Due appuntamenti e due notizie sul TERZO VALICO
1 - CONTI
RICORSI CONTRO IL TERZO VALICO
ASSOCIAZIONE AMICI DELLE FERROVIE E DELL’AMBIENTE
ONLUS
1° ricorso contro la determina ministeriale
del 2/08/2013
Contributo unificato
€. 1800,00
Avvocato domiciliatario €.
889,66
Avvocati incaricati €. 3891,70
Totale primo ricorso €. 6581,36
2° ricorso contro l’approvazione del Piano
utilizzo terre e rocce da scavo
Contributo unificato
€. 1800,00
Avvocato domiciliatario parcella non ancora pervenuta
Avvocati incaricati parcella non ancora
pervenuta
3° ricorso contro l’approvazione del piano
cave
Contributo unificato
€. 1800,00
Avvocato domiciliatario parcella non ancora pervenuta
Avvocati incaricati parcella non ancora
pervenuta
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Ad
oggi l’associazione AFA ha pagato circa 6.000 euro
provenienti da offerte (circa 2000 euro), da un contributo straordinario di
Legambiente Vallemme (1000 euro), e da
varie iniziative del Circolo Vallemme Terra e Libertà. La strada è in salita
perché la cifra totale da pagare arriverà molto vicino ai
20.000 euro. Perciò chiediamo a tutte le associazioni, comitati e
cittadini che si oppongono al Terzo Valico di darci una mano, con un contributo
anche piccolo, che ci consenta di portare a termine un percorso, quello
legale, che secondo noi è doveroso e
indispensabile nel tentativo di fermare quest’opera inutile e dannosa per
l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’economia italiana. Se otterremo
qualche risultato, sarà per tutto il territorio ligure-piemontese!
Grazie!
Per
dare un contributo è possibile fare una ricarica sulla postepay n.
4023600579525322 intestata a Angelo Mario Bavastro – CF:
BVSNLM57E17D969E
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Per l’autofinanziamento
l’AFA organizza per
SABATO 5 APRILE 2014
ore 20,00
GAVI - CONVENTO DI
VALLE
Cena di
Primavera
serata gastronomica per il finanziamento dei ricorsi al
TAR contro
il Terzo Valico preparato dal rinomato cuoco
GUIDO
Menu
Crespelle con zucchini
Mozzarella e ricotta con contorno di pomodori
pachino
Strucolo con spinaci
***
Maltagliati alla Zerbetta
Risotto agli spinaci con crema al grana
***
Filetto di maiale con taleggio, pere e frutta
secca
Per i vegetariani frittata di primavera
***
Torta semifreddo
***
Vini del territorio ***Pane cotto nel forno a
legna
È richiesta la prenotazione entro e non oltre il 3 aprile
2014.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a :
Franco 3470679591
franciscos2004@libero.it
Carla 0143636225
Paola 3496724348
Stefania 3486713145
geoste1975@libero.it
Luciano 0143. 682371
itrequadri@alice.it
Gianni
3454457877
Costo euro 25,00
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2 - Sabato 5 Aprile marcia popolare ad Arquata Scrivia
RIPRENDIAMOCI LA
NOSTRA TERRA
SABATO 5 APRILE MARCIA POPOLARE AD ARQUATA
RITROVO ORE 14 STAZIONE FS
SABATO 5 APRILE MARCIA POPOLARE AD ARQUATA
RITROVO ORE 14 STAZIONE FS
Denunciamo da anni con assemblee,
manifestazioni e iniziative sempre molto partecipate l’inutilità del progetto
del Terzo Valico e l’impatto devastante che avrà sulla nostra
terra.
Abbiamo detto che non esisteva uno
studio sul rapporto costi/benefici e recentemente gli stessi Sindaci hanno
ammesso di non averlo mai visto.
Abbiamo detto che il traffico merci del porto di Genova non giustificava la costruzione dell’opera e nel 2013 i Teu movimentati sono stati addirittura meno di due milioni (in calo rispetto al 2012 del 3,7%) e solo duecentomila hanno preso la strada ferrata verso la valle padana.
Abbiamo detto che ci sarebbe stato il rischio di respirare fibre di amianto e oggi, dopo averci deriso, sono gli stessi sostenitori dell’opera a scrivere che fra Voltaggio e Arquata c’è il 50% di probabilità di incontrare pietre verdi potenzialmente contenenti amianto.
Abbiamo detto che gli appalti avrebbero stimolato l’appetito delle organizzazioni criminali ed è arrivata la prima interdittiva antimafia nei confronti di una ditta proprietaria di una cava di Tortona scelta per ospitare lo smarino di risulta degli scavi.
Abbiamo detto che i soldi del Terzo Valico dovessero essere utilizzati per la cura del territorio ed oggi assistiamo impotenti alle continue frane in Liguria e in Basso Piemonte.
Abbiamo detto che fossero altre le priorità da affrontare, ma continuiamo ad assistere ai tagli al trasporto pubblico locale, al ridimensionamento e alla chiusura di ospedali, agli incidenti all’interno delle scuole per la mancanza di manutenzione, all’aumento della disoccupazione, alla crescita della povertà.
Abbiamo detto e continuiamo a dire le motivazioni per cui siamo contrari alla costruzione del Terzo valico e oggi, davanti all’evidenza, sono sempre di più le persone ad aver capito dove sia la ragione.
Abbiamo detto che il traffico merci del porto di Genova non giustificava la costruzione dell’opera e nel 2013 i Teu movimentati sono stati addirittura meno di due milioni (in calo rispetto al 2012 del 3,7%) e solo duecentomila hanno preso la strada ferrata verso la valle padana.
Abbiamo detto che ci sarebbe stato il rischio di respirare fibre di amianto e oggi, dopo averci deriso, sono gli stessi sostenitori dell’opera a scrivere che fra Voltaggio e Arquata c’è il 50% di probabilità di incontrare pietre verdi potenzialmente contenenti amianto.
Abbiamo detto che gli appalti avrebbero stimolato l’appetito delle organizzazioni criminali ed è arrivata la prima interdittiva antimafia nei confronti di una ditta proprietaria di una cava di Tortona scelta per ospitare lo smarino di risulta degli scavi.
Abbiamo detto che i soldi del Terzo Valico dovessero essere utilizzati per la cura del territorio ed oggi assistiamo impotenti alle continue frane in Liguria e in Basso Piemonte.
Abbiamo detto che fossero altre le priorità da affrontare, ma continuiamo ad assistere ai tagli al trasporto pubblico locale, al ridimensionamento e alla chiusura di ospedali, agli incidenti all’interno delle scuole per la mancanza di manutenzione, all’aumento della disoccupazione, alla crescita della povertà.
Abbiamo detto e continuiamo a dire le motivazioni per cui siamo contrari alla costruzione del Terzo valico e oggi, davanti all’evidenza, sono sempre di più le persone ad aver capito dove sia la ragione.
E’ il momento giusto per tornare a
manifestare.
In Valle Scrivia, ad Arquata. Ad Arquata, dove vorrebbero portare “la talpa” per scavare il tunnel di valico ed estrarre da Radimero oltre due milioni di metri cubi di smarino contenenti amianto. Dove i due acquedotti rischiano di essere distrutti, centinaia di camion ogni giorno percorreranno le strade del paese e dove lavora la ditta Lauro Spa, recentemente accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato.
In Valle Scrivia, ad Arquata. Ad Arquata, dove vorrebbero portare “la talpa” per scavare il tunnel di valico ed estrarre da Radimero oltre due milioni di metri cubi di smarino contenenti amianto. Dove i due acquedotti rischiano di essere distrutti, centinaia di camion ogni giorno percorreranno le strade del paese e dove lavora la ditta Lauro Spa, recentemente accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Ad Arquata, con una marcia popolare
che percorrerà le strade del paese e arriverà fino al cantiere di Radimero. Per
riportare la vita dove Cociv ha portato morte e distruzione, per dimostrare
ancora una volta che fermare il Terzo Valico è possibile, per chiedere di
rinunciare alla costruzione dell’opera e investire quei soldi nella cura del
nostro territorio e nella messa in sicurezza delle aree in dissesto
idrogeologico.
Tutti insieme, donne e uomini, liguri
e piemontesi, giovani e anziani. Perché insieme siamo più forti, insieme
possiamo fermarli, insieme non possiamo essere fermati.
Movimento No
Tav – Terzo Valico
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3 - MA BRAVA,
LA CGIL!
Allego l’emendamento alle
tesi del congresso della CGIL che arriverà al congresso nazionale FIOM, ma che è
stato bocciato al congresso provinciale alessandrino della CGIL addirittura in
commissione.
Emendamento aggiuntivo - LE POLITICHE INDUSTRIALI E DI
SVILUPPO - da inserire al punto 2 alla fine del primo capoverso, dopo Piano del
Lavoro.
È per queste ragioni che la
politica delle grandi opere deve essere fermata: opere inutili e dannose, che
peraltro generano esclusivamente lavoro precario, come quelle del ponte sullo
stretto di Messina e della TAV, che, con la presenza accertata nel suolo lungo
il suo tracciato di sostanze altamente cancerogene come l’amianto, potrebbe
provocare l’analoga tragedia che già sta vivendo il territorio di Casale
Monferrato, e che, insieme all'aumento delle spese militari per gli F35, sono
scelte inaccettabili che privano il paese delle risorse necessarie a uscire
dalla crisi, negando la possibilità di investire su opere utili ed
immediatamente cantierabili, come proposto dal Piano Straordinario per il Lavoro
della CGIL.
NO COMMENT!
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4 - SUL Secolo XIX del 28
marzoLupi (Walter), il commissario straordinario del Governo
(ma di quale Governo?) per il Terzo Valico era a Genova per un incontro con il
Rotary locale a “sostegno dell’alta velocità ferroviaria Genova-Milano (ma non
era Alta capacità per le merci?).
I soliti incontri pubblici “tra gente che conta” e solita incapacità di distinguere anche solo la natura dell’opera…
Quello che colpisce sono però le affermazioni di Lupi: «C’è il rischio che il Terzo Valico tra qualche anno sia fatto e NON CI TROVIAMO LE OPERE ADEGUATE NEL PORTO DI GENOVA»
e ancora:
«…perché realizzare il Terzo Valico e non avere un porto in grado di accogliere i binari, in grado soprattutto di scaricare le navi nelle due ore che impiegano oggi ad Amburgo SIGNIFICA NON AVER INVESTITO BENE IL NOSTRO DENARO»
Walter Lupi piange? Roba da non credere!
e continua: «Sullo sviluppo della portualità non vedo attenzione. Una infrastruttura deve essere servita dai nodi, i nodi sono importanti perché è INUTILE ARRIVARE IN UN’ORA DA GENOVA A MILANO se poi non c’è lo spazio per gestire le merci, se il porto di Genova non si è adeguato al nuovo traffico merci, le merci vanno accolte e smaltite nei tempi e nei modi del porto di Amburgo».
Infine
«Il governo e il parlamento devono intervenire al più presto sulla questione del materiale da scavo perché, se verrà trattato come rifiuto, l'opera del Terzo valico come altre sul territorio, VEDRÀ IMPENNATI I COSTI ».
I soliti incontri pubblici “tra gente che conta” e solita incapacità di distinguere anche solo la natura dell’opera…
Quello che colpisce sono però le affermazioni di Lupi: «C’è il rischio che il Terzo Valico tra qualche anno sia fatto e NON CI TROVIAMO LE OPERE ADEGUATE NEL PORTO DI GENOVA»
e ancora:
«…perché realizzare il Terzo Valico e non avere un porto in grado di accogliere i binari, in grado soprattutto di scaricare le navi nelle due ore che impiegano oggi ad Amburgo SIGNIFICA NON AVER INVESTITO BENE IL NOSTRO DENARO»
Walter Lupi piange? Roba da non credere!
e continua: «Sullo sviluppo della portualità non vedo attenzione. Una infrastruttura deve essere servita dai nodi, i nodi sono importanti perché è INUTILE ARRIVARE IN UN’ORA DA GENOVA A MILANO se poi non c’è lo spazio per gestire le merci, se il porto di Genova non si è adeguato al nuovo traffico merci, le merci vanno accolte e smaltite nei tempi e nei modi del porto di Amburgo».
Infine
«Il governo e il parlamento devono intervenire al più presto sulla questione del materiale da scavo perché, se verrà trattato come rifiuto, l'opera del Terzo valico come altre sul territorio, VEDRÀ IMPENNATI I COSTI ».
Che succede ad uno dei
“Lupi” che ruotano intorno al Terzo Valico? Dobbiamo offrirgli una tessera ad
honorem come NO_TAV?
Rassicuratevi, nessuna
forma di ripensamento, di coscienza, o di puro cedimento.
Questi non sono lupi ma
solo coccodrilli che piangono perché hanno la pancia piena e vogliono solo
riempirsela ancora di più.
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