Fiorello: “Salviamo Elisa, ognuno può fare la differenza”

Si chiamano social: mi sembra il minimo che possano e debbano essere utilizzati per il sociale. Certo, non basta un like o un hashtag per salvare una vita, ma forse nel caso di Elisa sì.

Non conoscevo Elisa, ma qualche settimana fa un mio amico, il prof. Massimo Robiony, primario di Chirurgia Maxillo Facciale a Udine, mi ha contattato raccontandomi la sua storia. E chiedendomi una cortesia: poter utilizzare i miei follower per diffondere l’appello, proprio perché anche solo una persona in più può fare la differenza.  

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Da Fiorello ad Anastacia, una corsa contro il tempo per salvare Elisa 

 

 

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