MARZO 2013 - TERZO VALICO: 7 CONSIDERAZIONI
MARZO
2013 - TERZO VALICO: 7
CONSIDERAZIONI
Achtung banditen
!
Dai
giornali
Terzo
Valico, allarme dei Servizi: "Frange insurrezionaliste
in movimento"
Nella relazione annuale per la sicurezza evidenziata la protesta contro l'opera ferroviaria tra Liguria e basso Piemonte e i pericoli che ne possono derivare. Intorno alla protesta contro il Terzo Valico, anche nel territorio genovese e nel Basso Piemonte, affermano i Servizi di sicurezza, si potrebbero coagulare frange anarco-insurrezionaliste. E uno degli elementi scatenanti delle proteste - per la Tav e di conseguenza per il Terzo valico - che secondo gli 007, vede un ruolo trainante da parte degli anarco-insurrezionalisti, è sicuramente lo stato di tensione diffuso dovuto alla crisi economica. Nella relazione degli 007 si sottolinea che la protesta No Tav della Valsusa sta superando "i limiti localistici per diffondere il 'conflitto nei territori". A proposito si citano appunto "ulteriori fermenti di lotta si registrano contro la tratta Genova-Milano, nell'ambito del progetto denominato Terzo Valico per la linea Genova-Rotterdam ".
Nella relazione si fa riferimento ad “azioni continue ma di 'bassa intensita’, secondo una prassi di 'strategia di logoramento') ritenuta cautelativa per gli antagonisti ma fortemente onerosa per
l'azione di contrasto". Da qualche tempo si sarebbero tra l'altro intensificati controlli continui nei pressi dei cantieri per i lavori preparatori, anche in Valpolcevera.
Nella relazione annuale per la sicurezza evidenziata la protesta contro l'opera ferroviaria tra Liguria e basso Piemonte e i pericoli che ne possono derivare. Intorno alla protesta contro il Terzo Valico, anche nel territorio genovese e nel Basso Piemonte, affermano i Servizi di sicurezza, si potrebbero coagulare frange anarco-insurrezionaliste. E uno degli elementi scatenanti delle proteste - per la Tav e di conseguenza per il Terzo valico - che secondo gli 007, vede un ruolo trainante da parte degli anarco-insurrezionalisti, è sicuramente lo stato di tensione diffuso dovuto alla crisi economica. Nella relazione degli 007 si sottolinea che la protesta No Tav della Valsusa sta superando "i limiti localistici per diffondere il 'conflitto nei territori". A proposito si citano appunto "ulteriori fermenti di lotta si registrano contro la tratta Genova-Milano, nell'ambito del progetto denominato Terzo Valico per la linea Genova-Rotterdam ".
Nella relazione si fa riferimento ad “azioni continue ma di 'bassa intensita’, secondo una prassi di 'strategia di logoramento') ritenuta cautelativa per gli antagonisti ma fortemente onerosa per
l'azione di contrasto". Da qualche tempo si sarebbero tra l'altro intensificati controlli continui nei pressi dei cantieri per i lavori preparatori, anche in Valpolcevera.
-Anzitutto non ho mai capito cosa siano questi anarco-insurrezionalisti, a mio avviso una
assurda invenzione di Lor signori.
-Si dimenticano che dal 1992 esiste un movimento NO TAV
Genova-Milano a cui mai è
stata data risposta o udienza dagli Enti e dai
partiti.
-Denunce tante e alcune con buon esito (tre bocciature
di un progetto malfatto, lacunoso e basato sulle falsità - blocco dei fori
pilota nel 1997, ecc.), mai alcun atto prevaricatore o violento da parte nostra,
ma solo documentazioni dettagliate e proposte di dibattito mai prese in
considerazione dalla controparte.
-Ma quel che è più grave è l’essere considerati dei
violenti irrecuperabili, da tenere sott’occhio ed eventualmente da trattare con
modalità Diaz. Conosco tantissimi No TAV Terzo Valico.
Persone che ammiro, capaci, con spesso storie di
militanza seria nei partiti della sinistra, legatissime al territorio dal punto
di vista ambientale ma anche alle sue radici culturali, giovani che rifiutano
l’arroganza del potere e chiedono un futuro diverso da quello che viene loro
prospettato. Tutti questi sarebbero anarco insurrezionalisti? Ma non fate
ridere! Dovreste gioire per il fatto che esistano.
Io sarei un anarco-insurrezionalista? Al massimo potete accusarmi di non
essere un ipocrita e pertanto incapace di piangere di fronte alla dedica di Maroni al capo della polizia più pagato del mondo (650.000
euro), a quel Manganelli super abbronzato e sempre al fianco della Cancellieri,
che ha autorizzato, lui sì, azioni di violenza feroce contro chi si batteva per
la comunità e per una possibilità di gestione onesta e responsabile
dell’economia.
Luigi
Grillo
Dai
giornali genovesi
Finanziamenti del Cipe che tardano, passaggi procedurali che non si
perfezionano, firme mancanti, rinvii,
contenziosi milionari, problemi legati alla progettazione. Oltre all’opposizione
dei movimenti NO-TAV c’è sempre una buona ragione per non aprire i cantieri del Terzo
valico. I cantieri veri, per scavare i 39
chilometri di gallerie necessarie all’Alta velocità Genova-Milano: un tracciato lungo solo
54
chilometri, ma destinato a costare 6,2 miliardi di euro,
se non di più. La lentezza con la quale il progetto procede è talmente insolita
che in ambienti vicini al Cociv si
dice che a frenare sul Terzo valico sia l’amministratore delegato delle
Ferrovie Mauro Moretti, da sempre per nulla convinto della sostenibilità economica
dell’infrastruttura.
Negli ultimi due mesi sono intervenuti nuovi ostacoli.
Molti sono convinti che l’evoluzione dell’azionariato di Impregilo, che ha visto Salini
subentrare nel controllo a Gavio, abbia comportato
«riorganizzazioni gestionali e operative».
Il senatore Luigi Grillo (Pdl), a cui i giornali genovesi
danno ancora incredibilmente ampio spazio, conferma questa tesi e aggiunge che il
costruttore dovrà alzare la posta in gioco poiché i 6,2 miliardi di euro non
basterebbero per costruire l’Alta
velocità tra Genova-Milano. Grillo aggiunge
che “i lavori sono rallentati anche perché
si è reso necessario superare alcune criticità
progettuali”.
Per rinfrescare la memoria di chi si è già dimenticato,
questo è il Grillo che in 15 anni ha inaugurato, con
tanto di elmetto in testa, per ben una quarantina di volte l’avvio dei lavori
per il Terzo Valico.
Colui
che, iniziata la
sua carriera politica con la
Dc e poi con Martinazzoli, entrò nel primo governo di Centro
sinistra, ma poi per ben due volte fece il salto della quaglia alla De Gregorio
e fu fondamentale per la creazione dei governi iniziali di Berlusconi. Ne ebbe
in cambio, tra l’altro, la presidenza delle Commissioni trasporti,
infrastrutture e Lavori pubblici. Nel 1997 finì sotto inchiesta con l’accusa di
truffa aggravata da cui fu prosciolto per le prescrizioni accelerate volute da
Berlusconi. E’ stato indagato per
concorso morale in aggiotaggio nell’ambito dell’inchiesta Bancopoli. Risultava nell’elenco,
acquisito dall’Agenzia delle Entrate, degli italiani intestatari di conto
corrente nel paradiso fiscale in Liechtenstein. Viene
processato per la questione Fazio-Fiorani e condannato
in primo grado a due anni e 8 mesi.
Parliamo
di soldi
Il primo lotto del Terzo Valico è già stato finanziato
con 720 milioni, ma ben 220 milioni se ne sono andati
per risolvere “vecchi
contenziosi Cociv-Rfi” e solo poche
decine di milioni di euro sono finiti nei cantieri veri. Il secondo lotto da 1,1
miliardi è stato approvato dal Cipe e ha ricevuto pure
l’ok della Corte dei Conti. Manca, però, la firma dell’accordo tra Cociv e Rfi. Come mai? Lo scorso
19 gennaio l’assessore ligure Paita (quella che ha
sostituito Luigi Grillo nel raccontarle grosse) confidava che «in meno di un
mese» sarebbero decollate le opere stradali: galleria Val Chiaravagna, accesso a Trasta, nodo di Pontedecimo,
variante Isoverde e strada di Ceranesi. Ora che il
mese è trascorso Paita dice: «Ormai è davvero
questione di poche settimane». Il Cociv è sulla stessa
linea quando assicura che «in Valpocevera e Fegino i cantieri apriranno a marzo».
Intanto, però, (è notizia di questi giorni) Mauro Moretti
propone di prelevare altri 200 milioni di euro dal primo lotto per finalizzarli
alla manutenzione delle ferrovie esistenti.
Ecco spiegata una delle ragioni per cui la realizzazione
della linea ferroviaria Genova-Milano ad alta
velocità-capacità procede così a rilento. O meglio: ecco spiegato il motivo per
cui il costruttore Cociv e il concessionario Rfi ancora non hanno firmato l’accordo sul secondo lotto,
che è già finanziato dal Cipe. Rispetto a cosa Cociv e Rfi devono trovare
accordo? Fonti qualificate raccontano che, poiché a causa del
ritardi sui lavori i 520 milioni rimasti del primo lotto ancora devono
essere spesi, le Ferrovie (che come ha rivelato il Secolo XIX nutrono dubbi
sulla sostenibilità economica dell’opera) intendono “prendere in prestito” una
parte dei fondi per fare fronte alla manutenzione della rete.
E’ previsto un incontro nei prossimi giorni a Roma: parteciperanno tutti, il general contractor Cociv, il concessionario Rfi e il commissario del governo Walter Lupi (quello della villa di proprietà statale, ristrutturata dalla Forestale e destinata a sua residenza sul mare). Parleranno di centinaia di milioni di euro e vedremo cosa ne scaturirà.
E’ previsto un incontro nei prossimi giorni a Roma: parteciperanno tutti, il general contractor Cociv, il concessionario Rfi e il commissario del governo Walter Lupi (quello della villa di proprietà statale, ristrutturata dalla Forestale e destinata a sua residenza sul mare). Parleranno di centinaia di milioni di euro e vedremo cosa ne scaturirà.
Beppe
Grillo
In merito
alle recenti elezioni ci interessa guardare all’esito del voto nei Comuni delle
valli Polcevera, Lemme e Scrivia interessati dal
progetto del Terzo Valico e trarne alcune considerazioni sul legame fra i
risultati elettorali e la lotta che il Movimento No Tav – Terzo Valico porta avanti contro la costruzione della
grande opera.
Il
movimento non ha fatto nessuna dichiarazione di voto, geloso della propria autonomia e della propria pluralità di
punti di vista. Il primo dato che balza immediatamente agli occhi è che in un
territorio dove da sempre vi è una grande predominanza di consenso elettorale a
favore del centrosinistra e particolarmente del PD (favorevole al Terzo Valico)
questa volta le cose sono andate
diversamente.
Nella
roccaforte storica di Novi
Ligure il PD perde quasi dieci punti percentuali rispetto alle
politiche precedenti e il Movimento 5 Stelle diventa il
primo partito con oltre il 30% dei voti.
Stessa cosa
ad Arquata
Scrivia col Movimento 5 Stelle primo
partito con il 32%.
Il
Movimento 5 stelle è il primo partito anche a Serravalle e a Pozzolo dove prende
quasi il 37%.
A Ronco
Movimento 5 Stelle al 35% e PD in flessione di oltre
dieci punti.
Solo a
Tortona, Sale e Castelnuovo è il PDL il primo
partito.
Lega Nord
in pesante calo, con dimezzamento dei voti. Pochi i voti
ottenuti da Sel e Rivoluzione
Civile.
Rispetto
alla media nazionale e a quella nel collegio del Piemonte 2 dove il Movimento 5 Stelle si assesta al 25%, in Valle
Scrivia la media è del 32.
Anche in
Val Lemme è boom 5 Stelle:
Fraconalto 33,67%, Carrosio
35,59% e Gavi 32,61%.
In Valverde si ripete il copione col PD che perde 14 punti a Campomorone rispetto
alle scorse elezioni politiche e il Movimento 5 Stelle al 32,70%. A Ceranesi M5S al 37,18%.
A questi
dati si aggiungono quelli di Genova città con il Movimento 5 Stelle al 32%.
Dopo questa
carrellata di dati alcune considerazioni riguardanti i territori interessati dal
Terzo Valico:
1.
L’affermazione del Movimento 5 Stelle è ben oltre il
dato nazionale, quello del Piemonte 2 e quello della Provincia di Alessandria.
Sette punti percentuali in più di media. Effetto opposizione al Terzo Valico?
Crediamo proprio di sì.
3.
A Sel non viene perdonato di governare in molti posti insieme al PD e
viene bastonata ovunque (di particolare interesse il dato di Genova dove il
Sel, che è ondivago sulla questione TAV, raggiunge una
percentuale miserrima, trascinando con sé Rivoluzione civile.
4. il
movimento prosegue la sua strada geloso della propria
autonomia e indipendenza, ma le donne e gli uomini che si sono recati alle urne
hanno espresso chiaramente anche il loro parere sul Tav – Terzo Valico. L’hanno fatto indiscutibilmente, dando
fiducia a chi è stato compagno di viaggio onesto e sincero. Non una cambiale in bianco, ma il riconoscimento di una capacità di
relazione politica basata su confronto e rispetto
reciproci.
I
Comuni del NI
Da una situazione nel 1993 di ben 28 Comuni sui 33 della intera tratta Genova-Rogoredo decisamente contrari, il fronte del No si
era sgretolato - con l’azione del Cociv, dei mass
media, dei partiti e dei sindacati - e sino allo scorso anno solo il Comune di
Arquata si batteva con estrema coerenza contro l’opera
nel suo complesso senza chiedere contropartite, rotonde, nuove strade e
privilegi. Qualcosa è cambiato negli ultimi mesi ed ecco che è sorto il gruppo
dei NI
che limita le sue perplessità (non affiancate da una richiesta forte di
documentazioni non di parte) solo ad alcuni aspetti (traffico e amianto). Ecco quindi (per citarne alcuni) Pozzolo
Formigaro, Alessandria, Pontecurone. Quest’ultimo Comune, ad esempio,
nonostante gli fosse stata fatta presente già dal 2006 la decisione Cipe di utilizzare la cava Dossi per lo smarino di Moriassi, avrebbe scoperto solo poco prima delle elezioni
dell’esistenza di questa destinazione e fa presente che la cosa è da birichini distratti: non un cenno su tutto il resto
(evidentemente Arquata è un Comune amministrato da
alieni!).
Comunque qualcosa sta cambiando e forse il risultato
delle elezioni e la marcia del prossimo 20 aprile Novi - Pozzolo stimolerà, ce lo auguriamo,
un atteggiamento più attento e meno legato ai vecchi schemi di una politica con
decisioni calate dall’alto.
Gli
imbecilli
La motivazione più profonda espressa dai SI - TAV, come
quel tizio che è intervenuto alla recente trasmissione di Telecity, condotta benissimo da Alessandra Dellacà, è che i No - Tav bloccano le grandi opere perché sono “degli imbecilli” e sono
contro il progresso.
Quante volte abbiamo spiegato perché il Terzo valico non
serve a nulla, costa cifre mostruose, mette a repentaglio la salute e la
bellezza delle nostre valli! Quante volte abbiamo fatto controproposte concrete
su opere alternative che creerebbero almeno dieci volte di più posti di lavoro!
Facile replicare che non c’è peggior sordo di chi non
vuole sentire.
Sulla storia del
“progresso” vorrei citare un aforisma di Jorge Luis
Borges: “ Non credo più in questo progresso. Che sia un
progresso?”
Prossimi
appuntamenti
Alla
assemblea
tenutasi il primo marzo ad Arquata, con la
partecipazione di 400 persone, è stato deciso di:
- continuare a bloccare gli
espropri, con primo appuntamento a Campomorone mercoledì 13 marzo a partire
dalle ore 8.
- Il 23
marzo centinaia di No Tav – Terzo Valico si recheranno in Valsusa per la
manifestazione nazionale indetta dal Movimento No Tav.
- Nella
giornata di Sabato
20 Aprile il Movimento No Tav – Terzo
Valico percorrerà per la quarta volta le strade della Valle Scrivia con una
manifestazione popolare che partirà da Novi Ligure e raggiungerà Pozzolo Formigaro. Probabile la
presenza di parecchi parlamentari.
- Nel
frattempo assemblee, cene di autofinanziamento, azioni estemporanee dettate da
urgenze improvvise.
Commenti
Posta un commento