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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

“Nessun rincaro per la Tav. L’Italia pagherà 2,9 miliardi”

Il commissario Virano: 7,7 è il valore complessivo del contratto Maurizio Tropeano Torino Non ci sono incrementi di costo e la quota che l’Italia pagherà per la realizzazione della Torino-Lione è quella che conoscono tutti, cioè 2,9 miliardi su un costo complessivo di 8,4 miliardi». Mario Virano, commissario straordinario della Torino-Lione, prova a mettere alcuni punti fermi sugli investimenti necessari per scavare il tunnel di base lungo 57 chilometri e le due stazioni internazionali di Susa e St. Jean de Maurienne. L’allarme su una lievitazione spropositata delle spese era stato lanciato dal vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito. L’ultras del fronte sì Tav leggendo l’accordo di programma firmato dal ministero dei Trasporti e da Rfi che valuta in 7,7 miliardi la quota italiana è stato netto: «Se fosse confermato un aumento del 165% sarò il primo a chiedere di bloccare l’opera». Chi ha ragione? Virano conosce il contenuto del

Sempre piu insostenibile il costo del tav ci va coraggio a parlare di opera utile

Sempre più insostenibile il costo del tav, ci va coraggio a parlare opera utile! Oggi la tratta transfrontaliera della Torino Lione sale a 12 miliardi di euro . L’Italia, paese di grandeur, si prese in carico di coprire i costi per il 58% della linea , quindi  dovrà sborsare (togliendo i soldi ad altri settori sia sempre chiaro!) 6,9 miliardi di euro (+2,1 rispetto al calcolo di agosto). La dimostrazione palese che quest’opera inutile è sempre meno sostenibile da un Paese in cui le priorità sono sicuramente altre . Pubblichiamo di seguito l’articolo di Maria Chiara Voci da Il Sole 24 Ore Il costo della Tav sale a 12 miliardi La tratta internazionale della Torino-Lione, il cui costo per i lavori era calcolato in 8.329 milioni di euro a inizio 2012, richiederà in realtà un esborso – a valori correnti, aggiornati a oggi – di 12 miliardi (precisamente, 11.977 milioni). Ciò significa che l’Italia, su cui grava secondo il trattato Italia-Francia di due anni fa il 57,9% della sp

SOSTENIBILITA' GLOBALE, "NEANCHE UNA CATASTROFE CI PUO' SALVARE"

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Lo studio australiano è stato pubblicato su PNAS Secondo un nuovo modello multi-scenario della popolazione umana mondiale, neanche una forte restrizione delle nascite o una mortalità di massa catastrofica non porterebbero un cambiamento abbastanza notevole in questo secolo per risolvere i problemi di sostenibilità globale. Lo studio - rivela phys.org - è stato pubblicato ieri da PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences). Due ecologisti, il professor Corey Bradshaw e il professor Barry Brook dell'Istituto dell'Ambiente all'università di Adelaide, sostengono che con la crescita della popolazione "virtualmente bloccata" il mondo deve concentrarsi sulle politiche e le tecnologie per invertire il consumo in aumento di risorse naturali e migliorare il riciclaggio. Con un obiettivo: più immediati guadagni di sostenibilità. Gli sforzi di riduzione della fertilità, tuttavia, attraverso una maggiore assistenza e l'educazione alla p

Benessere, anima e corpo

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Facciamo beneficenza...compriamo il calendario Il calendario del benessere per aiutare l'Anffas Le foto dell'inaugurazione

I soldi per gli amici poveri imprenditori si trovano sempre: VERGOGNA!

Non ci sarebbero parole per  descrivere la sfacciataggine di alcuni provvedimenti, ma visto lo schifo che fanno, due parole le troviamo, anche se ne basterebbe una: VERGOGNA. E’ notizia di ieri che la Regione Piemonte su proposta dell’assessore  Giuseppina De Santis  ( nella foto in piedi a destra mentre pensa a questa grande trovata ) ha stanziato mezzo milione di euro da destinare ai poveri imprenditori che hanno dichiarato (con autocertificazione) di aver subito danni dai notav. Una procedura insolita visto che per attribuire a qualcuno un gesto vi devono essere dei fatti rilevati, magari un processo, una condanna o qualcos’altro, ma per gli amici del tav no. Ancora più insolito è come la Regione si faccia da garante per imprenditori con ditte fallite, le maggiori delle quali intestate a familiari, e alcuni in odor di ndrangheta(v) con inchieste in corso. Le tante parole sulla legalità quando è il momento cambiano forma ed ecco che il sistema tav funziona come deve fu

Bambini senza futuro

Oltre il 50% dei rifugiati in tutto il mondo sono bambini . Occhi innocenti costretti ogni giorno a scoprire l’orrore della guerra. Traumatizzati dalla violenza e dalla fuga forzata, senza un alloggio, né acqua né cibo, milioni di bambini hanno  urgente bisogno del tuo aiuto . L’UNHCR è la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane e a proteggere i diritti di milioni di rifugiati. Fai una donazione oggi stesso . La tua donazione regolare si trasformerà in aiuti concreti, indispensabili per la sopravvivenza di centinaia di migliaia di bambini. Continua qui

Una giornata programmatica sul dissesto idrogeologico

Diretta a Matteo Renzi Anche se Genova è una delle città europee più esposte al dissesto idrogeologico, è buona parte del territorio italiano ad essere in pericolo. Il Consiglio nazionale dei geologi ha avanzato diverse proposte al Parlamento italiano, proposte che tuttavia non hanno ancora avuto effetti concreti. L’Italia ha a disposizione 2,5 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio, ma questi soldi non vengono spesi per problemi burocratici e di coordinamento tra governo, regioni e enti pubblici secondo quanto riportato dal presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano. Il costo complessivo dei danni provocati da terremoti, frane e alluvioni dal 1944 al 2012 è stato di 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 all’anno. Per Genova sono disponibili, dal 2010, 35 milioni di euro per il dissesto idrogeologico che non sono mai stati spesi. LifeGate è il punto di riferimento per la sostenibilità in Italia. Promuove uno stile di vita e un m

A chi fa paura il Freccia Bianca deragliato a causa del Terzo Valico?

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Torniamo ad occuparci del deragliamento del treno Freccia Bianca avvenuto a Genova il 10 ottobre a causa di una frana proveniente dal cantiere del Terzo Valico della “Galleria Campasso” in via Castel Morrone. Lo facciamo perché abbiamo la sensazione che in molti stiano facendo di tutto affinché della questione se ne parli sempre meno, fino a farla scivolare lentamente nel dimenticatoio. Pochissimi sono stati i mezzi di informazione mainstream ad aver riportato la notizia della correlazione fra deragliamento e cantiere del Terzo Valico, i più hanno fatto finta di non sapere che cosa fosse quel cantiere che si trova proprio sopra il passaggio della linea ferroviaria storica. Dopo la puntuale denuncia avvenuta grazie ai siti No Tav e la diffusione della foto che spiega meglio di mille parole quanto accaduto, Rfi si è sentita in dovere di aprire un’inchiesta interna smentendo seccamente dal primo momento il coinvolgimento del cantiere del Terzo Valico. Certo non potevamo

Alluvione, lettera al Sindaco: “I soldi del Terzo valico vengano usati per risarcire danni”

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“Il nuovo evento alluvionale che ha colpito Genova in questi giorni, punta l’indice, sulla fragilità del territorio che, come lei stesso ha detto, richiederebbe numerosi e costosi interventi. I Comuni e tutte le realtà locali sono stati pesantemente penalizzati dal patto di stabilità e da tagli indiscriminati che, oltre ad aver causato la restrizione dell’assistenza sociale, hanno impedito o reso difficili l’esecuzione di molti di questi interventi, che sarebbero invece stati necessari alla messa in sicurezza della nostra città”. E’ questo l’incipit della lettera aperta al sindaco Doria scritta dal Comitato Territoriale Altra Europa con Tsipras – Associazione Altra Liguria. Un messaggio che mette subito il dito nella piaga: “Non possiamo – contina la lettera – non rilevare come, di fronte a queste tragedie, risulti sproporzionato l’investimento di 6 miliardi previsti per la sola costruzione del terzo valico, opera di dubbia utilità e di certo impatto territor

Alluvione: per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti

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Scriviamo queste righe con tanta, tantissima rabbia. Dopo Genova l’alluvione è arrivata in basso Piemonte. L’emergenza è ancora in corso ad Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Gavi. In molte cittadine della Valle Scrivia l’acqua non è potabile, vi sono decine di frane, strade e linee ferroviarie interrotte, famiglie evacuate, scuole chiuse, cantine, negozi e case invase da acqua e fango. Le televisioni ci stanno raccontando che la colpa sia delle abbondanti piogge cadute da ieri sera. Certo, sappiamo quanto è piovuto, ma sappiamo anche che nessuno è stato avvisato dell’imminente pericolo e sappiamo che la colpa non è della natura, ma dell’uomo che non sa convivere con essa. Quanto cemento è stato usato in questi anni restringendo i normali alvei di rii, ruscelli, torrenti e fiumi? Quanti soldi sono stati impiegati nella prevenzione e in tante piccole opere utili di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico? Continua qui

La politica, il territorio, una economia di rapina

10 ottobre 1970-10 ottobre 2014 Esattamente 44 anni fa fu un disastro a Genova e il giorno dopo lungo la Valle Scrivia (in 24 ore ben 943 mm. a Bolzaneto, ossia quasi un metro). A Genova mi pare una quarantina di annegati e da noi in Bassa Valle Scrivia, uno ad Arquata e uno a Castelnuovo. Quindi la storia delle “bombe d’acqua”   regge solo in parte. Sempre ci sono stati temporaloni ripetuti e concentrati (basterebbe andare a vedere i dati dei centri metereologici che sono attivi da parecchi decenni) e confrontare come si smaltivano un tempo e ora queste masse d’acqua consistenti. Quel che occorre è partire da questo punto di partenza e individuare gli interventi opportuni, mettendo in secondo piano tutto questo cancan sulla tempestività dell’allerta e sulla burocrazia. Nel merito vorrei fornirvi alcune notizie o commenti di ieri, non tanto sull’aspetto tecnico ma su quello più generale, che mi paiono interessanti Ferruccio Sansa da Il Fatto Quoti

L'11 e il 12 ottobre ancora una volta in piazza per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla

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Per i giovani con sclerosi multipla e per sensibilizzare tutti a sostenere la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla, malattia che in Italia colpisce 72 mila persone e per la quale non esiste una cura risolutiva, l'11 e il 12 ottobre 2014 torniamo in 3.000 piazze italiane con La Mela di AISM ( Guarda la piazza più vicina a te! ). Al nostro fianco come sempre ci saranno migliaia di volontari, e uno chef speciale, Alessandro Borghese, che ha deciso di impegnarsi con AISM: " perché un impegno così serio implica una organizzazione altrettanto seria, che dia garanzie a chi la sostiene di trasparenza e affidabilità ”. Le città in Piemonte Continua qui

Quello che i giornali non dicono: il TAV fa deragliare un Freccia Bianca

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La frana provocata dal disboscamento di COCIV a Trasta per la realizzazione del cantiere del Terzo Valico, il cosiddetto cantiere “Galleria Campasso” in via Castel Morrone, ha bloccato un Freccia Bianca. La coltre di terra e detriti, staccatasi dal cantiere, è crollata su quattro vagoni del convoglio FrecciaBianca, ferendo incredibilmente solo il macchinista, causando il deragliamento del treno con la fuoriuscita dai binari di numerosi vagoni. Se il nostro cuore non stesse lacrimando per la rabbia e la devastazione, ci sarebbe da ridere. I media locali (ilSecolo, Primocanale, Repubblica) che sempre si prodigano nell’infiocchetare le virtù del Terzo Valico-TAV Genova Tortona, evitano di individuare la causa della frana, evitano di dire da dove si è staccata e perchè. Vergognosi, come al solito. Le immagini parlano chiaro, e confermano ancora una volta che la lotta al tav Terzo Valico è giusta e sacrosanta. Lottare contro il  TAV- Terzo Valico vuol dire lot

Ma allora questo amianto?

Per chi non era presente all’assemblea di giovedì 18 settembre. Il Ministero dell’Ambiente ha finalmente pubblicato, a luglio, un Protocollo per la gestione del rischio amianto, che si applica non ai cantieri ma all’ambiente esterno. Il protocollo, nei suoi punti fondamentali: 1. Analizza la geologia del territorio attraversato dal tracciato del terzo valico, affermando che sarà possibile trovare rocce serpentinitiche (contenenti amianto) dal 20 al 50%. 2. Prescrive, per misurare la presenza di amianto nelle rocce, di fare, a seconda del tipo di roccia che si incontra, dei prelievi e di analizzare il materiale. In base al tipo di roccia e a queste analisi si stabiliscono così dei “livelli di pericolo”. 3. Prescrive, per misurare l’amianto aerodisperso, ovvero disperso nell’aria, di fare dei campionamenti con delle centraline: il numero dei campionamenti dipende da quei “livelli di pericolo” stabiliti dopo i prelievi e le analisi del materiale roccioso. Domanda: ch

Consiglio comunale aperto a Novi

- Lunedì sera 6 ottobre si è tenuto un Consiglio comunale aperto sul tema del Terzo Valico. Richiesto da Cinque stelle e altri componenti della minoranza, la sala della biblioteca era stracolma. Moltissimi gli interventi, ma su uno in particolare va fatta una sintesi: quello di Giancarlo Laguzzi di Federcargo che rappresenta 15 aziende che trasportano merci private, oltre un terzo di quelle complessive nazionali. - Ironico sberleffo, la citazione , proiettata sullo schermo, di una vecchia considerazione non di vecchi NOTAV anarchici, ma di Matteo Renzi (vedi tre immagini allegate) - Infine l’indicazione di un libro, coordinato da Anna Donati , in merito allo Sblocca (o Sfascia) Italia.   Terzo Valico, la posizione delle aziende di trasporto Nel corso del consiglio comunale aperto di lunedì sera,l’ing. Giancarlo Laguzzi di Federcargo ha esposto la posizione delle imprese private di trasporto. "Se si pagherà un pedaggio maggiore sulla nuova linea di Terz

Prima che le api scompaiano

Senza che ce ne accorgiamo, miliardi di api stanno morendo e la nostra catena alimentare è a rischio. Le api non si limitano a fare il miele: sono una forza lavoro immensa e umile, che impollina il 75% delle piante che coltiviamo. Tra pochi giorni gli USA potrebbero decidere di vietare i pesticidi tossici che le stanno sterminando. Arrivare a quel divieto è possibile e noi lo sappiamo bene: dopo una mega campagna Avaaz dell'anno scorso, l'Unione Europea ha proibito quel gruppo di veleni che numerosi scienziati accusano per la morte delle api. Proprio ora le società dell'industria chimica stanno facendo pressione senza tregua sulle autorità statunitensi per impedirlo. I nostri alleati interni, però, ci fanno sapere che l'opinione pubblica potrebbe rovesciare la situazione in favore del divieto. Facciamoci sentire, allora! Se gli USA si muovono, daranno il via ad una reazione a catena nel resto del mondo. Non abbiamo tempo da perdere : la task force della

Valverde: l’osservatorio partecipato resta senza partecipazione

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Chi era presente in sala giura di aver letto imbarazzo sui volti di Giancarlo Campora (ex Sindaco) e Paola Guidi (attuale Sindaco, almeno sulla carta). Il progetto dell’Amministrazione Comunale di Campomorone di creare un soggetto largamente partecipato sul Terzo Valico, con l’intento di “far apparire” una seria volontà dell’Amministrazione stessa di vigilare sui cantieri del Terzo Valico, fallisce miseramente alla nascita. Ieri, 30/09/2014, è stato approvato dalla Giunta Comunale di Campomorone l’osservatorio “partecipato” della Valverde, ma si rifiutano di prenderne parte tutti i consiglieri di minoranza (M5S e L’Altra Campomorone) e tutto il Movimento No Tav – Terzo Valico della Valverde. Non poteva essere diversamente: In questi anni L’Amministrazione Comunale di Campomorone, dietro ad una facciata di “non belligeranza”, è stata il braccio politico sul territorio di Co.Civ, Paita e Bernini tentando di favorire gli espropri (non sempre co

Perchè diciamo no al terzo valico...

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Terzo Valico, il ritmo lento dell’alta velocità italiana