A proposito di terzo valico: Luigi Grillo e Claudio Scaiola in carcere
A proposito di trasparenza
e di “L’Europa ce lo chiede”, un piccolo aggiornamento su due personaggi che
sono stati determinanti per un ventennio sulla questione Terzo Valico, che hanno
sostenuto come opera “strategica”.
Mi riferisco a Claudio
Scaiola, arrestato oggi per collusione con personaggi mafiosi e dai molti
precedenti su cui abbonderanno i giornali domani.
Chissà perché più defilato
il Luigi Grillo, da oggi assai vicino al suo amicone Berlusconi: quello ad
Arcore e lui ad Opera (nel carcere).
Eppure è stato l’artefice
voltagabbana di un governo nel 1994, caduto a favore del Bunghista e subito
ricompensato, prima con un sottosegretariato al Bilancio, e poi con la
presidenza della Commissione ai Lavori pubblici del Senato, scippata a un
personaggio di grandi qualità come Anna Donati.
È stato l’artefice
materiale della Legge obiettivo che ha consentito di operare senza alcun
controllo nella distruzione del territorio italiano.
Ha presenziato in prima
fila con tanto di caschetto giallo ad una quarantina di inaugurazioni del
cantiere Terzo Valico. È stato incriminato con altri undici personaggi nella
vicenda dei fori pilota di Voltaggio e Fraconalto, vicenda gravissima dalla
quale è sfuggito non per assoluzione ma tramite l’escamotage della nuova legge
Cirielli sulla prescrizione.
Ho scritto in passato
parecchio su di lui, ma chi ne sa assai di più è l’amico Andrea Santoro, che lo
impersonò nei lavori teatrali ideati da Gianni Repetto e recitati ad
Arquata.
Per non essere tacciato di
mancanza di obiettività riprendo da Wikipedia questa
scheda
“Vicende giudiziarie
Nel
2000 l'onorevole Grillo è stato prescritto dall'accusa di
truffa aggravata nei confronti dello Stato nell'ambito della vicenda fori pilota
del Terzo Valico
Nel
2008 è risultato intestatario di un conto corrente in
Liechtenstein,
dopo che la lista dei conti correnti intestati ad Italiani nel paradiso fiscale
era stata acquisita dall'Agenzia delle Entrate
Il
28 maggio 2011 viene condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi nel
processo per la tentata scalata Bpi ad Antoveneta (tra gli altri condannati Antonio
Fazio, Giovanni
Consorte, Gianpiero
Fiorani, Ivano
Sacchetti)
Il
giorno 8 Maggio 2014
viene arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano che vede al
centro episodi di turbativa d’asta e corruzione legati all’Expo
2015 ed è stato trasferito nel carcere di Opera”.
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