«Non ci sono i presupposti per partire con il Terzo valico»
Il sindaco Roberto Silvano
Intervento del sindaco di Pozzolo, Roberto Silvano
Il sindaco di Pozzolo Formigaro, Roberto Silvano, propone queste riflessioni sul Terzo valico.
«Mi preme, visti i continui lanci di stampa, esternare le mie considerazioni in merito a cosa sta accadendo sulla famigerata tratta del Terzo Valico.
Come sapete Pozzolo, all’unanimità, ha approvato lo scorso anno una delibera contraria all’opera motivandone ampiamente i contenuti».
«Ma qui non si tratta di fare battaglie ideologiche o strumentali, almeno non per noi».
«Credo invece, e vengo al dunque, che il problema che andrebbe superato, dopo decenni di discussioni, sia
prima tecnico e solo dopo politico».
«Oggi, a metà del 2013, con le ruspe che scalpitano, esistono tali lacune che impedirebbero di iniziare i lavori
di qualsiasi tipo di opera, figuriamoci di questa. Nell’ormai lontano 2005 ci eravamo permessi di chiedere che venisse effettuato uno studio preventivo sulla logistica e sulle ricadute dei nostri territori; al fine di capire utilizzo e opere connesse. Ovvero se l’opera andava fatta, amministratori e cittadini avrebbero dovuto sapere quanto e quale sarebbe stato l’indotto in termini di logistica atto a giustificare un così ingente investimento.
Era già abbastanza curioso allora che tale studio non esistesse già».
«L’approvazione e l’attuazione di tale ricerca sarebbe dovuta avvenire nei successivi sei mesi. Adesso, solo dopo 8 anni, viene attuato il protocollo di intesa per effettuare questo studio che, previo accordi, bandi e redazione stessa potrebbe essere pronto a fine del 2014 (obiettivamente inizio 2015)».
«Unitamente a quanto sopra riemergono prepotentemente i dubbi ambientali legati all’amianto ed alle falde acquifere; sul cronoprogramma pesa ancora un’esecuzione pensata in lotti costruttivi e non funzionali, non si ha riscontro sull’eliminazione dello “shunt” (non si sa se ad Alessandria verrà o meno realizzato quel polo logistico che era tra i presupposti della realizzazione dell’opera) e ciliegina sulla torta si legge ancora la
dicitura AV/AC ovvero “alta capacità” (merci) / “alta velocità” (persone). E’ necessaria una linea ad alta
velocità per le persone tra Genova e Rivalta Scrivia?».
Ora è possibile affermare tutto ed il contrario di tutto, si può strumentalizzare, si possono accusare i comitati e si può mettere la testa sotto la sabbia ma ad oggi, non sono chiari i presupposti, non solo economici, ma funzionali per iniziare un’opera di questo tipo. Ciò che ritengo profondamente miope e sbagliato è il non dubitare e limitarsi, come ho denotato in taluni amministratori, a pensare in maniera preponderante alle possibili (ma aggiungo assai improbabili) ricadute positive sul proprio Comune».
«Non esistono inconfutabili presupposti funzionali per investire più di 6 mila milioni di euro e più di 10 anni di tempo nella realizzazione del terzo valico».
Fonte La Stampa
«Mi preme, visti i continui lanci di stampa, esternare le mie considerazioni in merito a cosa sta accadendo sulla famigerata tratta del Terzo Valico.
Come sapete Pozzolo, all’unanimità, ha approvato lo scorso anno una delibera contraria all’opera motivandone ampiamente i contenuti».
«Ma qui non si tratta di fare battaglie ideologiche o strumentali, almeno non per noi».
«Credo invece, e vengo al dunque, che il problema che andrebbe superato, dopo decenni di discussioni, sia
prima tecnico e solo dopo politico».
«Oggi, a metà del 2013, con le ruspe che scalpitano, esistono tali lacune che impedirebbero di iniziare i lavori
di qualsiasi tipo di opera, figuriamoci di questa. Nell’ormai lontano 2005 ci eravamo permessi di chiedere che venisse effettuato uno studio preventivo sulla logistica e sulle ricadute dei nostri territori; al fine di capire utilizzo e opere connesse. Ovvero se l’opera andava fatta, amministratori e cittadini avrebbero dovuto sapere quanto e quale sarebbe stato l’indotto in termini di logistica atto a giustificare un così ingente investimento.
Era già abbastanza curioso allora che tale studio non esistesse già».
«L’approvazione e l’attuazione di tale ricerca sarebbe dovuta avvenire nei successivi sei mesi. Adesso, solo dopo 8 anni, viene attuato il protocollo di intesa per effettuare questo studio che, previo accordi, bandi e redazione stessa potrebbe essere pronto a fine del 2014 (obiettivamente inizio 2015)».
«Unitamente a quanto sopra riemergono prepotentemente i dubbi ambientali legati all’amianto ed alle falde acquifere; sul cronoprogramma pesa ancora un’esecuzione pensata in lotti costruttivi e non funzionali, non si ha riscontro sull’eliminazione dello “shunt” (non si sa se ad Alessandria verrà o meno realizzato quel polo logistico che era tra i presupposti della realizzazione dell’opera) e ciliegina sulla torta si legge ancora la
dicitura AV/AC ovvero “alta capacità” (merci) / “alta velocità” (persone). E’ necessaria una linea ad alta
velocità per le persone tra Genova e Rivalta Scrivia?».
Ora è possibile affermare tutto ed il contrario di tutto, si può strumentalizzare, si possono accusare i comitati e si può mettere la testa sotto la sabbia ma ad oggi, non sono chiari i presupposti, non solo economici, ma funzionali per iniziare un’opera di questo tipo. Ciò che ritengo profondamente miope e sbagliato è il non dubitare e limitarsi, come ho denotato in taluni amministratori, a pensare in maniera preponderante alle possibili (ma aggiungo assai improbabili) ricadute positive sul proprio Comune».
«Non esistono inconfutabili presupposti funzionali per investire più di 6 mila milioni di euro e più di 10 anni di tempo nella realizzazione del terzo valico».
Fonte La Stampa
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