La battaglia del Salame Nobile e del Montebore

Borghetto Borbera - Sono pronti ad intraprendere azioni legali di tutela dei marchi Montebore e Salame Nobile del Giarolo i produttori locali del formaggio e del salame, contro “l’invasione” delle capre e dei maiali acquistati con i finanziamenti pubblici gestiti dall’associazione nazionale Città del Bio.

C’è chi lo ha già messo nero su bianco, come i produttori di frutta di Volpedo, con i consorzi Albicocca di Volpedo, Ciliegia di Garbagna e Pesca di Volpedo, che hanno comunicato all’associazione Città del Bio l’intenzione di «gestire direttamente la comunicazione relativa ai nostri prodotti». Insomma, nelle valli del Giarolo si sta scatenando la battaglia attorno alla ipotetica creazione di un biodistretto da parte dell’associazione torinese, chiamata a gestire un tesoretto da 525.000 euro circa assegnati all’ex comunità Montana, ora in liquidazione. Giovedì, nella sala consiliare del comune di Borghetto, si sono riuniti sindaci, amministratori e produttori locali. Forse per la prima volta, si sono trovati tutti d’accordo su un punto: vogliono vederci chiaro su come Città del Bio sta impegnando i fondi che, originariamente erano destinati alla realizzazione di centraline idroelettriche (i fondi Fas, per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate).
 
Stefano Moro, allevatore e produttore del Salame Nobile del Piemonte, parla di «una avventura coloniale» in riferimento ai quattrocento maiali portati dalla Città del Bio a Grondona, destinati a diventare salami. «Non siamo contrari all’insediamento di altri produttori, sia chiaro – spiega Moro – purché siano rispettate le regole e il disciplinare del Consorzio». Oltre che, naturalmente, le norme imposte sugli allevamenti suini che devono avere scarichi adeguati.

Lo stesso discorso, più o meno, lo fa anche Roberto Grattone, produttore di formaggio Montebore. «Io ho messo e continuerò a metterci la faccia sul mio lavoro. Ho intenzione di tutelare il nome del formaggio che produciamo». Grattone ammette di essere stato contattato da Luigi Massa , ex parlamentare per la Margherita, ex City Manager di Napol con la sindaca Rosa Iervolino, ora segretario generale di Città del Bio: «Come consorzio abbiamo fatto delle proposte, poi il silenzio. Ora veniamo a sapere che l’associazione rileverà il centro sperimentale caprino di Borgo Adorno. Benissino, era una struttura abbandonata. Ma per farci cosa?».

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