stato non supera gli otto anni e la legge Ex-Cirielli o Salvapreviti indica in tale termine il limite della prescrizione"
E ancora
“6 febbraio 2006 - Ultima udienza del processo
FORI PILOTA. Il giudice Roberto Fucigna dichiara prescritto il
reato”.
MARCHESELLI
Sono stati
recentemente condannati i vertici del Consorzio Cavet, per danni ambientali
durante la realizzazione della linea Tav del Mugello, tra Firenze e
Bologna. I reati contestati riguardano la destinazione delle terre di scavo che,
per l’accusa, sono state smaltite in cave o in siti per i quali ci sarebbero
state delle certificazioni illegittime. Tra le accuse anche quelle di omessa
bonifica di 24 corsi d’acqua che, secondo l’accusa, sono stati inquinati dai
lavori per la linea dell’alta velocità.
Verificando i nomi dei 19 condannati
emerge che vi sono anche persone impegnate all’interno del
Cociv.
1. Il signor Rubegni Alberto,
condannato a due anni e mezzo, ha rivestito la carica di Presidente del Cociv
fino a fine del 2012.
2. Il signor Guagnozzi Giovanni,
condannato a due anni e mezzo, ha rivestito la carica di Procuratore in qualità
di Direttore del Cociv fino a Marzo del 2013.
3. Il signor Marcheselli Pietro Paolo
condannato a quattro anni e mezzo per traffico illecito di rifiuti rivestiva la
carica di Procuratore in qualità di Direttore del
Cociv.
Su iniziativa del
prefetto di Genova, il Cociv ha dovuto sospendere, almeno ufficialmente, il
Marcheselli e lo avrebbe sostituito con tale Pelliccia Angelo che venne travolto insieme a Bassolino da
un’inchiesta sulla gestione dei
rifiuti in Campania salvo
poi venire
assolto dal Tribunale di
Napoli. Dalle nostre ricerche risulterebbe anche che Pelliccia Angelo sia finito
nell’inchiesta denominata “Marea
Nera” a seguito del
costante sversamento di percolato nel mare della Campania.
Vorrei per un attimo ricordare che il nome di Marcheselli
appare, ritengo come parte lesa, nella notifica inviatami un anno fa (prima da
Genova e poi da Alessandria) per il reato di aver dichiarato che il TAV
coprirebbe malaffare e tangenti. Notifica per la quale ancora nessuno si è ancora mosso a chiedermi
scusa e a rimborsarmi le poche o tante spese sostenute.
COSTI -
BENEFICI
Dal 1992 si
chiede al Cociv, con esposti di centinaia di pagine ricche di dati, la
documentazione fondamentale del rapporto fra costi e benefici. Mai
vista!
Questa è emersa una settimana fa dai meandri del
Ministero, miserande venti paginette datate 2003, dodici anni fa! Ci chiediamo come mai, date le conclusioni molto
ottimistiche, non sia mai stato sbandierato dalle autorità a riprova
dell’utilità dell’opera. Il motivo è semplice: si tratta di un documento
ridicolo che ciascuno di noi sarebbe in grado di inventare e redigere in tre
orette di lavoro dietro un piccolo contributo a favore delle associazioni NO
TAV, ma forse anche gratis.
L’assunto su cui si basava l’intera
analisi è che le linee esistenti tra Genova e la pianura alessandrina, ovvero le
due dei Giovi più quella di Ovada, fossero in via di saturazione. Nel 2003
stimavano che entro il 2010 non ci sarebbe stato più spazio sulle linee,
disegnando scenari apocalittici in caso di mancata costruzione dell’opera.
Praticamente oggi, nel 2015, una marea di pendolari e di merci si sarebbe
riversata nelle strade con costi ambientali altissimi. Nel 2020 la probabile
estinzione della razza umana rimasta priva di aria nei
vagoni.
Sulla base di
questo dato, non supportato da alcuna fonte e diametralmente opposto alla
situazione odierna, vengono snocciolate una serie di tabelle. I dati sono
falsificati in maniera spudorata: i treni per trasporto pubblico locale
avrebbero dovuto passare da 82 al giorno nel 2002 a 182 nel 2010 (tab. 5.3.1),
più 107 treni a lunga percorrenza. Mentre i treni merci dai 108 del 2002
sarebbero presto diventati 165 al giorno nel 2010 (tab. 5.2.1). Il Cociv
considerò una media di 100 persone a treno, per una stima di 18200 pendolari al
giorno nel 2010. Ad oggi, cinque anni dopo tale scadenza, i dati sui passeggeri
e sull’offerta delle Ferrovie sono osservabili nel report 2014 di
Assoutenti: circa 500
abbonati quotidiani, 5800 nell’arco della settimana. Il trasporto pubblico
locale è ridotto a 44 treni (contro i 182 previsti), mentre i treni adibiti al
trasporto container fino al 2013 erano 2 (due!) al giorno, per ammissione della
società che gestisce il traffico ferroviario dal porto di Genova in
un’intervista a Il
Secolo XIX.
La linea era e rimane largamente sottoutilizzata. I
problemi di traffico esistono, come diciamo da sempre e come sostengono anche le associazioni di pendolari,
sul tratto da Tortona a Milano, non interessato dai lavori del Terzo
Valico.
Ma pure truffando sui dati di
traffico i conti non tornano. I ricavi, confrontati con i costi di costruzione e
di manutenzione, non sono eclatanti. Così Cociv si inventa un “beneficio
ambientale” di oltre 600 milioni di euro all’anno, che consiste nella differenza
di costo per gli utenti tra la gomma e la rotaia. Come si pensa di intercettare
questo traffico non è dato sapere, così come mancano le stime sulle tariffe di
utilizzo della linea. La scientificità del metodo si commenta da sé.
Le inconsistenze di questo
pseudodocumento sono lampanti, ma rinviamo ad altra occasione un testo apposito
per demolirle e ricordare quali erano le alternative da noi proposte fin dal
1992.
INFINE
Un’ultima
riflessione rispetto a quanto sta accadendo negli ultimi giorni sulla questione
Terzo Valico. La chiusura del cantiere di Arquata, il
sequestro di una cava a
Tortona e la rimozione di Marcheselli, l’arresto di Incalza sono tre indizi che secondo noi fanno una
prova. La prova per quei sindaci così proni dinanzi al potere tanto da
regalargli aree gigantesche come la Romanellotta da distruggere e concessioni a
fare ciò che vuole inquinando acque, movimentando smarino, occupando zone
private tramite espropri immaginari, che non sono davanti a mele marce da
schiacciare ma che è l’intero sistema grandi opere ad essere marcio alle
fondamenta. Sta avvenendo quello che i comitati dicono da anni e questo nessuna
persona in buona fede può metterlo in discussione. Terzo Valico significa spreco
di risorse pubbliche, devastazione ambientale, traffico di rifiuti, rischi di
infiltrazioni della criminalità organizzata. Si vergognino tutti i Sindaci che
fino ad oggi hanno preferito chiudere gli occhi davanti a quanto è sotto gli
occhi di ogni persona onesta. Il Terzo Valico deve essere fermato una volta per
sempre e sostituito con opere effettivamente utili alla comunità, ben studiate e
dirette con la massima limpidezza e consenso delle popolazioni residenti e non
solo.
Antonello Brunetti
Antonello Brunetti
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