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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Monsanto è cancerogena?

Il diserbante più diffuso in Italia e nel mondo è probabilmente cancerogeno! Lo dice uno studio di alcuni dei migliori scienziati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma la Monsanto sta facendo di tutto per ottenere il ritiro della ricerca e lasciare il prodotto sul mercato. Secondo gli esperti l’unico modo per far prendere seriamente questa ricerca alle nostre istituzioni è una immediata mobilitazione globale. Gli enti che regolano queste sostanze sono in generale poco trasparenti e spesso influenzati dalle grandi multinazionali del settore chimico, ma proprio in questi giorni l’Unione Europea sta decidendo sui permessi per l’uso di questo  diserbante , il glifosato. E lo stesso sta accadendo in USA, Canada e Brasile mentre Olanda, Sri Lanka e El Salvador si stanno già muovendo per vietarlo. Togliamo subito questo veleno dai nostri supermercati! E dalle nostre acque (in Italia il glifosato e i suoi derivati si trovano nel 46% delle acque di superficie!), dai nos

Aiutali anche Tu! Un aiuto per il Nepal subito.

Dalle 14 di oggi, lunedì 27 aprile, fino al 10 maggio sono attivi i numeri solidali 45591, a favore di Agire (Agenzia italiana risposta emergenze) e, dalle 18, 45596 a favore di Unicef e Wfp per dare un contributo alla popolazione nepalese colpita dal terremoto di sabato 25 aprile. Sono attualmente 7 le organizzazioni di AGIRE attive o in fase di attivazione nelle zone colpite: Actionaid, Cesvi, Gvc, Intersos, Oxfam, Terre d es Hommes, Sos Villaggi dei Bambini. Il loro obiettivo ora è rispondere ai bisogni più immediati: acqua, cibo, ripari per le famiglie senza tetto, interventi sanitari nelle aree dove l’impatto del terremoto è stato peggiore. Il livello di devastazione della capitale e della Kathmandu Valley dà certezza che bisognerà pensare anche ad interventi a medio e lungo termine.

Save the Children

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Nepal, Save the Children: rischio ipotermia per decine di migliaia di bambini. Lanciato un massiccio intervento di aiuto con distribuzione di ripari, kit di prima necessità e per neonati     Quasi 2 milioni i minori colpiti. 30 su 75 i distretti interessati dal sisma. Per sostenere l’aiuto di Emergenza in Nepal: numero verde 800988810  Donate now   Terremoto in Nepal. Save the Children: "Emergenza farmaci negli ospedali" (video)

No Tav pronti a opporsi all'utilizzo delle cave alessandrine. Questo lunedì assemblea al Laboratorio Sociale

ALESSANDRIA - Il Movimento No Tav Valico è pronto a mobilitarsi contro la decisione della Giunta di Alessandria di concedere l’utilizzo delle tre cave situate sul territorio alessandrino richieste dal Cociv. Il Movimento ha infatti indetto un'assemblea pubblica per questo lunedì sera alle 21 al Laboratorio Sociale di Alessandria, in via Piave 65. La riunione servirà a fare il punto della situazione e decidere le strategie di azione contro una decisione che, secondo il Movimento No Tav, ha “barattato la salute dei cittadini” con il rifacimento di via Genova a Spinetta e strada della Stortigliona che oltretutto, hanno puntualizzato gli attivisti, verrà utilizzata “proprio dai camion diretti alle cave”. “A questo punto – ha chiosato il Movimento No Tav – bisogna far ripartire alla grande la mobilitazione popolare ad Alessandria, come già avvenne nell’estate di due anni fa, che riuscì a sventare un primo tentativo di conferimento dello smarino del Terzo Valico alla Fraschetta”. Fonte

Domenica 26 aprile

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Terzo Valico, i No Tav in marcia ad Arquata: “Grandi opere inutili, il ministro Delrio le fermi”

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I manifestanti chiedono il dirottamento dei fondi a favore della messa in sicurezza del territorio e delle spese sociali Oltre un migliaio di manifestanti, duemila per gli organizzatori, hanno partecipato alla marcia di protesta contro il Terzo Valico ferroviario che ha attraversato Arquata Scrivia (Alessandria). Al corteo, che si è svolto pacificamente, hanno partecipato anche attivisti No Tav della Valle di Susa, manifestanti del comitato di Lotta per la casa di Roma, delegazioni giunte da Brescia e dalla Liguria. «Ribadiamo la nostra richiesta di sospendere un’opera inutile e dannosa - dice Claudio Sanita, portavoce del movimento No Tav Terzo Valico - il ministro Delrio sia coerente: a parole si dichiara contrario alle grandi opere, ma la centralità del Terzo Valico è stata ribadita in un allegato al Def (Documento di Economi e Finanza, ndr) del 2015. Il governo fermi quest’opera, - conclude Sanita - altrimenti la fermeremo noi». Fonte Nuova marcia No Tav. Ad A

Domenica 26 aprile: biciclettata a Viguzzolo (AL)

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Sabato 18 aprile marcia popolare NoTav ad Arquata Scrivia Stampa articolo

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Chiudiamo la partita del Terzo Valico e delle grandi opere Sabato 18 aprile ore 14 marcia popolare ad Arquata Scrivia Sono molti anni che il Movimento No Tav – Terzo Valico e tutti i movimenti di lotta territoriali denunciano il sistema delle grandi opere. Devastazioni ambientali, rischi per la salute, sottrazione di risorse utili alla spesa sociale e ai territori, infiltrazioni della criminalità organizzata, sperpero di denaro pubblico, corruzione, tangenti e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta della Procura di Firenze, che ha portato fra gli altri all’arresto di Ercole Incalza, vero dominus delle grandi opere italiane, non fa che confermare quanto affermiamo da anni. Una storia di gigantesche tangenti, appalti truccati, lievitazione dei costi, mancati controlli, regali e regalini nella migliore delle tradizioni italiane. Il Terzo Valico e tante altre grandi opere escono a pezzi da questa vicenda. Ben 700.000 Euro di compensi (leggasi

Domenica 3 maggio: camminata enogastronomica a Redavalle (PV)

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Terzo Valico, Della Bianca: "Aziende edili liguri non pagate da mesi"

GENOVA - Un centinaio di aziende edili liguri sono costrette a lavorare per la realizzazione del Terzo Valico, l'alta velocità ferroviaria Genova-Milano, senza percepire compensi da mesi a causa di un contenzioso contrattuale tra il consorzio Cociv e le Ferrovie dello Stato. Lo denuncia la consigliera regionale del Gruppo Misto Raffaella Della Bianca. "A fare le spese di questa assurda diatriba tra Cociv e FS - sottolinea Della Bianca - sono le imprese del nostro territorio che lavorano in subappalto, per le quali sono in ritardo da mesi i pagamenti". "Il meccanismo che si è innescato a seguito di questa vicenda ha dell'incredibile: - aggiunge - l'Inps pretende i soldi per pagare i dipendenti delle imprese in questione, che nonostante non ricevano compensi, continuano a pagare le tasse e si indebitano con l'erario. Le banche non concedono fido e quindi è come un cane che si morde la coda". Il video