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Stop all’invasione dell’olio di palma

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Dal prossimo 13 dicembre milioni di consumatori italiani ed europei scopriranno la presenza di un nuovo ingrediente in migliaia di prodotti alimentari. Stiamo parlando dell’olio di palma, una sostanza fino a oggi camuffata dietro la scritta “olii e grassi vegetali”. Per rendersi conto di quanto l’olio di palma sia diffuso basta dire che è il grasso principale di quasi tutte le merendine, i biscotti, gli snack dolci e salati, le creme… in vendita nei supermercati. L’ampio utilizzo di questa materia prima è dovuto sia al costo estremamente basso, sia al fatto di avere caratteristiche simili al burro. Il Fatto Alimentare dice “no” all’olio di palma per motivi etici, ambientali e di salute e invita le aziende a sostituirlo con altri oli vegetali non idrogenati o burro. 1) La produzione di palma è correlata alla rapina delle terre e alla deportazione di milioni di famiglie africane e asiatiche (land grabbing). È inoltre causa primaria della deforestazione di aree bosc

È finito il tempo delle mele (marce)

Si apra la stagione delle opere utili e sostenibili “Si chiuda la stagione delle grandi infrastrutture realizzate per la convenienza privata di pochissimi e non nell’interesse generale, nel segno di quello che gli ecologisti e le forze impegnate sul terreno della legalità da tempo denunciano e chiedono: le grandi opere necessarie all’Italia sono quelle indispensabili per migliorare la vita quotidiana degli italiani, ovvero rimettere in sesto il nostro territorio, assicurare una mobilità pubblica efficiente nelle città e rimediare allo stato scandaloso del trasporto regionale, puntare sul ferro e sul cabotaggio costiero per il trasporto delle merci smettendo di favorire con regali milionari il settore dell’autotrasporto. Questo è ciò che va fatto oggi, se davvero si vuole demolire la “cupola” che governa da decenni i grandi affari delle opere pubbliche, mentre vanno riconsiderate scelte estranee all’interesse generale e costosissime. Questo è il messagg

Restituiamogli la scorta

Pino Masciari è un testimone di giustizia, un uomo coraggioso che ha esposto se' stesso e la propria famiglia a gravi rischi, per amore della giustizia e della legalità. La revoca della scorta lo espone ad un serio pericolo, perché la 'ndrangheta non dimentica e tantomeno perdona. Pino va protetto ed aiutato dallo Stato, non lasciato solo ed abbandonato al suo destino. Chiediamo con forza che la scorta e la protezione vengano immediatamente ripristinate! Firma anche tu

Sabato 18 aprile marcia NoTav ad Arquata

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Venerdì 17 aprile: CENA SOLIDALE

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Continuano le iniziative di sostegno per il ricorso al Tar contro il Terzo Valico: ci vediamo alla cena solidale di venerdì 17 aprile alle ore 20:00 al ristorante Jolly di Mornese, prezzo a persona 25€. Per info prenotazioni: 3470679591 – 0143636225 – 3496724348Cena No Tav

Tweet bombing per il reddito di dignità: facciamoci sentire!

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Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie 24 mar 2015 —  In dieci giorni oltre 50mila persone hanno sottoscritto la campagna per un reddito di dignità con cui chiediamo al Parlamento di calendarizzare e approvare rapidamente una legge sul reddito minimo o di cittadinanza. Firma anche tu Dobbiamo farci sentire dai parlamentari italiani, incalzarli e spingerli a prendere posizione. Hai un account twitter? Ti chiediamo quindi di partecipare a un tweet bombing. È semplice. Visita questa pagina [ http://www.campagnareddito.eu/tweet-bombing/ ] e cliccando sulla singola forza politica potrai inviare un tweet ai loro capigruppo di Camera e Senato. Non potranno ignorarci. Non hai twitter? Visita la pagina facebook della campagna [ https://www.facebook.com/redditodidignita ] e condividi i contenuti, diffondili tra i tuoi amici, invitali a firmare Continua qui  Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri del

Legambiente: “Dopo Lupi e Incalza si riparta da zero e si esca #fuoridaltunnel delle grandi opere”

Al convegno tenutosi sabato 21 marzo ad Arquata Dall’azzeramento della Legge Obiettivo al rafforzamento del trasporto ferroviario pendolare. Legambiente presenta 5 proposte al Governo Renzi per voltare pagina   “Basta leggere i giornali di questi giorni per farsi un’idea di come siano gestiti i cantieri delle grandi opere, da chi siano scelte le priorità d'investimento in questo Paese e sulla base di quali criteri. È ora di dirigerci a passo svelto ‪fuori dal tunnel delle grandi opere”. Non poteva che partire dai fatti di cronaca giudiziaria degli ultimi giorni la giornata di studi “ #fuoridaltunnel, inutilità e danni delle grandi opere ” promossa da Legambiente ad Arquata Scrivia. Un'opera figlia del “sistema Incalza” dall'inizio alla fine: senza gara, senza controlli, con immensi costi pubblici e guadagni privati. Un’infrastruttura di 53 chilometri, di cui 39 in galleria, dal costo cresciuto negli anni di ben otto volte e stimato oggi in oltre 6,2