Il Cociv vuole “trasparenza”, “un confronto” e “spiegare …” alle popolazioni indigene
Leggo su Oggi cronaca
di Tortona che il Cociv ha chiesto di incontrare il
sindaco di Arquata sul tema Terzo Valico con lo scopo
di “avere un dialogo aperto
e capire le motivazioni che hanno portato il primo cittadino a questa strenua
opposizione”.
“La
nostra intenzione – dicono all’ufficio stampa del Cociv – è quella di spiegare
l’opera a tutti coloro che hanno dei dubbi in un
confronto sereno alla ricerca della trasparenza. È vero, forse finora, il Cociv, specie in provincia di Alessandria non è stato molto
presente per non dire assente, ma ci sono state delle difficoltà. L’ufficio
comunicazioni esterne con una responsabile addetta stampa è stato istituito da
pochissimo proprio con l’obiettivo di essere più trasparenti
possibile con la popolazione e con tutti quei soggetti che per un motivo
o per un altro saranno coinvolti nel progetto. Contiamo di iniziare da subito
già nella giornata di mercoledì incontrando il sindaco di Arquata Scrivia che consideriamo una delle zone più ‘calde’
e non escludiamo a breve anche un confronto pubblico con la popolazione.”
“Siamo
disponibili – dice Stefania Majocchi, responsabile dell’Ufficio stampa – a fornire ogni
chiarimento in merito ad ogni quesito: su qualsiasi cosa ci venga chiesta. Siamo disponibili ad
un confronto aperto, vogliamo parlare e
spiegare.”
A parte il fatto che un ufficio comunicazioni esterne
ce l’hanno dal 1992, quel Chiappe-Revello o qualcosa del genere che aveva la funzione
di raccontare balle a destra e manca, c’è da pisciarsi addosso dal ridere nel
leggere che dopo 21 anni sentano l’esigenza di avere una addetta stampa per
spiegare.
Ma cosa vogliono spiegare? Sappiamo
benissimo in quale melma affonda questo assurdo
progetto che di trasparente non ha proprio nulla.
Ma cosa vogliono spiegare? Prima
hanno fatto quel che volevano, non hanno mai fornito documentazioni, hanno
cercato di partire con espropri (in gran parte bloccati dagli abitanti) e con
cantieri che distruggevano parchi genovesi adiacenti a scuole, boschi
dell’Appennino, terreni coltivati da agricoltori appassionati e per nulla
preavvisati (come successo alle spalle di Genova). Cantieri
peraltro fasulli, per far gongolare banche e politici genovesi, ma per nulla
attivi.
Personalmente ritengo doveroso per le istituzioni
acconsentire a richieste di incontri sia pure con la
opportuna freddezza nei confronti di chi verrà probabilmente a proporre
“compensazioni” in cambio del disinteresse per la salute e la vivibilità dei
tuoi amministrati.
Mi permetto di sconsigliare fortemente il Cociv a pensare (ma tanto ci pensano solo) a incontri con le popolazioni. Ormai è troppo
tardi. Non hanno mai voluto confrontarsi con le nostre proposte alternative
(molto meno ghiotte per loro e assai più utili per le ferrovie, per i pendolari
e per la moralità gestionale dei soldi dello Stato).
Su cosa si può ormai discutere? Tutti sanno che
quest’opera è inutile e costosissima e che non esistono
affatto i 4 milioni di container da portare a Rotterdam. Al massimo,
ammesso che a Rotterdam gliene freghi qualcosa, non sarebbero più di 35.000, ossia due treni merci al giorno, che
sono una briciola per i tre valichi alle spalle di Genova.
Capisco benissimo che la presa di posizione di vari
Comuni alessandrini e soprattutto di un forte e stimato movimento NO TAV Terzo
Valico, li induca dopo 21 anni, forse, ad agire con
meno arroganza… ma ca nisciuno è fesso.
ALCUNE
NOTIZIE EXTRA
La
carica dei 101
Lunedì sera a Pozzolo Formigaro, su iniziativa del comitato locale, è
stata scritta una nuova pagina di resistenza alla costruzione del Terzo Valico.
Centouno No Tav – Terzo Valico sono diventati proprietari di un terreno interessato dalla
costruzione della grande opera. Centouno proprietari che avranno tutto il
diritto di essere convocati nel momento in cui il terreno dovesse essere
espropriato, centouno proprietari che avranno il diritto di assistere in
primissima fila a una nuova pagina di resistenza del movimento contro gli
espropri e l’apertura dei cantieri del Terzo
Valico.
Un
contadino ha venduto la nuda proprietà del terreno ai 101 No Tav, atto che è durato circa due ore vista la complessità
dell’operazione. Il terreno continuerà ad essere
coltivato, perché la terra è fatta per questo, non per essere attraversata da
chilometri di strada ferrata del tutto inutili alle comunità locali e nocivi per
la salute.
Ben
quattro appuntamenti per venerdì 24 maggio
Il
movimento No Tav che Angelino Jolie, Lupi, Esposito e
company cercano di criminalizzare, è più forte che mai e ad esempio venerdì ha
organizzato ben quattro iniziative: una a San Quirico,
una a Novi (marcia Stranovi indossando Magliette NOTAV), ad Arquata e a Pontecurone.
Interrogazione
in Senato sul Terzo Valico
Già il
Comune di Arquata aveva chiesto che non venisse data la deroga di altri due anni al Cociv, ora la questione è arrivata in Parlamento. Il
Movimento cinque stelle (53 firme), e in particolare Marco Scibona, ha depositato in Senato una
interrogazione relativa alla
deroga.
Interrogazione
che si conclude
così
“Si
chiede di sapere:
se non si ritenga
opportuno, prima di procedere alla concessione della nuova proroga di cui si è
detto in premessa, confermando così la volontà di proseguire nell’esecuzione
dell’opera, prevedere l’avvio di una analisi dei costi e dei benefici dell’opera
che, soprattutto, non si limiti al mero aspetto economico-finanziario, ma
contempli i costi ambientali e sociali, anche in termini di danno alla salute
dei cittadini;
se, in caso di
realizzazione dell’analisi costi-benefici di cui si è detto in precedenza, non
si ritenga opportuno prevedere l’inserimento, tra le audizioni in
contraddittorio, di tecnici ed esperti individuati dalle associazioni
ambientaliste e dai comitati di cittadini che si oppongono
all’infrastruttura;
se non ritenga opportuno
istituire una commissione ministeriale avente il compito di verificare e
valutare, considerata l’attuale fase di congiuntura economica, l’effettiva
utilità dell’opera, anche avvalendosi di contributi di tecnici ed esperti
indicati dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini coinvolti
che si oppongono alla realizzazione della stessa.”
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