La lotta all'amianto non muore mai

Casale è pronta a gridare al mondo intero che la tragedia dell'Eternit non è finita e per questo bisogna stare in guardia. D'altra parte nei giorni scorsi un articolo apparso su 'L'Espresso' riferisce le difficoltà tutte italiane nel procedere alle operazioni di bonifica. Il rapporto del Ministero dell'Ambiente, datato 31 dicembre 2013, sciorina una serie di numeri, sufficienti, da soli, a raccontare una burocrazia micidiale. "Dal 2000 a oggi - si legge sul settimanale - ovvero nei 14 anni in cui 57 pezzi d'Italia sono stati considerati dei "siti di interesse nazionale", amministratori locali e commissari si sono riuniti 1531 volte, 821 per capire cosa fare dei veleni sotto terra o sott'acqua, 721 per prendere delle decisioni. L'Espresso racconta che nonostante carte e riunioni in troppi casi i veleni restano. A Nord come a Sud. Mentre accanto all'amianto e agli scarti chimici la popolazione continua ad ammalarsi e morire. In Piemonte sulle macerie dell'Acna, l'impresa di coloranti che ha lasciato a Cengio una pesante eredità di diossine, metalli e rifiuti tossici, la bonifica sarebbe completa, ma secondo il Wwf non è possibile parlare di vittoria. Perché benché assicurati dentro bare resistenti i veleni sono ancora tutti lì. Tanto che la possibile vendita dell'area a delle imprese interessate è in sospeso, in attesa che dal ministero indichino chiaramente cosa è rimasto da fare: sotto il tappeto sono nascoste altre scorie".

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Amianto: 189 nuovi casi in Liguria ogni anno

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