L’Alta capacità in Svizzera e l’Alta Velocità in Italia
(documento
prodotto all’AFA)
I
fautori del TAV spesso, per perorare la loro causa, portano ad esempio il nuovo tunnel
ferroviario del San Gottardo, la costruenda galleria più lunga del mondo per la linea AC Svizzera. Ma la
Svizzera è un altro mondo!
Infatti…
In
Svizzera il 61% delle merci trasportate attraverso le Alpi viaggia su
rotaia.
In
Italia il 9,26% delle merci viaggia su rotaia. 731 autocarri ogni Km di
autostrada (dati RFI, Eurostat, Istat 2009-2010)
Dal
1992 la
Svizzera impone una tassa sul trasporto merci su
gomma.
In
Italia il trasporto su gomma è incentivato: viene
rimborsata l’accisa sui carburanti e il carburante è deducibile dalle
imposte.
In
Svizzera l’alta velocità viene
finanziata:
per
il 25% dazi sui carburanti
per
il 65% imposte sul traffico pesante
per
il 10% IVA
In
Italia l’alta velocità viene finanziata:
con
tagli alla sanità
con
tagli alla scuola
con
tagli alle pensioni
In
Svizzera si fa l’alta velocità e contestualmente si
investe per tutta la rete ferroviaria esistente, in particolare per la
riduzione dell’impatto fonico e del materiale
rotabile.
In
Italia si investe tutto per l’Alta Velocità (il 95%) e
le linee esistenti sono allo sfascio, compreso il materiale rotabile. La vita
dei pendolari è drammatica e chi vive nelle vicinanze della ferrovia spesso viene svegliato di notte dal
rumore.
In
Svizzera i progetti sono stati sottoposti tre volte all’
EIA (esame di impatto ambientale), compresi gli esecutivi, ed a
referendum popolare.
In
Italia si sono inventati la Legge Obbiettivo, le infrastrutture strategiche
vengono decise dall’alto senza una valutazione seria dell’impatto ambientale e
dell’analisi costi/benefici.
In
Svizzera, per il San Gottardo, la geologia ha determinati il percorso migliore: a zig zag.
In
Italia si è tirata una riga dritta sulla carta.
In
Svizzera si è studiata la geologia per anni. Ad esempio solo nella “Sacca di
Piora”, dove c’erano dei dubbi sul tipo di rocce
presenti, sono stati fatti sondaggi per 5 anni. Nonostante questo i progettisti hanno dichiarato “Le previsioni di
esperti geologi unito al risultato delle perforazioni di sondaggio offrono una
certa sicurezza. Tuttavia ciò che si troverà nel cuore
della galleria nessuno può esattamente
saperlo”.
Da
noi gli studi sono principalmente letterari o dati da osservazioni superficiali.
Ad esempio nei pressi di Monte Zuccaro, Comune di
Arquata S., dal quale derivano i principali corsi d’acqua della Val Lemme e
della Valle Scrivia, e in cui sono presenti le sorgenti ad uso idropotabile di Rigoroso e
Sottovalle, è stato fatto un solo carotaggio. Però ci hanno detto di stare
tranquilli che sicuramente non succederà niente, le falde non verranno intaccate. Quello che lo ha
detto è lo stesso geologo che ha maturato la sua esperienza nella costruzione
dell’Alta Velocità nel Mugello, dove
sono stati distrutti 100
Km di corsi d’acqua.
In Svizzera dal 1993, per quattro anni, sono
state fatte sperimentazioni con università, istituti di ricerca e industria del
calcestruzzo per il riutilizzo dello smarino per la
produzione di calcestruzzo da usare nella galleria. Infatti con l’impiego di macchinari tecnologicamente più
avanzati sono riusciti a utilizzare il 36% dei 13.300.000 mc di smarino
estratti.
In
Italia non hanno fatto nessuno studio. Sanno già tutto? E quanto sarà lo smarino? All’interno della stessa relazione allegata al
progetto definitivo all’inizio si parla di oltre
9.000.000 di mc di materiale in banco, alla fine di
oltre 12.000.000 di mc. !!!!!
Si tenta continuamente di non trattare come rifiuti le terre e rocce inquinate.
Ricorda l’Associazione Idra di Firenze: i
Governi italiani hanno potuto impunemente dare esecuzione per ben sei anni, ad
esempio nel caso della Legge 21 dicembre 2001, n. 443 (nota come “legge
obiettivo”), a norme in materia di rifiuti che una sentenza emessa dalla Corte
di Giustizia europea ha condannato nel dicembre 2007 come incompatibili con le
direttive europee. Ma oggi Monti ritenta con un decreto,come denuncia Idra al commissario europeo dell’ambiente,
di "escludere dalla nozione
di rifiuto le terre e rocce da scavo e matrici di riporto, pur se fortemente
contaminate, e di derubricarle a
“sottoprodotti” riciclabili”
In
Svizzera lo smarino viene
trasportato con nastri trasportatori, chiatte e su
ferrovia.
In
Italia, a parte quello che resta nelle vicinanze dello scavo, il resto dello smarino viaggia su camion.
Nonostante
tutti questi fattori positivi che rendono la Svizzera un altro
mondo rispetto all’Italia, le previsioni di utilizzo della nuova linea per le
merci si stanno rivelando fallimentari anche lì perché le opere sono troppo
slegate dal contesto delle reti esistenti che spesso sono colli di bottiglia. E’
giunto il momento che l’Europa dica STOP all’alta velocità
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