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Sabato 18 aprile marcia popolare NoTav ad Arquata Scrivia Stampa articolo

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Chiudiamo la partita del Terzo Valico e delle grandi opere Sabato 18 aprile ore 14 marcia popolare ad Arquata Scrivia Sono molti anni che il Movimento No Tav – Terzo Valico e tutti i movimenti di lotta territoriali denunciano il sistema delle grandi opere. Devastazioni ambientali, rischi per la salute, sottrazione di risorse utili alla spesa sociale e ai territori, infiltrazioni della criminalità organizzata, sperpero di denaro pubblico, corruzione, tangenti e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta della Procura di Firenze, che ha portato fra gli altri all’arresto di Ercole Incalza, vero dominus delle grandi opere italiane, non fa che confermare quanto affermiamo da anni. Una storia di gigantesche tangenti, appalti truccati, lievitazione dei costi, mancati controlli, regali e regalini nella migliore delle tradizioni italiane. Il Terzo Valico e tante altre grandi opere escono a pezzi da questa vicenda. Ben 700.000 Euro di compensi (leggasi

Domenica 3 maggio: camminata enogastronomica a Redavalle (PV)

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Terzo Valico, Della Bianca: "Aziende edili liguri non pagate da mesi"

GENOVA - Un centinaio di aziende edili liguri sono costrette a lavorare per la realizzazione del Terzo Valico, l'alta velocità ferroviaria Genova-Milano, senza percepire compensi da mesi a causa di un contenzioso contrattuale tra il consorzio Cociv e le Ferrovie dello Stato. Lo denuncia la consigliera regionale del Gruppo Misto Raffaella Della Bianca. "A fare le spese di questa assurda diatriba tra Cociv e FS - sottolinea Della Bianca - sono le imprese del nostro territorio che lavorano in subappalto, per le quali sono in ritardo da mesi i pagamenti". "Il meccanismo che si è innescato a seguito di questa vicenda ha dell'incredibile: - aggiunge - l'Inps pretende i soldi per pagare i dipendenti delle imprese in questione, che nonostante non ricevano compensi, continuano a pagare le tasse e si indebitano con l'erario. Le banche non concedono fido e quindi è come un cane che si morde la coda". Il video

Stop all’invasione dell’olio di palma

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Dal prossimo 13 dicembre milioni di consumatori italiani ed europei scopriranno la presenza di un nuovo ingrediente in migliaia di prodotti alimentari. Stiamo parlando dell’olio di palma, una sostanza fino a oggi camuffata dietro la scritta “olii e grassi vegetali”. Per rendersi conto di quanto l’olio di palma sia diffuso basta dire che è il grasso principale di quasi tutte le merendine, i biscotti, gli snack dolci e salati, le creme… in vendita nei supermercati. L’ampio utilizzo di questa materia prima è dovuto sia al costo estremamente basso, sia al fatto di avere caratteristiche simili al burro. Il Fatto Alimentare dice “no” all’olio di palma per motivi etici, ambientali e di salute e invita le aziende a sostituirlo con altri oli vegetali non idrogenati o burro. 1) La produzione di palma è correlata alla rapina delle terre e alla deportazione di milioni di famiglie africane e asiatiche (land grabbing). È inoltre causa primaria della deforestazione di aree bosc

È finito il tempo delle mele (marce)

Si apra la stagione delle opere utili e sostenibili “Si chiuda la stagione delle grandi infrastrutture realizzate per la convenienza privata di pochissimi e non nell’interesse generale, nel segno di quello che gli ecologisti e le forze impegnate sul terreno della legalità da tempo denunciano e chiedono: le grandi opere necessarie all’Italia sono quelle indispensabili per migliorare la vita quotidiana degli italiani, ovvero rimettere in sesto il nostro territorio, assicurare una mobilità pubblica efficiente nelle città e rimediare allo stato scandaloso del trasporto regionale, puntare sul ferro e sul cabotaggio costiero per il trasporto delle merci smettendo di favorire con regali milionari il settore dell’autotrasporto. Questo è ciò che va fatto oggi, se davvero si vuole demolire la “cupola” che governa da decenni i grandi affari delle opere pubbliche, mentre vanno riconsiderate scelte estranee all’interesse generale e costosissime. Questo è il messagg

Restituiamogli la scorta

Pino Masciari è un testimone di giustizia, un uomo coraggioso che ha esposto se' stesso e la propria famiglia a gravi rischi, per amore della giustizia e della legalità. La revoca della scorta lo espone ad un serio pericolo, perché la 'ndrangheta non dimentica e tantomeno perdona. Pino va protetto ed aiutato dallo Stato, non lasciato solo ed abbandonato al suo destino. Chiediamo con forza che la scorta e la protezione vengano immediatamente ripristinate! Firma anche tu

Sabato 18 aprile marcia NoTav ad Arquata

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