Non archiviamo l'inchiesta sulla morte di Pantani

Domenica 14 febbraio saranno trascorsi 12 anni dalla scomparsa di Marco PantaniSulla sua morte - un episodio per molti oscuro e ricco d'ombre - è stata aperta un'inchiesta che tra pochi giorni un giudice di Rimini potrebbe decidere di archiviare.

Sebastiano vorrebbe restituire al "Pirata" la sua dignità di essere umano e di sportivo, "ciò che tante calunnie e voci infondate, negli anni, hanno provato a strappargli". E chiede che il caso non venga archiviato.

Dodici anni fa ci lasciava uno degli atleti italiani più grandi di sempre, un ragazzo gracile, dalle gambe forti e dalla passione viva. Era il 14 febbraio del 2004 quando Marco Pantani fu trovato senza vita nella sua stanza in un residence di Rimini.  
Il 5 giugno del 1999, a Madonna di Campiglio, un test dell’antidoping aveva trovato nel suo sangue una quantità di ematocrito superiore alla soglia consentita, escludendolo così dal Giro d’Italia.  
Quel giorno di tarda primavera scrisse il destino del Pirata. E niente, da allora, fu più lo stesso per lui.
Su Pantani, negli anni, si è detto e scritto tantissimo. Indiscrezioni, sorprese e mezze verità hanno accompagnato la sua storia di uomo e di sportivo, prima e dopo la morte. Lasciando sulla sua vicenda tante, troppe ombre.


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