La presa per il sedere della Tangenziale tortonese
Tutti contenti e felici in quel di Tortona per la nuova
tangenziale tortonese. Unanimità di consensi!
Vi chiedo scusa ma io esco dal coro e non mi unisco
ai peana, come avevo già fatto nel 2006 in un pezzo scritto su
Comitatiscrivia in merito alla cava Montemerla.
Chiariamo subito, per capire il resto cos’è questa cava Montemerla. In regione
Oasi-Capitania, lambita dal Grue, a nord dell’Iper e verso
Viguzzolo. Una cava che dovrebbe ospitare 2 milioni e 200.000 metri
cubi di “smarino” proveniente
dagli scavi Terzo Valico di Fraconalto e Arquata, ossia da zone dove i sondaggi dell’Arpa provinciale
hanno fornito dati terrificanti.
S 11 sondaggi eseguiti presso
il monte Porale dieci contenevano amianto (la famosa
pietra verde che caratterizza l’Appennino da Voltri al
versante piemontese della Scrivia). Due di questi addirittura quantitativi di
due etti al chilo di roccia, quando il massimo consentito non dovrebbe superare
il milligrammo.
Cosa c’entra la Montemerla?
I giornali hanno dato notizia
della cosa con entusiasmo e ricapitolando si tratterebbe di una nuova strada di
11
metri di larghezza, lunga km. 4,5 che unirebbe il casello
autostradale della A21 e della A7 (lungo la strada per
Sale), con la statale Tortona - Voghera all’altezza della Capitania. Previsti, partendo da est, una rotatoria
all'altezza della regione Capitania, tra Tortona e
Pontecurone, un sottopasso ferroviario di
75
metri sotto la linea Tortona - Voghera, una grande
rotatoria in prossimità del cavalcavia sulla autostrada
To-Piacenza lungo la provinciale per Castelnuovo. Poi
un nuovo ponte di 1010
metri sul torrente Scrivia (a questo punto diventerebbero
ben sei i ponti nei dieci chilometri fra Tortona e Castelnuovo, un lungo
rilevato e poi un viadotto sopra l’autostrada Milano-Genova (380 metri)
e l’innesto sull’attuale rotatoria nei pressi del casello
dell’A7.
A
cosa servirebbe e chi paga.
Fondamentalmente a ridurre il traffico lungo l’attuale
circonvallazione nord ed est di Tortona, a favorire l’accesso all’autostrada da
parte degli
automezzi e autocarri tortonesi.
Il costo è di 45 milioni di euro (l’ultima manovra per
evitare il fallimento del Comune di Tortona, a detta dei giornali, ammonta a due
milioni di euro). Finanzierebbe il tutto la Regione Piemonte,
quella stessa che fa tagli indecenti alla sanità e che fa fallire migliaia di
commercianti, artigiani, piccole imprese non pagando quanto dovuto ai fornitori
e ai suoi prestatori d’opera.
Ma
è proprio così ?
È vero che il traffico sulla
attuale circonvallazione è abbastanza intenso, soprattutto nel corso
della mattinata, ma assai meno di quanto avveniva anni fa. Le previsioni
generali sono di ulteriori riduzioni e quindi, vista la
situazione economica, andrebbero riconsiderate le
priorità.
Veniamo al dunque.
Sebbene in Consiglio comunale nessuno abbia
fatto cenno al collegamento Tangenziale-Terzo Valico (a parte Stefanella Ravazzi), qui sta il
punto e non per nulla nel progetto TAV_Terzo Valico si
fa riferimento a questa opera.
La sua funzione essenziale è quella di favorire il
trasporto di 2.200.000 metri
cubi di smarino dal casello
tortonese alla cava Montemerla. Il che equivale (da
dichiarazioni Piano traffico Cociv) a 801 camion al
giorno aventi la portata di 13 m.cubi:
un’enormità!
Una gigantesca colata di ghiaia, calcestruzzo e asfalto
lunga 4,5 km. per
raggiungere la cava Montemerla con vantaggi di chi fa
l’opera e disagi notevoli per tutti gli altri. Non per nulla alla rotatoria
finale in regione Capitania vi sono 4 uscite: una verso Voghera, una verso Tortona, una per
accedere alla tangenziale e infine una verso la cava Montemerla.
Evidentemente ai signori del Terzo Valico non frega
nulla del trasporto su binari, infatti sarebbe bastato,
con cifra assai inferiore, predisporre un tratto di binario provvisorio alla
Capitania (dove passa la linea Genova-Milano) per trasportare alla Montemerla eventuali materiali da
smaltire.
Invece ecco file lunghissime di camion, altro cemento
tutt’attorno a un fiume, rilevati e viadotti, tre enormi
rotatorie, ecc. ecc.
Ricordo che nel 1992 (l’ho sentito con le mie orecchie)
l’allora sindaco di Tortona, Fabrizio Palenzona,
decantò il Terzo Valico che “avrebbe consentito, con opportuna fermata a Tortona
del TAV, di trasportare in giornata le famose fragoline
profumate di Tortona sui tavoli dei ristoranti di Monaco di
Baviera”.
Non ho mai capito il perché di questo privilegio per gli
abitanti di Monaco di Baviera; ma constato che oggi
l’antico mercato tortonese delle fragoline è in vendita o è già stato venduto
dal Comune per farne condomini e che l’area Oasi caratterizzata dagli orti di
fragoline non esiste più, sommersa da capannoni, centri commerciali, parcheggi e
case a distesa. Ora ci aggiungiamo questa nuova tangenziale e concludiamo l’opera con un ribaltamento: anziché esportare
fragoline, importeremo, su terreni un tempo resi fertilissimi dalle alluvioni di
quel serpentone del Grue e rogge collaterali, amianto
e porcherie varie.
Terrorismo ambientalista?
Direi che le realtà scoperchiate in questi ultimi
decenni dovrebbero indurci ad esprimere giudizi assai
più severi!
Un’ultima
annotazione castelnovese.
Arrivare a Tortona sarà sempre più pericoloso,
soprattutto nel tratto finale caratterizzato da due rotatorie.
In più corre voce (non l’ho verificata poiché mi pare
demenziale) che qualcuno abbia già ventilato la proposta di fare un ulteriore casello sulla Piacenza-Torino, poco dopo la nuova rotonda, fra il
depuratore e il cavalcavia, lungo la Tortona-Castelnuovo.
E sarebbe questa la crescita e il rilancio della
comunità Italia? Per carità! Dio ce ne scampi!
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