I bambini nati nel 2020 saranno esposti a ondate di calore estreme 7 volte più dei nonni
Save The Children in collaborazione con gli scienziati della Vrije Universiteit Brussel (VUB) ha messo a punto un nuovo rapporto che stima il catastrofico impatto dei cambiamenti climatici sui bambini nati nel 2020. Rispetto ai nonni, infatti, subiranno ondate di calore mortali con una frequenza sette volte superiori, oltre a subire quasi il triplo della siccità e delle inondazioni.
Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio il Nord America è stato investito da una catastrofica cupola di calore, una cappa di alta pressione che ha innescato temperature estreme e incendi devastanti. La città di Lytton, nella Columbia Britannica, sono stati raggiunti quasi 50 gradi, il record assoluto per il Canada; solo un paio di giorni dopo è stata completamente distrutta da un incendio innescato da “nuvole sputafuoco”, a loro volta legate ai cambiamenti climatici. A causa dell'ondata di calore letale sono morte centinaia di persone tra Canada e Stati Uniti; oltre un miliardo di animali marini sono stati “cotti vivi” dalle temperature estreme, mentre i pulcini degli uccelli si sono gettati da nidi altissimi (molti sono morti sul colpo o dopo una lunga agonia) per evitare di morire di caldo. Le ondate di calore rappresentano una delle conseguenze più pericolose del riscaldamento globale, e ora gli scienziati stimano che i bambini nati nel 2020 saranno esposti a un numero sette volte superiore di questi eventi rispetto ai piccoli nati nel 1960.
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