Terzo Valico: meglio argini e ospedali oppure le grandi opere?
Nelle montagne dell’Appennino ligure sotto le quali dovrebbe passare
il tratto finale della linea ferroviaria ad alta velocità del “luminoso”
corridoio Genova-Rotterdam, il cosiddetto Terzo Valico, c’è un’elevata probabilità che scavando si trovi parecchio amianto. Ma questo è solo uno dei dettagli che resta ignorato dal dibattito politico italiano.
Il Terzo Valico è un progetto lungo 53 km, di cui 39 in galleria, che accorcerà se va bene di una mezz’oretta il tempo di percorrenza dei treni dal porto di Genova a Tortona-Novi Ligure. Ma anche questo è un dettaglio che non annunciano al Tg delle otto.
In compenso ci vengono quotidianamente elencate le bordate che arrivano per demolire lo stato sociale e il sistema pensionistico, le sforbiciate al trasporto pubblico locale, le carenze di posti negli asili nido, le chiusure di ospedali e di reparti di pronto soccorso.
Il tutto è motivato dalla mancanza di risorse, ovviamente. E’ colpa delle politiche di austerity, dei diktat della Troika, del patto di stabilità che il nostro tweetpremier Renzi pensa di poter abbattere a colpi di hashtag (se cominciasse a chiedere le dimissioni di Junker, visto che lui lo ha votato, non sarebbe male).
Insomma, non ci sono i soldi! Ce lo ripetono in tutte le salse. Abbiamo raschiato il fondo del barile. Però, per realizzare i 53 km di Terzo Valico, i 6,2 miliardi di euro si sono trovati. Eccome. Così, per chiarire un po’ meglio le cose agli italiani distratti ed ammaliati dalla retorica delle grandi opere, facciamo un piccolo esercizio matematico e compiliamo un breve elenco di cose utili che ci tolgono o ci mancano perché la priorità sono appunto le grandi opere come il Terzo Valico:
6 centimetri di Terzo Valico = 1 anno di pensione
100 metri di Terzo Valico = 1 anno di libri di testo per 40 mila studenti delle scuole superiori
500 metri di Terzo Valico = 7 treni pendolari completi
1 km di Terzo Valico = 116 asili nido per un totale di 8.700 bambini
2,5 km di Terzo Valico = 1 ospedale da 600 posti letto, 18 sale operatorie e 150 ambulatori.
Tutto il Terzo Valico = 350 treni pendolari, 10 ospedali da 600 posti letto, 180 sale operatorie, 1500 ambulatori medici e 250 asili nido.
Solo con questo, l’Italia sarebbe un altro paese!
Continua qui
Il Terzo Valico è un progetto lungo 53 km, di cui 39 in galleria, che accorcerà se va bene di una mezz’oretta il tempo di percorrenza dei treni dal porto di Genova a Tortona-Novi Ligure. Ma anche questo è un dettaglio che non annunciano al Tg delle otto.
In compenso ci vengono quotidianamente elencate le bordate che arrivano per demolire lo stato sociale e il sistema pensionistico, le sforbiciate al trasporto pubblico locale, le carenze di posti negli asili nido, le chiusure di ospedali e di reparti di pronto soccorso.
Il tutto è motivato dalla mancanza di risorse, ovviamente. E’ colpa delle politiche di austerity, dei diktat della Troika, del patto di stabilità che il nostro tweetpremier Renzi pensa di poter abbattere a colpi di hashtag (se cominciasse a chiedere le dimissioni di Junker, visto che lui lo ha votato, non sarebbe male).
Insomma, non ci sono i soldi! Ce lo ripetono in tutte le salse. Abbiamo raschiato il fondo del barile. Però, per realizzare i 53 km di Terzo Valico, i 6,2 miliardi di euro si sono trovati. Eccome. Così, per chiarire un po’ meglio le cose agli italiani distratti ed ammaliati dalla retorica delle grandi opere, facciamo un piccolo esercizio matematico e compiliamo un breve elenco di cose utili che ci tolgono o ci mancano perché la priorità sono appunto le grandi opere come il Terzo Valico:
6 centimetri di Terzo Valico = 1 anno di pensione
100 metri di Terzo Valico = 1 anno di libri di testo per 40 mila studenti delle scuole superiori
500 metri di Terzo Valico = 7 treni pendolari completi
1 km di Terzo Valico = 116 asili nido per un totale di 8.700 bambini
2,5 km di Terzo Valico = 1 ospedale da 600 posti letto, 18 sale operatorie e 150 ambulatori.
Tutto il Terzo Valico = 350 treni pendolari, 10 ospedali da 600 posti letto, 180 sale operatorie, 1500 ambulatori medici e 250 asili nido.
Solo con questo, l’Italia sarebbe un altro paese!
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