UN ABBRACCIO A CLAUDIO SANITA

Ho letto oggi la notifica della misura coercitiva nei confronti di Claudio Sanita.
Dopo il divieto di andare in Liguria, ora gli viene impedito di passare o fermarsi in tutti i paesi a margine della Scrivia, compresa Arquata dove ha abitato per lungo tempo e dove risiedono i suoi genitori. Tutto ciò a seguito di un procedimento penale in corso riguardante l’iniziativa di lotta messa in atto dal movimento anti TAV-Terzo Valico
Il provvedimento  nasce dall’accusa di aver rapinato della sua macchina fotografica un operaio del Cociv e di aver promosso e partecipato all’iniziativa di lotta che si è svolta alla Pieve di Novi Ligure. Non so se questo operaio è lo stesso che due mesi or sono disse a un No Tav che osservava un cantiere Cociv: “Ti avremmo tagliato la gola e buttato in un buco, se fossimo al  mio paese”. Operai che lavorano tra l’altro per ditte in gran parte sommerse da precedenti preoccupanti, come documenta il sito No Terzo Valico.
Quella della rapina è un’accusa talmente infamante che chiunque conosca Claudio sa non poter essere vera. Il Giudice visto un suo precedente penale (una condanna a tre mesi di reclusione con pena sospesa per una manifestazione contro la guerra in Iraq del 2003 contro la quale manifestarono milioni di persone nel mondo), ha comunque deciso di convalidare le misure cautelari proposte dal Pubblico Ministero.
Certamente non potrà recarsi in visita dai suoi genitori se non dopo averne fatto richiesta scritta al Giudice che deciderà volta per volta se accordargli questa possibilità. Inoltre non potrà più partecipare alle riunioni del comitato, distribuire volantini al mercato, parlare in un’assemblea pubblica, partecipare a una festa o a una manifestazione. Eccola qui in tutto il suo splendore la “democrazia italiana”.
Conosco da anni Claudio e lo stimo per la sua intelligenza e capacità organizzativa. Non è facile andare d’accordo con lui poiché è fermissimo sulle sue convinzioni e non accetta compromessi o vie di mezzo. Personalmente non ho mai avuto problemi, come del resto con la totalità degli antitav, a parte un paio di persone che ritengo troppo settarie o egocentriche.
In questi 22 anni ho avuto a che fare con centinaia di persone, motivate, ricche di ideali, pronte a sacrificare il proprio quieto vivere per tagliare le unghie ai predoni del bene pubblico. Ne cito alcuni a caso: il ferroviere Baldo Romeri, il prof. di zoologia Francesco Barbieri, il WWF Stefano Lenzi, gli operai Fasciolo, Corti e Albasio, il rag. Mario Bavastro, Stefania Pezzan, Gianni Repetto, Antonio Bruno, Corrado Testa, Daniela Cauli, Flavio Speranza, Renato Milano, Monica Manfredini ecc. ecc. Persone splendide che mi onoro di aver conosciuto.
Claudio Sanita è una di queste. Lo conobbi bene quando si ammalò di una malattia simile alla mia, una mieloradicolite e gli fui a fianco. Conobbi i suoi splendidi genitori. Seppi che oltre a battersi contro il Terzo Valico ad Alessandria aveva trainato la creazione di un centro per giovani ove si facevano musica, cultura e mille iniziative. Sempre presente a fianco di sfrattati, di emigrati, di emarginati: un rompiscatole per gli amministratori comunali e quindi lo sentii ancora più vicino al mio modo di essere. Uno che dà fastidio ai manovratori della politica, proprio lui che, ironia della sorte, proprio perché fa il macchinista sui treni, ritiene sacro il detto “Non disturbare il manovratore!”. Ora ha famiglia e una bambina e gli verrà proibito, a lui che ama l’archeologia, portarla a Libarna a visitare gli scavi.
Insomma Genni a carogna e Bunga o frodatore sono stati trattati molto meglio.
Claudio fra le tante sue attività si è occupato di difendere i nostri territori da un’opera inutile e disastrosa.
Se io fossi sindaco contatterei gli altri Comuni del lungo Scrivia (anticamente denominata IRIA) e gli assegnerei la cittadinana onoraria iriense.
Lo ammetto, anche per  una forte affinità con Claudio, visto che anche a me è pervenuta una notifica derivante da una denuncia fatta nei miei confronti dal Cociv. Quale colpa? Pensare con la mia testa, battermi per l’interesse collettivo e scrivere, dopo aver esaminato una miriade di dati, ciò che penso.
Questo provvedimento è una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti di un movimento popolare che lotta da anni alla luce del sole contro la costruzione di un’opera inutile, devastante per l’ambiente e la salute dei cittadini. Limitare la libertà di movimento nei confronti di uno dei militanti più attivi e conosciuti significa, innanzi tutto, provare a spaventare un’intera comunità che continua a lottare per impedire lo scempio chiamato Terzo Valico senza dare il minimo segno di cedimento.
Evidentemente la strategia è cambiata e ce ne siamo accorti bene. L’epoca berlusconiana era caratterizzata da proclami e inefficienza. Con Monti, Letta e Renzi le cose sono cambiate ed ecco che l’opera più inutile e inquinata della nostra storia economica (dichiarazioni di Necci, Lodigiani, Imposimato, Ponti, ecc.) riprende vigore con massimo gaudio dei Stefano Imposimato, dei Borioli-Fornero, dei Chiamparino, dei sindacati, delle banche, dei gruppi economici e imprenditoriali autonominatesi e della pletora di sottoditte. 

antonellobr@alice.it

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