Aggiornamento sulla moria lungo la Scrivia - 4 agosto 2011

Si stanno raccontando frottole su questa vicenda o si minimizza
Ad esempio la moria è finita; non si sa da dove arrivi questa salmonella; meno male che c’erano l’Arpa e la Provincia; sorveglianza rigorosa ovunque. In senso contrario c’è anche qualcuno che ha fatto girare la voce che l’acqua potabile è inquinata, cosa decisamente falsa a giudicare dai continui prelievi ed esami condotti dal gruppo Amias coordinato da Paolo Canevaro.
- La moria non è affatto finita e oggi sono stati raccolti almeno venti animali morti a valle del depuratore di Tortona. Forse non esce più alcuna sostanza pericolosa, ma nelle pozze di acqua stagnante in cui si abbeverano gli uccelli la salmonella rimarrà attiva sino alle prossime piogge autunnali o a qualche temporale di forte intensità
- La salmonella si trova nelle feci e quindi nei liquami e nei percolati che vengono consegnati ai depuratori di Cassano e Tortona (guarda caso proprio i punti della moria). Nessuna responsabilità di alghe assassine, di industrie chimiche, di singole rogge. Evidentemente qualcosa non ha funzionato a livello di depuratori gestiti, mi pare, da ditte private, pur essendo ancora pubblici gli impianti. Dato atto alle maestranze di competenza e serietà, ovviamente ridurre il personale, fare analisi troppo distanziate nel tempo, accettare cisterne di melme varie in quantità forse superiore al consentito (40.000 tonn. annue), soprattutto nel periodo estivo quando la diluizione è assai limitata, potrebbe avere conseguenze sulla sopravvivenza dei batteri delle vasche (quelli che un tempo, non so se ancora adesso, venivano denominati i mangiamerda)
- Mi pare che ci siano diverse responsabilità in questa vicenda e un solo approccio iniziale corretto: quello del vicesindaco di Castelnuovo, Gianni Tagliani, che,  dopo aver verificato i tempi lunghi dell’Arpa (“ vi faremo sapere qualcosa fra 30 giorni”), dinanzi alle decine di garzette, cavalieri d’Italia, gallinelle, ecc agonizzanti ha perso la pazienza e ha inoltrato denuncia in Procura. Il giorno dopo c’erano già i risultati delle analisi |
- Ma quale sorveglianza? A me è capitato di incrociare una volta i vigili di Castelnuovo, ma sul percorso ove ero andato a scattare foto che mi servono per il libro che sto ultimando, dedicato interamente al torrente Scrivia, ho visto pescatori in attività e nessuna traccia di cartelli. Per di più mercoledì mattina, mentre mi recavo a Tortona ho visto un agricoltore dalle parti della cascina Calvina, con la pompa aspirante accanto alla strada,  che innaffiava la campagna pescando nello scarico del depuratore di Tortona. Forse non c’era nulla di grave, ma allora è inutile scrivere nei comunicati auto elogiativi che è vietato ogni prelievo a fini irrigui nelle acque di scarico dei depuratori.
Mi rendo conto che, di fronte a queste rogne, la tendenza generale è di svicolare e passare oltre: non è questo il mio atteggiamento e proporrei una commissione che esamini lo stato di sicurezza dei vari impianti sulla Scrivia e, tra l’altro, sarei curioso di sapere se e come vengono utilizzati i soldi che le industrie pagano (ad esempio la Roquette mi pare versi due milioni di euro all’anno). Vanno per una sempre maggiore efficienza di quella struttura che, nata nel 1977 dal glorioso Consorzio di Bonifica, dovrebbe garantirci una condizione dignitosa delle acque della Scrivia, oppure per ripianare i forti disavanzi di bilancio dovuti ad una conduzione amministrativa non soddisfacente.

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