Se 200 persone vi sembrano poche provate voi a …
Era stato annunciato con largo anticipo l’obiettivo di sabato 18 gennaio: bloccare per un intera giornata i lavori del cantiere del Terzo Valico di Voltaggio, dove da alcune settimane è ricominciato lo scavo di una delle quattro gallerie di servizio (non il vero e proprio traforo).
Trattasi del famoso cantiere dell’ex foro pilota che nel 1997
venne sequestrato su ordine della magistratura con l’accusa a Cociv (e a Luigi
Grillo, Ercole Incalza e altri 9 funzionari e manovratori di imprese) di truffa
aggravata ai danni dello stato per aver iniziato abusivamente lo scavo della
galleria di servizio senza averne le autorizzazioni. I giornali, non tutti, hanno raccontato che l’assedio era
rivolto a un fortino abbandonato e che erano i soliti quattro gatti. Balle! Lì si lavora anche al sabato e su vari turni, quindi l’assenza
di camion e di operai è una conseguenza della mobilitazione No Tav. Se considerano poche 200 persone provino lor signori a far
salire volontari fin lassù e nelle condizioni climatiche di sabato! Ancora prima dell’alba i due diversi luoghi di ritrovo al
posteggio del cimitero di Voltaggio e a Molini hanno iniziato a riempirsi.
Puntuali come gli orologi intorno alle 5 e 45 oltre duecento No Tav Terzo Valico hanno bloccato l’accesso al
cantiere per impedire che operai e mezzi potessero raggiungerlo e iniziare a lavorare.
All’interno della grande area solo silenzio, con ogni probabilità già agli
operai del turno notturno era stato detto di starsene a casa vista l’iniziativa
di lotta del movimento. Nonostante una pioggia battente che non ha dato tregua ai
manifestanti, il presidio, controllato a distanza da un imponente dispositivo
di sicurezza messo in campo dalle questure di Alessandria e Genova, è
proseguito fino alle ore 16 raggiungendo l’obiettivo che si era prefissato.
Oggi in Vallemme i devastatori del Cociv e i loro fidi scudieri della
incriminata Lauro Spa sono rimasti a guardare e il movimento ha dimostrato
concretamente che è possibile fermare i lavori, nonostante l’apatia dei Comuni
che anche quando tuonano non producono neppure un soffio di vento o una goccia
di acqua a meno che non sia caghetta. Nella stessa giornata, verso le 14 a Torino, sulla
trasmissione nazionale Ambiente Italia
incentrata sul problema dei trasporti ferroviari in Italia, Mario Bavastro
della associazione Afa, dopo che il conduttore aveva offerto ampi spazi ai
piagnistei di Stefano Esposito, è riuscito in un minuto a evidenziare l’illegalità
e l’assurdità economica del Terzo Valico. Il treno in bilico sullo strapiombo
della Genova-Ventimiglia evidenzia quanto
diciamo da tempo. Abbiamo già sei valichi fra la Ligura e la Padania, ma una sola linea
disastrata verso la Francia
e per di più in molti punti a un solo binario. Bloccati quindi per giorni i
transiti ferroviari verso la Francia. Pare
ovvio, ma non per chi se ne strafrega del buon senso e punta solo al buon
profitto personale: perché non utilizzare qualche miliardo (creando fra l’altro
un sacco di posti di lavoro), per la messa in sicurezza del territorio ligure
così disastrato e per una linea ferroviaria seria, funzionale, non a rischio e
a due binari fra Genova e la valle del Rodano?
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