NO al mondiale di enduro nei boschi dell’alto Oltrepò Pavese e della Val Curone

Oltre 700 moto da enduro lanciate a tutta velocità tra boschi, sentieri e torrenti dell’alto Oltrepò Pavese e della Val Curone per un’intera settimana, dal 30 agosto al 5 settembre. Un vero e proprio affronto al fragilissimo ambiente collinare che unisce Lombardia e Piemonte.

Un patrimonio naturale messo a rischio da una manifestazione, la Six Days Enduro (ISDE), presentata come il mondiale dell’enduro che si snoda in sei tappe da circa 200 km ciascuna tra colline, vigneti, boschi e torrenti.

Un controsenso per l’alto Oltrepò che da poche settimane ha celebrato con tutti i crismi la realizzazione dell’ultimo tratto della greenwayVoghera – Varzi (40 km).

Infatti da un lato si punta al turismo lento delle piste ciclabili e dei sentieri come la bellissima Via del Sale che arriva sino in Liguria percorsa da moltissimi appassionati di trekking italiani e stranieri e di gitanti a cavallo, con richieste continue e opportune di finanziamenti in quanto area interna, fragile e da tutelare e dall’altro si annuncia con fanfare il mondiale di enduro quale volano economico per l’Oltrepò. Il tutto con evidente contraddizione, senza programmazione, e con spreco di denaro pubblico.

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