Bravo, Mercalli!
(via mail)
Ieri sera, seguendo “Che tempo che fa”, ho sentito l’intervento di Luca Mercalli e finalmente ho tirato un respiro di sollievo.
Ieri sera, seguendo “Che tempo che fa”, ho sentito l’intervento di Luca Mercalli e finalmente ho tirato un respiro di sollievo.
Da parecchie settimane sento parlare di Agenda Monti, di
politicanti ladroni, di corsa alle candidature, di Berlusconi, di crescita, di
economia e ho notato il più assoluto silenzio sulla tematica
ambientale.
Il buon Luca, con la chiarezza che gli è solita, si è
dichiarato “deluso” dall’insieme di banalità incluse nella cosiddetta Agenda
Monti e stanco di sentir parlare di “crescita, competitività, sviluppo
economico”. Nessuno che presenti idee su come affrontare i problemi ambientali,
i cambiamenti climatici, la crisi energetica e alimentare, il consumo e il
dissesto del territorio, l’imbruttimento del mondo, la totale mancanza di
manutenzione delle bellezze artistiche e paesaggistiche, ecc. ecc.
È vero che governare vuol dire affrontare aspetti assai
diversi fra di loro, ma ignorare totalmente l’ambiente in cui viviamo e che ci
dà la vita mi pare poco intelligente.
Per offrire un contributo di idee su come sia possibile e
doveroso portare avanti una linea in cui economia e ambientalismo marcino
sottobraccio vi offro due documenti che considero interessanti.
Uno si riferisce a una eventuale Agenda ambientalista e l’altro, redatto un
anno fa da Legambiente, analizza, partendo da realizzazioni concrete, come
andrebbero rivisti i Piani regolatori
comunali.
L’ Agenda per il governo dell’ambiente
In
Italia, gli effetti della gravissima crisi ambientale e finanziaria globale in
atto sono tali da richiedere immediatamente un programma per
gestire l’unico sviluppo (non ‘crescita’) possibile, quello sostenibile.
Contemporaneamente deve partire un radicale ridisegno normativo, secondo approcci partecipativi, per armonizzare subito la legislazione in senso europeo, uno snellimento sul versante burocratico-procedurale che elimini corruzione e concussione, la creazione di funzioni di controllo e monitoraggio.
Contemporaneamente deve partire un radicale ridisegno normativo, secondo approcci partecipativi, per armonizzare subito la legislazione in senso europeo, uno snellimento sul versante burocratico-procedurale che elimini corruzione e concussione, la creazione di funzioni di controllo e monitoraggio.
Le
risorse necessarie all’attuazione dell’Agenda ambientale si reperiscono
attraverso:
- l’utilizzo pieno (oggi al 17% circa) delle risorse comunitarie,
- tagli netti a spesa militare (F35) e cosiddette ‘Grandi opere’,
- alienazione trasparente di beni sequestrati all’economia criminale.
- l’utilizzo pieno (oggi al 17% circa) delle risorse comunitarie,
- tagli netti a spesa militare (F35) e cosiddette ‘Grandi opere’,
- alienazione trasparente di beni sequestrati all’economia criminale.
L’agenda
si compone di azioni di manutenzione e innovazione:
1) Manutenzione , rinaturazione e riqualificazione del
territorio
Per
la eliminazione di potenziali rischi di perdita di vite umane a causa del
dissesto idrogeologico, ISPRA produce la mappatura delle aree prioritarie
d’intervento, sulla base dei Piani redatti dalle Autorità di Bacino e dalle
altre istituzioni competenti in materia.
L’attuazione delle norme ‘anti cementificazione del suolo’ viene sorretta dalla diffusione di forme di presidio locale attivo (ingegneria naturalistica) di versanti appenninici ed alpini e dalla riduzione di prelievi dagli alvei fluviali (promuovendo il recupero di materiali, a partire dai detriti di demolizione, sostitutivi di quelli lapidei pregiati), intorno ai quali viene immediatamente proibito e sanzionato ogni nuovo insediamento, trattandosi di aree esondabili.
Per quanto attiene insediamenti già realizzati in spregio a tale norma e alle relative buone pratiche, i Comuni deliberano gli abbattimenti e la messa in sicurezza dei punti a rischio.
ISPRA, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e gli Enti Parco, elabora i piani di sviluppo e gestione delle superfici boscate, promuovendo anche la creazione di nuovi boschi planiziali, con particolare attenzione al loro ruolo sia di ‘cortina vegetativa’ a tutela delle conurbazioni già afflitte da pessima qualità dell’aria che di contenimento di emissioni inquinanti da infrastrutture autostradali, ferroviarie, aeroportuali, portuali.
Per la bonifica delle aree contaminate, l’elenco dei siti viene revisionato dalle Regioni e ordinato per effettiva priorità da ISPRA: la Cassa Depositi e Prestiti finanzia la messa in sicurezza dai fattori di rischio. destinando le aree, certificate come messe in sicurezza, a utilizzi naturalistici o culturali.
L’attuazione delle norme ‘anti cementificazione del suolo’ viene sorretta dalla diffusione di forme di presidio locale attivo (ingegneria naturalistica) di versanti appenninici ed alpini e dalla riduzione di prelievi dagli alvei fluviali (promuovendo il recupero di materiali, a partire dai detriti di demolizione, sostitutivi di quelli lapidei pregiati), intorno ai quali viene immediatamente proibito e sanzionato ogni nuovo insediamento, trattandosi di aree esondabili.
Per quanto attiene insediamenti già realizzati in spregio a tale norma e alle relative buone pratiche, i Comuni deliberano gli abbattimenti e la messa in sicurezza dei punti a rischio.
ISPRA, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e gli Enti Parco, elabora i piani di sviluppo e gestione delle superfici boscate, promuovendo anche la creazione di nuovi boschi planiziali, con particolare attenzione al loro ruolo sia di ‘cortina vegetativa’ a tutela delle conurbazioni già afflitte da pessima qualità dell’aria che di contenimento di emissioni inquinanti da infrastrutture autostradali, ferroviarie, aeroportuali, portuali.
Per la bonifica delle aree contaminate, l’elenco dei siti viene revisionato dalle Regioni e ordinato per effettiva priorità da ISPRA: la Cassa Depositi e Prestiti finanzia la messa in sicurezza dai fattori di rischio. destinando le aree, certificate come messe in sicurezza, a utilizzi naturalistici o culturali.
2)
Manutenzione, rinaturazione e riqualificazione dell’ambiente costruito
Blocco
immediatamente operativo del consumo di circa 100 ettari/giorno di suolo
agricolo per nuove costruzioni civili, industriali e infrastrutturali. Si può
costruire solo su terreni già edificati, come indica ad esempio la gestione
territoriale tedesca. Basta con l’“erosione urbana”, l’”impermeabilizzazione”,
la “cementificazione” del territorio. I suoli eventualmente recuperati vanno
destinati alla valorizzazione agricola e ambientale (ad esempio corridoi e
cinture verdi, orti urbani). Va demolita l’incultura dominante negli Enti
locali, pronti a favorire colate di cemento e di asfalto per acquisire entrate
ulteriori per i bilanci comunali. Enti spesso insensibili alla tutela storica,
architettonica e ambientale al punto di lasciar ammalorare migliaia di edifici,
anche di pregio, sia nelle aree rurali che urbane.
Quel regime fiscale perverso va modificato introducendo, come in Francia, la deduzione dal reddito imponibile di tutti i costi per il recupero/ristrutturazione del già costruito se gli immobili sono locati per almeno 6 anni. Sempre in Francia, per opere di miglioria e manutenzione delle case costruite da almeno due anni, l’IVA viene ridotta al 5% e si introducono incentivi all’efficienza energetica per quelle costruite prima del 1990. Investendo in efficienza energetica, si crea occupazione, si risparmiano 8 miliardi di euro/anno, si riduce l’importazione di combustibili fossili, si tagliano le emissioni di gas serra di circa 55 milioni di tonn/anno, nel rispetto degli impegni nazionali di riduzione al 2020 .
La disincentivazione di nuova edificazione, riqualificando l’esistente anche sul piano dell’arredo urbano, deve essere sostenuta da un più facile accesso al credito, da politiche di formazione mirata per nuova imprenditoria (efficienza energetica, teleriscaldamento /condizionamento, gestione di verde private e pubblico) e dal rilancio dell’artigianato nei settori edile, termoidraulico, elettrotecnico, della rinaturazione e del disegno e gestione del paesaggio.
3) Manutenzione di infrastrutture e servizi
Quel regime fiscale perverso va modificato introducendo, come in Francia, la deduzione dal reddito imponibile di tutti i costi per il recupero/ristrutturazione del già costruito se gli immobili sono locati per almeno 6 anni. Sempre in Francia, per opere di miglioria e manutenzione delle case costruite da almeno due anni, l’IVA viene ridotta al 5% e si introducono incentivi all’efficienza energetica per quelle costruite prima del 1990. Investendo in efficienza energetica, si crea occupazione, si risparmiano 8 miliardi di euro/anno, si riduce l’importazione di combustibili fossili, si tagliano le emissioni di gas serra di circa 55 milioni di tonn/anno, nel rispetto degli impegni nazionali di riduzione al 2020 .
La disincentivazione di nuova edificazione, riqualificando l’esistente anche sul piano dell’arredo urbano, deve essere sostenuta da un più facile accesso al credito, da politiche di formazione mirata per nuova imprenditoria (efficienza energetica, teleriscaldamento /condizionamento, gestione di verde private e pubblico) e dal rilancio dell’artigianato nei settori edile, termoidraulico, elettrotecnico, della rinaturazione e del disegno e gestione del paesaggio.
3) Manutenzione di infrastrutture e servizi
Il
degrado di cruciali infrastrutture quali la ferroviaria (priorità da dare
a pendolarità e trasporto merci), l’elettrica, la acquedottistica
(dispersione dalle reti idriche di oltre il 50% rispetto al 10%
fisiologico), la fognaria/depurativa (oggetto di molte procedure d’infrazione
UE), la telematica (priorità a banda larga, reti informatiche) è ormai
più che critico. Si richiede immediata manutenzione e modernizzazione di reti e
impianti ora citati, con estesa applicazione di moduli di
telecontrollo, telecomand , telegestione e monitoraggio cui siano
associate modalità di trasferimento dell’informazione in tempo
reale ai competenti Enti di Controllo e al pubblico (es.: inquinamento
atmosferico, consumi idrici ed elettrici, qualità delle acque, stato dei
trasporti). Nel campo dei trasporti si
privilegiano le opzioni capaci di migliorare la qualità dell’aria:
potenziamento del trasporto pubblico e rinnovamento delle relative flotte,
logistica commerciale su ferro, in aree urbane affidata a mezzi elettrici o a
gas , promozione delle bicicletta .
Nel campo dei servizi idrici, si dà piena attuazione all’esito referendario. Nel campo dei servizi di igiene ambientale urbana viene generalizzata la pratica di raccolta differenziata “porta a porta” delle frazioni di rifiuto recuperabili per industria e agricoltura (per ridare fertilità ai terreni si valorizzano fermentazione aerobica ed anaerobica dei residui organici). La precaria qualità dell’aria orienta anche le scelte impiantistiche di trattamento dei flussi di rifiuti residui verso la stabilizzazione biologico-meccanica del rifiuto urbano residuante dalla raccolta differenziata, coerentemente con la strategia ‘Rifiuti Zero’ che dà attuazione alla strategia dell’Unione Europea in tema di eliminazione di nuove sorgenti di emissioni addizionali, quail gli inceneritori.
Nel campo dei servizi idrici, si dà piena attuazione all’esito referendario. Nel campo dei servizi di igiene ambientale urbana viene generalizzata la pratica di raccolta differenziata “porta a porta” delle frazioni di rifiuto recuperabili per industria e agricoltura (per ridare fertilità ai terreni si valorizzano fermentazione aerobica ed anaerobica dei residui organici). La precaria qualità dell’aria orienta anche le scelte impiantistiche di trattamento dei flussi di rifiuti residui verso la stabilizzazione biologico-meccanica del rifiuto urbano residuante dalla raccolta differenziata, coerentemente con la strategia ‘Rifiuti Zero’ che dà attuazione alla strategia dell’Unione Europea in tema di eliminazione di nuove sorgenti di emissioni addizionali, quail gli inceneritori.
4)
Manutenzione normativa
Il
diritto all’ambiente salubre deve diventare parte integrante della Carta
Costituzionale. Una Legge-Quadro sull’Ambiente deve recepire e dare
attuazione alla normativa europea relativa alle risorse idriche,
all’inquinamento atmosferico, alla gestione dei rifiuti, alla tutela della
biodiversità , alla conservazione della natura e alle strategie
e politiche per la sostenibilità.
5) Innovazione per il contrasto alla
eco-criminalità
D’intesa con la
Procura Nazionale Antimafia, presso un nuovo Ministero dello
Sviluppo Sostenibile deve essere istituito il Coordinamento InterForze
per la prevenzione ed il contrasto alla criminalità ambientale , che si
compone di rappresentanti dei Comandi dell’Arma dei Carabinieri, della
Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato,
delle Capitanerie di Porto. Al Coordinamento compete la proposizione di
innovazioni normative specifiche inerenti i reati e delitti ambientali, il
monitoraggio di strategie ed azioni operative di
contrasto alla eco-criminalità, l’uso efficiente
delle risorse in campo.
Il Regolamento Edilizio d'Italia - 16 febbraio 2012
Come
rendere più sostenibile l'edilizia italiana, semplicemente, copiando dai Comuni che sono più
avanti nell'innovazione energetica e ambientale.
Il
meglio dei Regolamenti Edilizi dei Comuni italiani, nella selezione di
Legambiente, per spingere l'edilizia di qualità, il risparmio energetico e
idrico, la sostenibilità ambientale.
Per
festeggiare il settimo anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di
Kyoto Legambiente lancia il "regolamento edilizio d'Italia", per
spingere in tutti i Comuni italiani le innovazioni energetiche e ambientali che
possono rendere le nostre case e città più vivibili e ridurre le emissioni di
CO2, responsabili dei cambiamenti climatici. La ragione per cui abbiamo posto
l’attenzione sui Regolamenti Edilizi comunali è perché rappresentano uno
snodo fondamentale dei processi edilizi, dove si incontrano le Direttive
Europee in materia di efficienza energetica in edilizia e la legislazione
nazionale e regionale. Il settore delle abitazioni è infatti uno dei principali
responsabili dei consumi energetici italiani e dell’aumento delle emissioni di
anidride carbonica.
La
proposta che rivolgiamo alle amministrazioni comunali è di guardare a queste
realtà. Abbiamo infatti messo assieme il meglio di quello che si può trovare
nei regolamenti edilizi italiani in termini di efficienza energetica e
integrazione delle fonti rinnovabili in edilizia, di risparmio idrico, qualità
del costruire. Copiare bene ha particolarmente senso perché edifici
ristrutturati o costruiti in questo modo arrivano praticamente ad azzerare i
consumi energetici, a ridurre sensibilmente i consumi idrici migliorando il
comfort degli spazi pubblici e nelle abitazioni. E nei Comuni dove questa
strada è già oggi stata intrapresa è cresciuta non solo la consapevolezza di
come queste innovazioni migliorino la qualità del costruire, ma anche quanto
queste nuove tecniche permettano di accrescere competenze, di creare lavoro,
oltre a realizzare edifici sostenibili con un costo che incide pochissimo sul
prezzo di vendita finale
Insomma
oggi non ci sono più scuse per rinviare questo tipo di interventi.
Per
Legambiente le città italiane possono diventare un grande laboratorio di
manutenzione e riqualificazione con obiettivi energetico-ambientali. Una
prospettiva capace di creare nuovi posti di lavoro, qualità e vivibilità, nella
direzione di una città che consuma meno energia, più pulita e bella; in una
parola più sostenibile.
Al
centro dell’attenzione abbiamo posto gli obiettivi che riguardano alcuni campi
di intervento fondamentali:
-la
riduzione dei consumi energetici, attraverso interventi che riducono il
fabbisogno nelle abitazioni, aumentando l’isolamento termico degli edifici e
valorizzando gli apporti solari passivi.
-le
fonti energetiche rinnovabili, da utilizzare e integrare negli edifici per
i fabbisogni di riscaldamento dell’acqua igienico-sanitaria e la produzione di
energia elettrica.
-il
ciclo dell’acqua, riducendo fabbisogni e consumi di acqua nelle abitazioni
attraverso il recupero, la depurazione, il riutilizzo per gli usi compatibili;
nella direzione di aumentare la permeabilità dei suoli; sviluppando l’utilizzo
di tecnologie e sistemi di risparmio.
Le
proposte scritte in questo documento sono suddivise in nove temi fondamentali dell’edilizia
sostenibile:
1) Isolamento termico
2) Prestazione dei serramenti
3) Integrazione delle fonti
rinnovabili
4) Utilizzo di tecnologie per
l’efficienza energetica e contabilizzazione individuale del calore
5) Orientamento e schermatura
degli edifici
6) Materiali da costruzione
7) Risparmio idrico e recupero
delle acque meteoriche
8) Permeabilità dei suoli
9) Certificazione energetica
Proprio
per la grande varietà di situazioni climatiche e territoriali presenti nel
territorio italiano vengono individuate proposte riferite ai diversi temi di
intervento inserendo le migliori norme ed esperienze già applicate in ambito
regionale e comunale, che possono essere facilmente adattate ai contesti
locali.
1 - ISOLAMENTO
TERMICO DEGLI EDIFICI
Da chi copiare?
Comune di Collegno (TO), Allegato
Energetico del 5/3/2009. Comune di Oristano.
1.1
Negli interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria e
negli interventi di restauro e risanamento conservativo, degli edifici di tutte
le categorie ad eccezione dei fabbricati industriali, artigianali e agricoli
non residenziali, i cui ambienti sono riscaldati per esigenze del processo
produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo stesso non
altrimenti utilizzabili, che prevedano la sostituzione dei serramenti esterni
e/o prevedano la sostituzione o la rimozione e il riposizionamento della
copertura, o di eventuali solai verso esterno, contro terra o verso locali non
riscaldati, è fatto obbligo di realizzare una trasmittanza termica U del
singolo componente oggetto d’intervento non superiore ai seguenti valori:
-
pareti esterne di 0,25 W/m2K,
-
strutture opache orizzontali di copertura e strutture opache orizzontali di
pavimento 0,23 W/m2K,
-
chiusure trasparenti (valore medio vetro/telaio) 1,7 W/m2K.
Eventuali
sottofinestre e cassonetti per avvolgibile dovranno avere le medesime
caratteristiche prestazionali delle pareti esterne.
Nei
nuovi interventi edilizi dai computi relativi alle volumetrie e superfici
edificabili sono esclusi gli aumenti di spessore realizzati per esigenze di
isolamento termico per tutto lo spessore che nei muri esterni supera le
dimensioni minime di 30 cm
fino a 50 cm
complessivi, nei solai con spessore oltre i 20 cm fino a 45 cm.
1.2
Le serre bioclimatiche, i sistemi di captazione e sfruttamento dell’energia
solare integrati nell’edificio (muri di accumulo, muri trombe, sistemi
strutturali a “doppia pelle”, camini solari, tetti captanti) sono considerati
volumi tecnici non computabili ai fini edificatori.
1.3
Nei nuovi interventi edilizi e negli interventi di manutenzione straordinaria e
ristrutturazione che riguardino almeno il 50% dell’edificio e la sostituzione
delle finestre è fatto obbligo l’utilizzo di doppi vetri, con cavità contenente
gas a bassa conduttività.
Nei
nuovi edifici o in caso di ristrutturazione delle coperture è possibile
migliorare le caratteristiche d’isolamento termico, d’inerzia termica e di
assorbimento delle polveri inquinanti delle strutture di copertura degli
edifici attraverso la realizzazione di tetti piani coperti a verde e di
giardini pensili; vengono previsti incentivi di riduzione del 20% della quota
relativa al costo di costruzione per quanto riguarda gli oneri.
In
tutta Italia sono 273 i Comuni che obbligano l’uso di doppi vetri, 632
quelli che impongono limiti per l’isolamento termico. Nel Regolamento
Edilizio del Comune di Carugate è stabilito che gli edifici di nuova
costruzione e da ristrutturare, devono avere i seguenti valori massimi di
trasmittanza termica U: per le pareti esterne: 0,30 W/m2 K; per le coperture
(piane e a falde): 0,30 W/m2 K; per i basamenti su terreno (o cantine): 0,50
W/m2 K; per i basamenti su pilotis: 0,35 W/m2 K; per pareti e solette verso
ambienti interni: 0,70 W/m2 K; per serramenti (valore medio vetro/telaio): 2,30
W/m2 K.
I
tetti verdi vengono citati, facendone promozione, in 208 Regolamenti Edilizi.
In 11 Comuni della Provincia di Lecco il ricorso ai tetti verdi è
previsto obbligatoriamente per almeno il 30% della superficie in caso di nuova
costruzione.
2 - PRESTAZIONI DEI SERRAMENTI
Da
chi copiare? Comune
di Bassano del Grappa (VI), Regolamento per l’Edilizia Sostenibile del
25/11/2010.
2.1
Nelle nuove costruzioni e negli edifici esistenti in caso di interventi edilizi
nei quali sia prevista la sostituzione dei serramenti, è obbligatorio l’
utilizzo di serramenti aventi una trasmittanza media (Uw), riferita all’intero
sistema telaio/vetro non superiore a 2,2 W/m2K. L’utilizzo di chiusure trasparenti
la cui prestazione complessiva del sistema telaio/vetro e cassonetto, ove
presente, abbia valori inferiori per almeno il 30% dei valori fissati per
normativa, costituisce titolo di merito al raggiungimento degli incentivi
emanati dal Comune.
Sono
282 i Comuni che hanno introdotto specifiche indicazioni che riguardano le
prestazioni dei serramenti.
Mentre
sono 26 i Comuni che incentivano i miglioramenti nelle prestazioni in caso di
sostituzione.
3 - INTEGRAZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI DI
ENERGIA
Da
chi copiare? Lignano Sabbiadoro (UD), Brembate di Sopra (BG), Rovello
Porro (CO), Falconara Marittima (AN) e Monopoli (BA) hanno
già inserito l’obbligo previsto del Decreto 28/2011. Regione Emilia-Romagna,
Dgr 2366/2011.
3.1
Nel caso di edifici di nuova costruzione, di edifici sottoposti a
ristrutturazioni rilevanti o di ampliamenti l’impianto termico e/o l’impianto
tecnologico idrico-sanitario deve essere progettato e realizzato in modo da
garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad
energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei
consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali dei
consumi di energia termica:
a)
per
gli interventi per i quali la richiesta di titolo edilizio è presentata dal 31
maggio 2012 e fino al 31 dicembre 2014: del 35% della somma dei consumi
complessivamente previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il
raffrescamento
b)
per
gli interventi per i quali la richiesta di titolo edilizio è presentata a
partire dal 1° gennaio 2015: del 50% della somma dei consumi complessivamente
previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento
I
limiti di cui alle precedenti lett. a) e lett. b) sono:
-
ridotti del 50% per gli edifici situati nei centri storici;
-
incrementati del 10% per gli edifici pubblici.
Nel
caso di edifici di nuova costruzione o di edifici sottoposti a ristrutturazioni
rilevanti, è fatto obbligo di prevedere
l’utilizzo delle fonti rinnovabili a copertura di quota parte dei consumi di
energia elettrica dell’edificio.
A
tal fine è obbligatoria l’installazione sopra o all’interno dell’edificio o
nelle relative pertinenze di impianti per la produzione di energia elettrica
alimentati da fonti rinnovabili asserviti agli utilizzi elettrici
dell'edificio, con caratteristiche tali da garantire il contemporaneo rispetto
delle condizioni seguenti:
a)
potenza
elettrica P installata non inferiore a 1 kW per unità abitativa e 0,5 kW per
ogni 100 m2
di superficie utile energetica di edifici ad uso non residenziale;
b)
potenza
elettrica P installata non inferiore a:
-
P = Sq /65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal
31 maggio 2012 al 31 dicembre 2014,
-
P = Sq /50, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal
1° gennaio 2015,
dove
Sq è la superficie coperta dell’edificio misurata in m2.
In
caso di utilizzo di pannelli solari fotovoltaici disposti sui tetti degli
edifici, i predetti componenti devono essere aderenti o integrati nei tetti
medesimi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda.
I
limiti di cui alle precedenti lett. a) e lett. b) sono:
-
ridotti del 50% per gli edifici situati nei centri storici;
-
incrementati del 10% per gli edifici pubblici.
In
467 Comuni in Italia è comunque presente un Regolamento Edilizio che
prevede l’obbligo di installare pannelli fotovoltaici mentre in 463 Comuni vige
l’obbligo di soddisfare parte del fabbisogno di acqua calda sanitaria con
pannelli solari termici. L’obbligo di installare entrambe le tecnologie è
presente in 353 Comuni.
Nel
Regolamento Edilizio del Comune di Collesalvetti (LI) è obbligatoria
l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda a
usi sanitari nei nuovi edifici per il 50% del fabbisogno e di 1,2 kW di potenza
di fotovoltaico.
Nel
Regolamento Edilizio del Comune di Arenzano (GE) l’obbligo di
installazione di impianti solari termici riguarda tutti i nuovi edifici e le
ristrutturazioni, per il 50% dei fabbisogni di acqua calda per gli usi
igienico-sanitari è affiancato dall’obbligo di produzione annua minima di 1.500
kWh per unità immobiliare da fotovoltaico, raddoppiata se l’immobile è dotato
di impianto per il condizionamento estivo.
4 - UTILIZZO DI TECNOLOGIE PER L’EFFICIENZA
ENERGETICA E CONTABILIZZAZIONE INDIVIDUALE DEL CALORE
Da
chi copiare? Comune di Novi di
Modena (MO), Allegato Energetico del 29/10/2009. Comune di Divignano (NO),
Allegato Energetico del 12/9/2011. Comune di Guidonia Montecelio (RM),
Regolamento Edilizio del Luglio 2010. Comune di Castel Maggiore (BO),
Regolamento Urbanistico Edilizio del 27/1/2010.
4.1
Negli edifici residenziali e per quelli adibiti ad uffici con numero di unità
immobiliari superiori a 4 di nuova costruzione o in caso di sostituzione
dell’impianto di riscaldamento è obbligatoria, l’installazione di impianti
centralizzati e sistemi per la contabilizzazione individuale del calore
utilizzato per il riscaldamento, così da garantire una ripartizione corretta
dei consumi energetici effettuati da ogni singola abitazione.
E’
obbligatorio anche l’utilizzo di pompe di calore nel caso in cui non sia
presente un sistema di altro tipo per il riscaldamento dell’acqua per usi
sanitari quali pannelli solari termici.
E’
obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione e per quelli soggetti a
ristrutturazione edilizia l’ allacciamento alla rete di teleriscaldamento se
presente entro 1.000
metri di distanza. In alternativa ai generatori di
calore tradizionali è consigliata l'installazione di impianti finalizzati allo
sfruttamento dell'energia geotermica del suolo che prevedano l'utilizzo di
sonde geotermiche abbinate a pompe di calore.
Per
gli edifici di nuova costruzione e per quelli oggetto di riqualificazione
impiantistica globale, è fortemente raccomandato l'uso di valvole termostatiche
con sensore di temperatura separato dalla valvola, posta ad una distanza tale
da non risentire da disturbi dovuti a effetti radiativi diretti.
Tale
misura ha lo scopo di garantire:
-un
controllo della temperatura in ogni locale e quindi un elevato livello di
comfort.
-la
riduzione degli sprechi connessi a condizioni disuniformi nell'edificio e il
pieno utilizzo degli apporti solari invernali gratuiti attraverso le vetrate.
Il
controllo della purezza dell'aria e dell' umidità relativa deve essere
garantito da un sistema di ventilazione meccanica dimensionata per un valore di
ricambi d'aria strettamente necessario secondo le indicazione della normativa
italiana e del Regolamento di Igiene, possibilmente adottando strategie di
ventilazione controllata . Allo scopo di ridurre il consumo energetico del
sistema di distribuzione dell'aria occorre utilizzare:
-condotti
e diffusori che garantiscano perdite di carico ridotte.
-ventilatori
con motori ad alta efficienza e controllo della velocità
È
fortemente raccomandato che i circuiti di mandata e di ripresa dell'aria siano
fra loro interfacciati mediante un recuperatore di calore stagno per consentire
un recupero energetico di almeno il 50%.
É
prescritta l'installazione di dispositivi per la regolazione automatica della
temperatura ambiente (valvole termostatiche, termostati collegati a sistemi
locali o centrali di attuazione, ecc.) nei singoli locali o nelle singole zone
aventi caratteristiche di uso ed esposizione uniformi al fine di non
determinare sovrariscaldamento per effetto degli apporti solari.
Nei
nuovi interventi edilizi e negli interventi di ristrutturazione che riguardino
singole abitazioni nei quali è prevista la completa sostituzione dell’impianto
di riscaldamento, è favorita l’installazione di caldaie a condensazione nel
caso in cui il vettore energetico utilizzato è il gas o sistemi di efficienza
uguale o maggiore.
Nei
nuovi interventi edilizi e negli interventi di ristrutturazione che riguardano
complessi edilizi pubblici e privati nei quali è prevista la sostituzione
dell’impianto di riscaldamento, è favorita l’installazione di impianti di
micro-cogenerazione1 alimentati a gas, anche abbinati con macchine frigorifero
ad assorbimento (trigenerazione2).
1
La Micro-cogenerazione
è una tecnologia che prevede la sostituzione della caldaia
per riscaldamento (nel residenziale, terziario, negli alberghi, ospedali etc.)
con un piccolo cogeneratore a gas metano (motore a scoppio, pila a combustibile
oppure microturbina) che, oltre a produrre la stessa quantità di
calore, produce elettricità senza aumentare il fabbisogno di
combustibile. Abbina ai benefici classici della cogenerazione i vantaggi della
vicinanza fra produzione e consumo di energia, eliminando la necessità di
predisporre costose reti per il teleriscaldamento, e le perdite nella
distribuzione (sia elettriche che termiche). Pertanto, rispetto alla situazione
attuale, la microcogenerazione comporta un risparmio di fonte primaria di circa
il 44%.
2 La Trigenerazione
prevede l’abbinamento
fra un cogeneratore ed un refrigeratore ad assorbimento, consente di realizzare
impianti in grado di produrre le tre principali forme di energia richieste nel
settore civile, ovvero elettricità, calore e freddo. Questa combinazione trae
vantaggio dalla capacità del refrigeratore ad assorbimento di produrre freddo
consumando il calore prodotto dal cogeneratore, eliminando in questo modo
l'elevato fabbisogno elettrico della climatizzazione estiva convenzionale (a
compressore), e realizzando nel contempo un risparmio di fonte primaria ben
oltre il 50%.
Nei nuovi interventi edilizi e
negli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione è favorito
l’utilizzo di pannelli radianti integrati nei pavimenti o nelle solette dei
locali di climatizzazione.
La contabilizzazione individuale
dei consumi termici è requisito obbligatorio in 164 Comuni italiani ed è
obbligatorio per Legge Regionale su tutto il territorio della Lombardia.
Sono 187 i Comuni che obbligano l’allaccio a reti di teleriscaldamento se
presenti entro una certa distanza.
5 - ORIENTAMENTO E
SCHERMATURA DEGLI EDIFICI
Da chi copiare? Comune di Bergamo, modifica al Regolamento Edilizio
del 15/12/2008.
5.1 In assenza di documentati impedimenti di natura tecnica e
funzionale o di motivate scelte di
natura urbanistica o di valorizzazione storico-artistica, gli edifici di nuova
costruzione devono rispettare le seguenti disposizioni:
a) l’asse longitudinale principale
deve essere posizionato lungo la direttrice est-ovest, con una tolleranza di
45°;
b) gli ambienti nei quali si svolge
la maggior parte della vita abitativa devono essere disposti a sud-est, sud e
sud-ovest;
c) gli ambienti che hanno meno
bisogno di riscaldamento e di illuminazione (autorimesse, ripostigli,
lavanderie, corridoi o altro) devono essere disposti lungo il lato nord e servire da
cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati;
d) le distanze tra gli edifici
all’interno dello stesso lotto devono essere tali da garantire sulle facciate,
nelle peggiori condizioni stagionali (21 dicembre), il minimo ombreggiamento
possibile. Al fine di favorire l’apporto energetico del sole nel periodo
invernale, ciascuno degli elementi trasparenti che chiude gli spazi principali
dell’organismo edilizio deve avere assicurato alle ore 10,12,14 del 21 dicembre
un’area soleggiata non inferiore all’80% della superficie trasparente
dell’elemento stesso. In particolari condizioni del sito, quali la preesistenza
di manufatti ombreggianti l’organismo edilizio, il requisito indicato è
convenzionalmente raggiunto con il soleggiamento dell’80% di ciascuna delle
finestre dei piani non in ombra nelle ore in cui viene verificato il requisito;
e) le superfici vetrate devono essere collocate da sud-est a sudovest, e
debbono essere provviste di schermature esterne o altri sistemi che permettano
di rispettare il requisito del minimo soleggiamento estivo. Al fine di limitare
un apporto eccessivo del calore solare in estate, durante il periodo estivo
l’ombreggiamento di ciascuno degli elementi trasparenti delle chiusure esterne
degli spazi dell’organismo edilizio destinati ad attività principali deve
essere uguale o superiore all’80%.
Sono 258 i Comuni in Italia che
obbligano al corretto orientamento lungo l’asse sudest-sudovest degli edifici.
In 21 Comuni vi è un esplicito divieto di realizzare edifici o singole
abitazioni con un unico affaccio verso nord.
Nei Comuni dell’Empolese-Val d’Elsa
l’oscuramento delle superfici vetrate esterne è obbligatorio per almeno il
70% del totale delle superfici e viene incentivata una percentuale superiore.
6 MATERIALI DA COSTRUZIONE
Da chi copiare? Comune di Lignano Sabbiadoro (UD), Regolamento
Edilizio del 13/7/2011. Comuni della Bassa Romagna (RA), Regolamento
Edilizio Unitario dell’Aprile 2011.
6.1 Nei nuovi interventi e negli
interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione è preferibile l’uso
di materiali atossici, asettici, durevoli, facilmente manutenibili,
eco-compatibili e riciclabili. Come criteri guida e parametri di riferimento si
devono considerare:
-l’utilizzazione di materiali e
lavorazioni atossici, privi di emissioni di cui sia dimostrata la nocività ed a
contenuto basso o nullo di sostanze ed emissioni tossiche o a tossicità
potenziale (come formaldeide, PVC, sostanze volatili nocive derivanti da
vernici o collanti, radioattività naturale, ecc.).
-l’utilizzo di materiali asettici
inattaccabili da muffe e altri agenti biologici in particolare per le
strutture, le finiture, gli impianti idrico-sanitari e di climatizzazione;
favorire la salubrità e la traspirabilità di strutture, partizioni, coperture
con adeguati accorgimenti costruttivi (es. tetti ventilati, solai o vespai
aerati, drenaggi, ecc.).
-l’utilizzo di materiali naturali e
locali (quindi non provenienti da specie protette ed alloctone, come nel caso
dei legni tropicali, o provenienti da cicli di lavorazione ad alto impatto
ambientale); di materiali per le strutture, le finiture, gli impianti e le
sistemazioni esterne durevoli e facilmente mantenibili.
-l’impiego di materiali facilmente
riciclabili e non tossici durante le fasi di demolizione o di riutilizzo;
riutilizzazione preferenziale in situ dei materiali (componenti murarie,
inerti, terreni di riporto, ecc.) ottenuti dalle demolizioni e scavi del
terreno su cui insiste l’intervento.
Si fa obbligo di utilizzare almeno
il 30% dei rifiuti inerti derivati da opere di costruzione e demolizione per
tutti gli interventi edilizi con finalità abitative e produttive. Nel caso in
cui il progetto di urbanizzazione preveda la realizzazione di rilevati o
riempimenti devono essere impiegati materiali e componenti derivanti da
attività di riciclaggio per almeno il 50% del volume complessivo movimentato.
In 329 Comuni italiani si
promuove l’uso di materiali di provenienza locale, naturali e riciclabili o con
un lungo ciclo di vita. Tra questi nel Regolamento Edilizio del Comune di
Rozzano vige l’obbligo di utilizzare almeno il 25% di materiali riciclati
per le nuove costruzioni. In 47 Comuni vengono erogati incentivi nel
caso si usi una quota di materiali riciclabili per la realizzazione
dell’edificio che riguardano uno sconto degli oneri di urbanizzazione.
7 - RISPARMIO IDRICO
E RECUPERO DELLE ACQUE METEORICHE Da
chi copiare?
Comuni del Meratese (LC),
Allegato Energetico-Ambientale del 26/10/2007. Comune di Caneva (PN),
Regolamento Edilizio del Marzo 2010.
7.1 Gli edifici di nuova
costruzione e/o ristrutturazione totale, con superficie destinata a verde
pertinenziale e/o a cortile superiore a 30 mq, dovranno essere realizzati in
modo tale da recuperare attraverso sistemi di captazione, filtro e accumulo,
l’acqua meteorica proveniente dalle coperture per consentirne l’utilizzo per
usi compatibili, con la contestuale realizzazione di una rete di adduzione e
distribuzione idrica delle stesse acque (rete duale).
Le coperture dei tetti devono
essere munite, tanto verso il suolo pubblico quanto verso gli spazi interni, di
canali di gronda atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e nel
sistema di raccolta. A titolo esemplificativo si riportano alcuni degli usi
compatibili:
- irrigazione aree verdi - pulizia delle aree pavimentate (cortili e
passaggi) - usi tecnologici - usi tecnologici relativi a sistemi di
climatizzazione attiva - alimentazione
cassette di scarico dei w.c.2
La vasca di accumulo deve essere
dotata di un sistema di filtratura per l’acqua in entrata, di uno sfioratore
sifonato collegato al sistema disperdente interno alla proprietàper smaltire
l’eventuale acqua in eccesso e di un adeguato sistema di pompaggio per fornire
l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti.
L’impianto idrico così formato non
può essere collegato alla normale rete idrica e le sue bocchette devono essere
dotate di dicitura “acqua non potabile”secondo la normativa vigente.
Gli edifici di nuova costruzione
e/o ristrutturazione totale dovranno essere realizzati in modo tale da ridurre
i consumi di acqua potabile. Dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi di
risparmio, rispetto al dato stimato di 250 l/giorno/abitante:
Nuovi edifici: residenziali/commerciali/produttivi riduzione del 30% sportivi/terziario riduzione del 40%
Edifici esistenti: residenziali/commerciali/produttivi riduzione del 20% sportivi/terziario riduzione del 30%
A titolo esemplificativo si dovrà
prevedere:
- cassette w.c. a doppio pulsante
(7/12 lt . – 5/7 lt.) o “acqua stop”;
- contabilizzazione separata
(contatori singoli);
- miscelatori di flusso dell’acqua
e dispositivi frangigetto e/o riduttori di flusso;
- eventuali dispositivi di
decalcarizzazione, in relazione alle condizioni di rete
- dispositivi di controllo a tempo
applicati ai singoli elementi erogatori (edifici pubblici).
Nei nuovi interventi edilizi e
negli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione che
riguardino il rifacimento degli impianti idrici, sono favorite tutte le
soluzioni che permettano il trattamento e recupero completo del ciclo delle
acque. In tutti i casi in cui vi siano spazi liberi di pertinenza degli edifici
è favorita anche la depurazione delle acque nere mediante sistemi naturali
(fitodepurazione) e il riutilizzo delle acque depurate per irrigazione o la
restituzione al ciclo naturale attraverso la rete delle acque bianche
Il risparmio idrico ed il recupero
delle acque piovane è obbligatorio negli edifici di nuova costruzione e nel
caso di ristrutturazione in 461 Comuni.
8 - PERMEABILITÀ DEI
SUOLI
Da chi copiare? Comune di Bolzano, Deliberazione del C.C. del
10.02.2004.
9.1 L’indice di Riduzione
dell’Impatto Edilizio (R.I.E.) è un indice numerico di qualità ambientale
applicato al lotto edilizio al fine di certificare la qualità dell’intervento
edilizio rispetto alla permeabilità del suolo ed al verde. L’indice si esprime
con un valore compreso tra 0, superficie completamente sigillata, e 10,
completamente permeabile.
Si rende obbligatoria la
certificazione R.I.E. per tutti gli interventi edilizi, sia residenziali che
produttivi, imponendo come valori minimi un indice pari a 1,5 per le zone
produttive e pari a 4 per le zone residenziali.
Nei nuovi interventi urbanistici e
edilizi la sistemazione esterna di piazze e spazi pubblici, nonché delle aree
libere nei nuovi interventi edilizi deve prevedere superfici permeabili per
almeno metà delle aree, con alberature ad alto fusto nel numero minimo di 1
ogni 30 metri
quadri.
Nei nuovi interventi urbanistici e
edilizi la realizzazione di parcheggi pubblici e privati deve garantire la
permeabilità delle aree attraverso la scelta di superfici che consentano la
crescita dell’erba, con griglie antisdrucciolo e alberature ad alto fusto
distribuite nell’area e in numero minimo di 1 ogni 4 posti auto.
Sono 147 i Comuni dove si
impone un obbligo sulla percentuale di terreno da lasciare permeabile nel caso
di edificazione di nuovi insediamenti residenziali e/o produttivi.
Nel Comune di Monterotondo (RM)
viene incentivato il raggiungimento del 90% di permeabilità della
superficie non edificata di un nuovo lotto.
9 - CERTIFICAZIONE
ENERGETICA DEGLI EDIFICI E MINIMO CLASSE B PER LE NUOVE COSTRUZIONI
Da chi copiare? Comune di Udine, Regolamento Energetico
dell’1/6/2009.
10.1 Su tutto il territorio
comunale, per gli edifici di nuova costruzione a destinazione d’uso
residenziale, scolastico, terziario ed alberghiero4, al fine del rilascio
dell’agibilità è obbligatorio il raggiungimento di un fabbisogno di calore
specifico dell’involucro < 50 kWh/m2anno, pari alla classe energetica B
secondo la procedura CasaClima. Il rilascio del certificato di agibilità è
subordinato alla presentazione del certificato CasaClima che attesti il
fabbisogno dell’edificio.
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