ACHTUNG BANDITEN
Ieri avevo scritto un pezzo
sull’incredibile comunicato degli “onorevoli” del PD piemontese in merito ai
fatti accaduti a Moriassi, Arquata, Serravalle, Libarna e Pozzolo.
Il sito Notav Terzo
Valico.info mi ha preceduto, e concordando sul contenuto, vorrei solo
soffermarmi su due riflessioni, forse secondarie.
Il Comunicato
del trio Esposito-Borioli-Fornaro recita:
Nessuno può rallegrarsi quando la realizzazione di una ferrovia (il Terzo
Valico), a causa di gruppi di facinorosi disposti ad alzare costantemente il
livello dello scontro, diventa anche una questione di ordine
pubblico.
FACINOROSI?!
Facinoroso ha una
etimologia precisa, deriva da facinus, ossia predisposto ad azioni
scellerate.
Non mi interessa cosa scribacchino Esposito e Fornaro
che non conosco, ma sono stupefatto di Daniele Borioli, un tempo amico e
collaboratore in ricerche dedicate alla Resistenza. Che il Pd disconosca
Berlinguer passi, che faccia patti con Berlusca passi, che governi con Angiolini
e Lupi passi, che voti a favore di norme che consentono la caccia a uccelletti
migratori con richiami vivi passi (scusatemi questa divagazione ma a me brucia),
che non muova un dito per bloccare la degenerazione del sistema ferroviario
italiano passi,
ma non tollero che si arrivi a definire scellerati
quelle centinaia di persone che conosco bene e che sono il meglio della nostra
terra perché hanno a cuore il bene comune, l’amore per la natura, l’impegno
sociale, spesso punto di riferimento, nei paesi ove vivono, di iniziative
culturali e di incontri all’insegna dei vecchi e importantissimi valori di vita
dei nostri territori (ricordo serate in cortili di cascine dove si faceva
teatro, musica e poesia dinanzi a un folto pubblico seduto su balle di paglia).
Sì i “nostri territori” (il
trio Es.Bo.Fo. ha collocato uno sciocco punto interrogativo al possessivo
nostro) perché noi ci viviamo, li
conosciamo in ogni dettaglio, li amiamo e abbiamo ricordi legati a ogni scorcio.
Voi nei nostri territori vedete solo le possibilità di opere che a nostro avviso
saranno inutili, e soprattutto distruttive sia dell’aspetto esteriore che dei
nostri sentimenti.
Facinorosi?!
Spero che la prossima
volta, caro Borioli, non ci definerai banditen, riprendendo quel bellissimo film di
Lizzani, girato guarda caso proprio sull’Appennino ligure, in val Polcevera, a
Campomorone, in valle Scrivia e dedicato ai partigiani della Pinan Cichero di
cui conservo nel museo di Castelnuovo la bandiera donatami dal comandante
partigiano Tino Arona.
Ancora un passo e forse arriverai a firmare con Esposito
e Fornaro un altro documento con il titolo “Achtung
banditen”.
Un onore per noi che resistiamo ad arroganza, prepotenza
e scelte sbagliate; ma una grave onta per te. Riflettici un attimo e rileggi
ogni tanto quello che scrivevi sulle esperienze di vita degli uomini della
Resistenza.
La seconda considerazione nasce da una reazione ai fatti
di giovedì con una affermazione più o meno di questo tono: ben vi sta,
non volete discutere mai, siete dei rompiballe e non volete la crescita e il
lavoro.
Quando mai alle centinaia di richieste nostre di
discutere con partiti e enti e ditte è stata data una risposta affermativa? Mai,
eccetto all’inizio (1992) il Cociv. Spesso atteggiamenti di commiserazione o
risposte del tipo “Quest’opera s’ha da fare”. Eppure proponevamo alternative e
presentavamo richieste di approfondimento su aspetti importanti, quali ad
esempio amianto, infiltrazioni mafiose o inaridimento delle fonti. I Comuni
hanno recitato la parte del “SI ma severo” e invece alla moratoria manco è stata
data risposta e tutto è finito in un silenzio tombale.
Il lavoro? Dicono che il terzo (come farà ad essere il
terzo visto che ne esistono altri 6 nell’Appennino ligure?!) valico darà lavoro
per cinque anni a 3.000 persone. Ammettiamo che sia così. Ma noi abbiamo
proposto alternative sui sei valichi esistenti e sul trasporto passeggeri
(quello merci è praticamente inesistente): per intervenire sulle ferrovie
(provate a entrare nella desolata e degradata stazione di Tortona
e pensate a com’ era 40 anni fa); per rilanciare
l’edilizia nei centri storici e nell’isolamento termico delle case; per tentare
di bloccare il dissesto idrogeologico e ridare spazi ai torrenti in città
eliminando tombinature e offrendo spazi di espansione alle piene; per ridare
fiato all’artigianato; per bloccare i feroci tagli alla
sanità.
6.200.000.000 di euro potrebbero dare lavoro per 5 anni
a 7.000 persone creando professionalità, recuperando capacità che stiamo
perdendo, rilanciando una edilizia intelligente e non mangiaterritorio, e tutto
ciò offrendo condizioni di vita migliori. Professionalità che poi saranno
autonome e arricchiranno le nostre comunità ove i lavoratori autonomi o le
piccole imprese stanno scomparendo. Dopo cinque anni di un settimo valico, per
conservare l’occupazione di ruspe, camion talpe e squadre completamente
sradicate dal luogo di lavoro, occorrerà inventarne un
ottavo.
Ma forse qualcuno trova allettante questa
soluzione!
Antonello
Brunetti
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