Due opinioni a confronto

Ma dove è andato Monti a cercarli questi sottosegretari?

Ne ho già sentiti alcuni dire cose alla Brunetta o alla Matteoli.

Ieri sera un altro. Certo Gianfranco Polillo, che non so da dove salti fuori, ha detto a Ballarò scemenze inaudite. Dopo un servizio sulle grandi opere assurde e inutili, costate dieci volte il previsto, mai finite e ora in disfacimento, tipo le Vele di Roma, questo “lucató” ha sostenuto che si esce dalla crisi solo con la crescita e lo sviluppo (le solite frasi!), ma purtroppo in questi due decenni una disgraziata pressione degli ambientalisti ha bloccato tutto. (???).

Ma dove, ma quando?

Ma chi ha governato in questi ultimi anni?

Gli ambientalisti o quelli che si riempivano la bocca di leggi obiettivo, di TAV, di grandi eventi, di ponti immani, di grandi opere?

Ma fosse vero che qualcuno è riuscito a fermare la cementificazione dei terreni agricoli e delle coste o lo sperpero di denaro di tutti per cercare di costruire (spesso senza manco riuscirci) cattedrali costosissime e mai celebrate.


Questa mattina, invece, sul tema altrettanto importante dei cambiamenti climatici, ho avuto il piacere di leggere un’intervista a Luca Mercalli di cui sintetizzo le premesse.

"Chiusi in un mondo artificiale non capiamo più la natura"
"Si strepita per il gelo recente e nessuno dice che manca un milione di chilometri quadrati di ghiaccio artico. È come curare raffreddori davanti a un tumore"
"Un paio di settimane di basse temperature non cambiano il trend: continuerà a essere sempre più caldo, temperatura globale ed effetto serra saliranno ancora"
Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana e notissimo
protagonista di «Che tempo che fa» al fianco di Fabio Fazio, mette le cose in chiaro: l´ondata di freddo e neve di queste ultime settimane non ha comunque toccato i picchi (negativi) del 1985 e del 1956 e, anche se in molti - specialmente i governi - pensano di essersene dimenticati, l´effetto serra non farà sconti, continuando implacabilmente ad alzare la temperatura media del globo. Con tutto ciò che comporta.

- «Sono una persona che dice le cose come stanno. Altro che apocalittico. Se me ne fregassi, avendo 46 anni e nessun figlio, me ne andrei alle Maldive a far festa finché non si alzeranno gli oceani,
mandando all´inferno il resto del mondo. Io in fondo non sono altro che il portavoce di una comunità scientifica che purtroppo ha poca voce. Quello che, per fortuna, posso dire sui media, è quanto affermano anche le Nazioni unite».
- «Noi pensiamo che tutto sia sempre sotto controllo; viviamo in  un mondo artificiale, climatizzato dalla casa all´auto all´ufficio, siamo disabituati al contatto con il mondo reale e i fenomeni naturali, chiuso nel nostro bozzolo artificiale. E quindi quando qualcosa va storto nel percorso quotidiano, la gente si sente spaesata. E non si dica che i fenomeni non erano previsti: quanto è accaduto a Roma con la neve fa parte della città e del suo modo di essere. Ma nessuno vuole cambiare le proprie abitudini e allora si scatenano le emergenze».
- «Cominciamo col dire che un fatto meteorologico riguarda pochi giorni, una settimana al massimo; il clima ha una scala di livelli globali. Abbiamo strepitato sulla neve e nessuno ha detto che manca un milione di chilometri quadrati di ghiaccio artico. È nevicato, certo ha fatto molto freddo, ma in un piccolo pezzetto di carta geografica. Anzi, i dati che abbiamo ci dicono che globalmente l´ondata di freddo, mediaticamente gonfiata, è stata inferiore a quella del 1985 e soprattutto a quella del 1956. L´effetto serra non è finito; la temperatura globale continua a salire»..
«Cominciamo ad evitare un peggioramento costante delle condizioni del territorio, pianifichiamo diversamente il nostro modo di vivere, correggiamo quanto è stato fatto finora».




Fonte: Antonello Brunetti

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