TERZI VALICHI, TERZI VALICHI, ABBISOGNANO NUOVI VALICHI ?
Parafrasando
l’operetta morale di Leopardi
Dialogo
di un venditore di
almanacchi e di un passeggero
ossia di un
venditore di illusioni e di un analizzatore di dati concreti
VEND. -
Spendete, spendete, buchiamo le montagne e il futuro sarà
radioso.
PASS. - Ma di questi
tempi è proprio indispensabile. Sei sicuro che non ci siano altre
urgenze?
VEND. - Dice Merlo del porto di Genova che senza
Terzo Valico e Gronda non potremo arrivare ai 4 milioni
di teu per il 2017.
PASS. - Veramente mi pare che in passato
dicessero che ai 4 milioni saremmo arrivati nel
2006.
VEND. Che pignolo, il problema è che tutti sono
concordi nel dire che occorre muoversi: partiti che contano, sindacati,
giornali, banche, imprese e soprattutto ora Monti, Passera e la
Cancellieri!
PASS. - Sarò pignolo, ma di container nel 2012,
tra vuoti e pieni, ne arriveranno forse 2 milioni.
Ma non è qui il problema. Di questi, quanti andranno a
nord e quanti su treno? Lo stesso Merlo dice, forse con un po’ di ottimismo, che
saranno 300.000.
VEND. - Uh, quanti! Serve assolutamente un nuovo
valico, magari anche un altro!
PASS. - Quanti? Ma se sono la ventiseiesima
parte di quello che voi avete previsto in ogni progetto, a
partire da quello del 1991!
VEND. -
Ma basta con i conti della serva; pensiamo al progresso,
alla crescita, al futuro.
PASS. -
Ma che progresso è il far arrivare dalla Cina prodotti che
non facciamo più e che, senza alcuna aggiunta di lavoro, vanno, chissà perché, a
Rotterdam. I casi sono due: o non serve a nulla o facciamo come un tempo i
paesi poveri che ospitavano le industrie chimiche straniere tenendosi in casa
poi tutte le porcherie. Questa globalizzazione con annesso boom dei trasporti ha
distrutto la nostra economia. La nostra produzione è ormai irrisoria. Dobbiamo
continuare così per altri decenni? Altro che Grecia, qui si torna alla
Preistoria!
VEND. -
Eppure lei mi
sembra uno di sinistra; non ha sentito i sindacati che dicono che con il Terzo
Valico si darà lavoro a centinaia di persone? Ammettendo che l’opera non serva a
nulla, basterebbe questo per farla.
PASS.
Certo, questo è il
parere delle imprese, delle banche, dei politicanti. Ma
è un parere ormai fragilissimo. Caricheremmo solo di un altro peso il debito
dello Stato. Il Terzo Valico sarà fonte di ricchezza per pochi e un debito
statale che graverà per almeno quarantanni sui bilanci
futuri. Che senso ha darsi l’obiettivo del pareggio per poi mettere il cappio
intorno alla gola ai cittadini attuali e a quelli di tutto il Duemila. Inoltre
non ho alcuna fiducia in questi affaristi cinici e spesso
ignoranti. Io so poco di politica, ma mi pare difficile che in quel
verminaio di parassiti, di incapaci, di approfittatori
e di disonesti che è emerso in questi ultimi tempi ci sia spazio per splendide
farfalle, lucciole che rischiarano la via e operose
formiche.
VEND. - Oh, adesso facciamo della poesia?!
PASS:
- Va bene, entriamo
nel merito. Vogliamo creare posti di lavoro qualificati e di lungo periodo per
migliaia di persone? Con 6-7 miliardi di euro, anziché arricchire i soliti noti
con opere inutili, provvediamo a fare delle scelte più
intelligenti, efficaci e realistiche. Limitiamoci a quattro esempi: isolamento
termico degli edifici pubblici e degli ospedali; messa in sicurezza delle scuole
italiane; recupero dei Centri abitati in gran parte in stato di abbandono;
interventi su tutto il dissestato territorio italiano.
VEND.
- Senza pensare ai
treni ad alta velocità? No, non è possibile!
PASS.
- E va bene
parliamo di treni, visto che io sono un passeggere
pendolare. La rete attuale fa schifo! Ed è inutile entrare nei particolari. Ne
cito solo uno: le stazioni sono in stato di abbandono e, ad esempio, in un paese
vicino al mio, Pontecurone, nel giro di una settimana
sono stati travolti dal treno ben due persone, una
donna quarantenne e uno studente di 15 anni, che attraversavano i
binari
VEND.
- Ben gli sta,
dovevano stare più
attenti!
PASS. -
Ignobile! Si
continua a parlare di sicurezza, ma dove sono finiti
capistazione, bigliettai, controllori, polizia ferroviaria, operai addetti alla
manutenzione? A Voghera un tempo c’era
una officina di altissima professionalità che
provvedeva a tutte le riparazioni del caso. Vada a vedere cosa è rimasto di
centinaia di operai e dei locali: un deserto!
VEND.
- Ma basta con queste litanie catastrofiste e queste continue
lamentele! Ma vuol mettere che bello per un turista
andare a trecento all’ora da Genova a Tortona e da Torino a Lione risparmiando
un po’ di minuti da dedicare all’intensa vita tortonese e
lionese?
PASS.
- Io non sono un
esperto, ma ho letto che in nessuna parte del mondo si può viaggiare ad Alta
Velocità sia con merci che con persone. Dove lo fanno, ma raramente, ci sono due coppie di binari
espressamente dedicati. Non so come le nostre ditte e la ‘ngrangheta potranno trovare una
soluzione.
VEND.
- Bisogna aver
fiducia e smettiamola di vedere tutto nero come quei loschi figuri, denominati
ambientalisti.
PASS.
- Ma qui si tratta di dati che spesso sento citati da fonti non
di parte. Ad esempio la
Corte dei Conti francese ha scritto quattro giorni fa che
la Torino -
Lione è demenziale, costosissima e per niente giustificata da commerci attuali o
futuri.
VEND.
- Ci sono sempre
degli infiltrati e dei corvi nelle istituzioni! Per fortuna i politici che ci
governano, le Amministrazioni comunali, le Province, le Regioni hanno capito
bene come comportarsi. Sanno bene che c’è sempre un tornaconto ad obbedire ai partiti di
riferimento.
PASS.
- Veramente qualcosina sta cambiando e sinceramente l’esempio di Arquata mi riempie il cuore di vera speranza. Chissà poi se
a livello politico non vi sarà una ventata di aria fresca che smuova la cappa
ammorbata che sovrasta la palude politica italiana.
VEND. - Ma va là,
povero illuso. I gattopardi sono sempre pronti a scattare nella direzione giusta
e poi basterà dare una bella lezione tipo Diaz a quei violenti sovversivi
comunisti e anarco insurrezionalisti che spesso si rintanano nei Centri sociali
e che sono già stati visti all’opera mentre mangiavano carne di poliziotto
quest’estate, mentre si nascondevano fra gli alberi con lo scopo di impedire gli
espropri di terreni sporchi e pieni di rovi, arbusti e alberi che inzozzano la terra ogni autunno con il loro fogliame color
cacca solida o diarrea, a seconda dei casi. Espropri finalizzati al nobile obiettivo di fare pulizia delle
erbacce e delle rocce con amianto, pavimentare il tutto con una superficie
grigio compatto solcata da viali neri delimitati in bianco, creare
innovativi paesaggi colmi di buchi, di lunghi ponti, di ondulati ripiani.
Possibile che non si comprenda il fascino di tutto ciò e non si provi rabbia
per il fatto che procediamo con troppa lentezza verso
questo futuro radioso!
PASS. -
Guardi, buon uomo,
io devo andare sul lavoro, con la speranza di conservarmelo, e quindi la lascia.
Prima, però, le vorrei leggere un passo del libro che stavo leggendo prima di
incontrarla, un libro del mio amico Gianni Repetto,
titolato “Come le lucciole”,
Era il
solito ritornello italiano quello dei lavori pubblici. Fare grandi investimenti,
costruire ex novo, consente margini di speculazione più ampi e fa gonfiare le
tasche a politici e imprenditori. I padroni del vapore, con le loro grandi
fortune, hanno tutto in pugno e continuano insaziabili a pretendere la gestione,
ormai senza appalti, per “grandi opere”, così le definiscono, quasi sempre inutili, per non dire dannose. Pian piano si
stanno divorando il paese. E chi crede ancora in un’etica della cosa pubblica
passa per un povero illuso, fermo su posizioni di anacronistica purezza..
VEND. - Ha proprio ragione, sei un povero
illuso!
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