L’INCANTESIMO DELLE ACQUE STRIATE (AL)
Ma questi qua o sono scemi, o pazzi o la reincarnazione degli spiriti malefici dell’arroganza. “Il lupo perde il pelo ma non il vizio” dice il proverbio, e puntualmente lorsignori , in questo caso rappresentati da Gestione Acque, gruppo Acos , tornano all’attacco. Per loro non esistono beni primari da salvaguardare, nonostante le leggi che loro stessi hanno votato e il diritto amministrativo in cui loro stessi si riconoscono abbiano stabilito che quelle acque, quelle del Rio Acque Striate, non si possono toccare, che il cosiddetto acquedotto Cementir è formalmente decaduto con la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. VI , n. 1139 13.01.2006. Sentenza storica che sancì che non si possono distruggere sorgenti per nessuna motivazione di lavoro, cava o Terzo Valico che sia. Sentenza che giunse al termine di un iter di ricorso amministrativo lungo e oneroso per gli enti locali che lo sostennero dimostrando allora un fiero rifiuto della subalternità ai gio