IL TERZO VALICO DEI GIOVI È UNO SPRECO DI STATO

IL MINISTRO MATTEOLI E L’AD DI FS MORETTI RISPONDANO AL PAESE


“Nell’attuale situazione di grave crisi economica dell’Italia dare il via ai canteri al Terzo valico dei Giovi è una vera follia: il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture Altero Matteoli e l’amministratore delegato delle FS Mauro Moretti, che hanno concluso l’accordo per realizzare il primo lotto, devono delle spiegazioni al Paese su questa scelta, Infatti, l’opera costa 6,2 miliardi di euro, per realizzare 54 km di linea (pari a 115 milioni di euro a km: circa 5 volte in più di una linea ad AV francese e oltre 11 volte in più di una linea ad AV spagnola) di tratta ferroviaria tra Genova e Novi Ligure, mentre ancora manca il completamento del raddoppio dei 43 km della linea ferroviaria tra Genova e Ventimiglia e quando il porto di Genova da anni ha un traffico bloccato tra 1,5 milioni e 1,7 milioni di teu. Traffico che le due linee  di valico dei Giovi esistenti e la Voltri Ovada, riescono benissimo ad assorbire, visto che potrebbero sopportarne più del doppio”, commenta Stefano Lenzi, coordinatore trasporti e infrastrutture del WWF Italia.

“Il Ministro Matteoli dovrà spiegare perché si deve realizzare un intervento, assegnato senza gara al general Contractor Co.Civ., il cui costo dal 1991 è lievitato dell’800%? Perché non sono state cancellate le concessioni tra FS e TAV e SpA per le tratte ad AV, non ancora cantierate, come già avvenne nel 2001 e nel 2007, e fatte le gare per verificare se fosse possibile realizzare progetti più sostenibili?”, commenta il WWF.

Il costo del Terzo Valico dei Giovi, ricorda il WWF, si può stimare in oltre l’800% in più di quanto valutato nel 1991 come necessario alla realizzazione dell’intera linea ad AV Milano-Genova (che presentava uno sviluppo tra i 127 e i 137 km a seconda dei progetti e un costo stimabile al 1991, per la realizzazione dell’intera linea, attorno ai 3.100 miliardi di lire). Il  costo a km della nuova linea del Terzo Valico dei Giovi (54 km di linea ferroviaria, di cui 39 km di galleria, meno della metà del previsto tracciato della linea ad AV Milano-Genova),  è, quindi, oggi di quasi 115 milioni di euro a km,  per realizzare un’ opera  di cui non è stata mai dimostrata la redditività.

Il WWF chiede spiegazioni anche al presidente delle FS Moretti sul perché abbia radicalmente cambiato idea su un’infrastruttura fallimentare, visto che sin dal 2004, era stato proprio lui, quale amministratore delegato di RFI, a decretarne la non redditività dell’intervento e più volte ha ribadito che non era un’opera prioritaria. Il WWF ricorda che il Piano finanziario del Terzo Valico dei Giovi, elaborato nel 2004 da RFI, ha dimostrato a suo tempo che si tratta di un investimento fallimentare che dovrà vedere la copertura dei costi di gestione per l’85% con fondi pubblici, o meglio come detto nel documento di RFI: “Il canone per il pagamento degli interessi e la restituzione del capitale – che sarà versato da Rfi a Ispa dal 2012, anno di entrata in esercizio, al 2042 – sarà coperto solo per il 15% dai ricavi di mercato, cioè dalla vendita delle tracce dei treni per gli operatori ferroviari; per il restante 85% dovranno intervenire di anno in anno, le casse del Tesoro;

Il WWF ricorda che le linee attualmente di servizio al Porto di Genova (che nel 2010 ha movimentato poco più di 1 milione e 750 mila TEU) potrebbero consentire di trasportare, senza quasi nessun intervento 3.523.000 teus (1.410.000 +1.239.000+874.000). E ben altri risultati potrebbero essere conseguiti (sino ad oltre 9 milioni di teus, secondo le stime degli esperti WWF) utilizzando appieno, oltre alle linee esistenti al servizio del porto di Genova, anche le linee di valico a servizio dei porti liguri di La Spezia e Savona per instradare il traffico dal Sud Italia al Centro e Nord Europa.

Si ricordi, infine, che pur rientrando dal 2004 con Decisione m. 2004/884/CE il Terzo Valico dei Giovi nell’asse ferroviario Lyon/Genova-Basel-Duisburg-Rotterdam/Antwerp (progetto prioritario n. 24 delle TEN-t – Reti Traseuropee), questa opera non è stata ritenuta meritevole dei contributi europei, di cui al “Bando europeo per i progetti di interesse comune nel campo della rete transeuropea dei trasporti” nell’ambito del programma pluriennale di finanziamento 2007-2013.

Per informazioni: 3298315710

Commenti

Post popolari in questo blog

Salviamo i torrenti Gorzente e Piota dalla distruzione ambientale