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Festa della donna

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NO TAV e Tifosi vandali due pesi e due misure

di Marco Aime «Sabato 21 febbraio. Una pioggerellina incerta innervosisce le strade di Torino . Non abbastanza da impedire a migliaia di persone venute dalla valle di Susa e altrove per manifestare contro il Tav . Lo schieramento di forze dell’ordine è imponente. I neri e spigolosi furgoni blindati minacciano dal bordo del viale. Poliziotti, Carabinieri, Guardia di Finanza in assetto da combattimento attendono allineati. In prima fila i sindaci della valle con la fascia tricolore : un segno forte di attaccamento alle Istituzioni, nonostante le posizioni antagoniste. Poi un trenino, di quelli che solitamente percorrono i centri storici delle città, porta bambini e qualche signora più anziana, che forse non ce la fa a camminare o forse è la nonna di qualcuno di quei piccoli. Una piccola banda di ottoni suona motivetti vari e anche Bella ciao . Pubblicità Due ragazzini con il fazzoletto No Tav al collo entrano in un bar di via Cernaia. Con gentilezza chiedono

Le Storie del Novecento

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“(I)Dea di Donna”: tre giorni di conferenze per le donne e non solo. 4-5-6 marzo presso la Biblioteca Comunale di Serravalle Scrivia (AL). Il 4, 5 e 6 marzo 2015 la Biblioteca Comunale di Serravalle Scrivia organizza “(I)Dea di Donna”, un ciclo di conferenze dedicato alle donne e non solo. Si tratta di un’iniziativa organizzata in collaborazione con la “Consulta pari Opportunità” e fortemente voluta dalla direttrice della Biblioteca, la Dott.ssa Pierangela Eliogabalo, che così spiega l’idea alla base della manifestazione: “La festa della Donna è una ricorrenza ormai svuotata di ogni significato, fagocitata dal di-lagante consumismo e da una sorprendente superficialità ma caricata di stantia retorica e falso buonismo. Si è venuta a perdere così una buona occasione per riflettere sull’attuale e vera condizio-ne della donna. Basta aprire un giornale o accendere la televisione per assistere al cre-scendo di notizie di i stupri, violenze, ferimenti e omicidi prevale

Tav, le ditte bloccano il quartiere

Arquata - E’ fermo dai ieri il cantiere del terzo valico dei Giovi a Radimero. Uomini e macchinari delle ditte sub appaltatrici per conto di Cociv, il general contractor, che stanno eseguendo i lavori propedeutici allo scavo vero e proprio, stanno abbandonando il campo . «Cociv non paga, e noi non possiamo più andare avanti: la ditta per il momento ha corrisposto gli stipendi di dicembre ed un anticipo di gennaio agli operai, ma rischia di non riuscire a pagare i fornitori», dicono dalla Sif, la ditta mandataria con sede a Casoria, Napoli, specializzata in fondazioni. Insieme a Sif Spa, nel cantiere di Radimero, operano la Saos di Frosinone, la Osg di Napoli e la Preve di Cuneo. Sono circa venticinque, in tutto, gli addetti agli scavi dell’enorme “buca” nella quale verrà calata la trivella. Mentre la ditta Preve si sta occupando di realizzare la strada di accesso al cantiere. «Abbiamo circa 300 mila euro di fatture scadute ma, a breve, sono in scadenza 1,1 milioni di

Cociv non paga le ditte subappaltanti? Ammutinamento in corso ad Arquata?

Si sa da sempre, i paesi sono piccoli e le voci corrono. Poi che le voci siano fondate o meno è sempre da verificare, ma noi che verifichiamo sempre tutto scrupolosamente questa volta ci permettiamo di riportare delle voci. Voci che confermerebbero altre voci, ma soprattutto un evidente rallentamento in corso dei lavori e altre notizie già date dai media mainstream e verificate. Dicono che sia in corso una specie di ammutinamento nei confronti di Cociv da parte di una ditta impegnata nei lavori del cantiere del Terzo Valico di Radimero ad Arquata Scrivia. Non si tratterebbe di una ditta qualunque, ma di un super mega colosso delle costruzioni, con tutte le competenze tecniche per occuparsi dei lavori veri tipo lo scavo del tunnel di valico con fresa Tbm (la talpa) una volta che dovesse arrivare ad Arquata. Per capirci non parliamo di una ditta che dovrebbe occuparsi degli allargamenti delle strade. Continua qui

Tuteliamo l'incolumità del pm Pier Paolo Bruni

Pier Paolo Bruni è sostituto Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro . Da anni è in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata: recentemente si è occupato delle procedure per l'applicazione del regime detentivo del 41 bis nei confronti dei maggiori boss calabresi, ed è a lui che si devono numerose inchieste contro le cosche di Crotone, Vibo Valentia e Cosenza. Adesso, nonostante per le proprie indagini sia finito spesso nel mirino della 'ndrangheta, la tutela nei suoi confronti è stata ridimensionata.   La revoca delle misure di sicurezza equivale, per Bruni, a una condanna a morte: la 'ndrangheta, adesso, è pronta a colpirlo. Le istituzioni preposte alla sua incolumità devono rispondere di una scelta tanto incomprensibile: sono tenute a farlo ogni volta che - non tenendo conto dello stato di massima allerta comprovato e tangibile - attuano l'allentamento delle tutele previste, isolando ed esponendo i loro uomini mi

Creativando con Lety

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"Mi presento... sono Lety! Con un passato di grafica pubblicitaria , vettoriale, web designer, impaginatrice e estimatrice del settore dell'illustrazione in genere. Amante dell'arte e del bello, voglio condividere con voi i miei lavori e la mia passione... la decorazione". Buon viaggio nel mio piccolo mondo creativo! Visita il blog