DENTRO LE TERRE

Sembra impossibile ma  tra Milano e Genova esiste un territorio incontaminato che non finisce di stupirci. Ci chiediamo, ancora oggi, come tutto ciò sia possibile. Vigneti e prati, frutteti e boschi si alternano, in modo apparentemente casuale, fino a comporre un paesaggio che, pur senza aspetti spettacolari, sa parlarci di un profondo rispetto per l'ambiente.

Estrema propaggine della provincia di Alessandria, incuneata tra la Lombardia, l'Emilia e la Liguria che, con l'attributo "ligure", caratterizza la denominazione di molti dei minuscoli comuni che s'incontrano lungo i percorsi frastagliati delle "vie del sale"; antichi  percorsi di scambio che mettevano in comunicazione la pianura padana con il mar Ligure.  Il sale, indispensabile per la conservazione dei cibi, era la più preziosa delle merci trasportate a dorso di mulo o da carri, ma anche olio, barili d'acciughe, lino e canapa provenienti d'oltremare, in cambio di vino e di altri prodotti dei versanti padani: una Terra Obertenga.

Una "terra bastarda", verrebbe da dire, piena di identità e contraddizioni che trovano quotidiano riscontro nella mescolanza dei paesaggi, nelle architetture rurali, nei dialetti, nei cibi, nelle abitudini e nei comportamenti dei suoi abitanti, come ci canta Paolo Conte, in “Genova per noi”,

        "... eppur parenti siamo un po’
        di quella gente che c’è lì
        che in fondo in fondo 

        è come noi selvatica..."

 
raccontandoci dei sentimenti e delle ansie degli abitanti del basso Piemonte nei confronti dell’adiacente territorio genovese e di quel suo "mare scuro" che “non sta fermo mai”...

Fonte: Terre di Marca Obertenga 

 

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