“Quel farmaco fa venire il cancro”, ma nessuno ne parla

Ci sono notizie che sulla grande stampa non arrivano mai, forse perché non interessano a nessuno. Eppure hanno a che a fare con la vita di migliaia di persone, se non di più. Il tipico esempio sono quelle informazioni che hanno a che fare con gli alert sui medicinali. Qualche giorno fa l’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato una nota informativa in cui si diffondevano “nuove ed importanti informazioni” su un medicinale contro la dermatite, il Protopic.
Nel testo si fa riferimento al fatto che in pazienti che hanno usato il medicinale, un farmaco di ultima generazione in commercio dal 1999, sono stati segnalati (nome del principio attivo Tacrolimus) “casi di neoplasie maligne, compresi linfomi e carcinomi della cute”, per cui il medicinale deve essere usato solo come “ultima scelta”, non va somministrato a bambini sotto i 2 anni e per quelli tra 2 e 16 anni le dosi devono essere sotto la dose minima. La nota è rimasta ad uso esclusivo degli addetti ai lavori, benché fosse pubblica.
Non è la prima volta che un medicinale diventa “sorvegliato speciale”, autorità di vigilanza come la Fda americana e l’Ema europea pubblicano continuamente bollettini del genere.
Basti pensare che il nimesulide, principio attivo fino a qualche anno fa tra i più usati in Italia (fino al 2010 era terzo nella lista dei più prescritti), era vietato in Finlandia e Spagna dal 2002, in Irlanda al 2007. Nessuno lo sapeva, se non pochi addetti ai lavori, finché nel 2010 l’Aifa non ha deciso di restringerne drasticamente l’uso.
Si dirà che diffondendo continuamente informazioni di questo tipo potrebbe si rischia di sconfinare nell’allarmismo, e che d’altra parte spetta ai medici informarsi su tutto ciò che riguarda rischi e benefici dei medicinali, e comportarsi di conseguenza. Siamo sicuri, però, che non piacerebbe anche a noi “comuni mortali” saperne di più su ciò che ci prescrivono?

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