ANCORA SULLA CENTRALE INCENERIMENTO BIOMASSE DI CASEI
Lunedì 14 gennaio, nell’aula magna dell’Istituto Gallini di Voghera, sindacati, associazioni agricole
(esclusa la
Coldiretti), Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di
Casei hanno organizzato un incontro sul tema della
centrale biomasse di Casei e analisi delle coltivazioni sperimentali di
sorgo.
Al di là della relazione di un tecnico agrario che ha riferito sui
dati raccolti (decisamente interessanti, anche perchè
demoliscono il presupposto che la coltivazione del sorgo sia un’alternativa
percorribile sia dal punto di vista dei raccolti che dei redditi), agli
organizzatori premeva sollecitare l’avvio della costruzione dell’impianto e
sollecitare l’impresa (che pare piuttosto defilata) ad accelerare i
tempi.
Come ricorderete l’impianto richiede
3500
ettari coltivati a sorgo nelle campagne dell’Oltrepò e grandi
quantitativi di legname da bruciare. Il tutto per produrre poco meno di 50 megawatt. I Comuni di Castelnuovo, Pontecurone, Alzano, Molino, Isola e Guazzora si sono opposti per una lunga serie di motivi, tra
i quali il rischio di aumento dell’inquinamento dell’aria, già fortissimo nel nostro territorio. Inoltre
segnalano che un impianto del genere è contrario alla normativa europea poiché
non prevede il recupero di calore per i riscaldamenti urbani.
E lo sarà ancora di più quando la UE trasformerà in
legge la proposta di non considerare come energie alternative da finanziare
quelle ottenute bruciando rifiuti o vegetali.
Chi era presente alla conferenza è rimasto colpito dai
toni accidiosi di alcuni relatori che - dimenticando l’opposizione della
Provincia di Alessandria, dell’Arpa, di molti Comuni alessandrini - hanno
individuato nel Comune di Castelnuovo un nemico da debellare.
Ad esempio il signor Mario Resca, ex-manager berlusconiano, riferendosi al ricorso al
TAR presentato dal Comune di Castelnuovo (si è dimenticato che lo hanno firmato altri cinque Comuni) ha criticato l’utilizzo
di soldi pubblici per portare avanti “posizioni politiche”(?).
Anche il presidente della Provincia di Pavia, Bosone, se
l’è presa con l’Amministrazione castelnovese sostenendo che è una vergogna che
un solo Comune “possa permettersi di bloccare con un ricorso al Tar un’opera
così necessaria”. Più sfumata la posizione del sindaco di Casei che si è
rammaricato dei ritardi conseguenti al ricorso di
Castelnuovo.
Ma che bravi!
Altruista l’azione di chi ha consentito (in cambio di un
bel mucchio di milioni di euro europei) la scomparsa dello zuccherificio !
Altruista chi propone su un’area non dello zuccherificio
un impianto inutile (c’è un surplus di produzione elettrica), inquinante e a
ridosso di un’altra Provincia
!
Altruista chi si appresta a rifilarci un impianto del
genere per introitare decine di milioni di euro detratti dalla voce “energie
alternative” delle bollette-luce che tutti noi paghiamo
!
E bravo il signor Resca,
abituato a introitare nei suoi affari compensi enormi, quando accusa i sei
Comuni di spendere una cifra che dovrebbe essere sui 5.000 euro complessivi
Gli ricordiamo che c’è stato pieno accordo nello
stanziamento di questa cifra perché lo scopo è quello
di tutelare il territorio e la salute dei propri cittadini
!
E bravo l’on. Bosone che vorrebbe mettere la mordacchia
a chi la pensa diversamente da lui
!
In conclusione
- Il ricorso al TAR dei Comuni della Bassa Valle Scrivia
verrà affrontato non prima della prossima estate e, a
quanto detto al Gallini, l’impresa non intende avviare
l’insediamento prima di conoscerne l’esito. Potrebbe iniziare anche da domani,
ma non lo fa.
- Purtroppo le proposte alternative (produzione di
biogas senza combustione, con conseguente creazione di decine di posti di
lavoro, senza alcun inquinamento collaterale) presentate dai Comuni, dall’Associazione ambientalista, dal
tecnico Federico Valerio, ecc, non sono
state per nulla prese in considerazione.
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