Pioggia, fango e minacce ai No Tav che documentano
Un paio d’ore di intensa pioggia è bastato a far precipitare ieri
mattina un fiume di fango sulla strada e sulle abitazioni sottostanti al
cantiere “finestra Polcevera”, a Pontedecimo. Cosa che non sarebbe
successa se al posto di quell’inutile e costosissimo cantiere fosse
rimasta la collina con boschi, prati e orti che conoscevamo. Ma
attenzione, il pericolo non sta nella devastazione quotidiana che il TAV
Terzo Valico porta al nostro territorio e alle nostre vite, bensì nei
no tav che intendono anche semplicemente documentarla. Dev’esserne stato
ben istruito l’operaio che, forse forte anche della ventina di colleghi
con cui si trovava, questa mattina ha minacciato di morte un nostro
attivista recatosi sul posto per fotografare il disastro, con tanto di
vanga alzata vicino alla sua testa. Devono averlo davvero ben istruito
gli eleganti signori del malaffare targato TAV. Per combinazione, in
questo caso era assente la Digos con le sue telecamerine. In una realtà
in cui un semplice “Andatevene!” gridato in faccia a un operaio di un
cantiere, mandato strumentalmente avanti dalla Digos, venne preso a
pretesto per denunciare un no tav per violenza privata (!), a ruoli
invertiti l’episodio di stamane avrebbe scatenato l’ennesima
demonizzazione delle persone che si oppongono all’assurdità chiamata
TAV.
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