ROTAIE E ASSURDITÀ
Vi
propongo due piccole notizie che mi hanno colpito e che hanno al centro,
una, le grandi opere inutili (eccetto per chi le fa o
ne viene foraggiato) e l’altra il declino della rete ferroviaria normale che
viene lasciata (intenzionalmente o per incapacità?) allo sbando
Solidarietà
con Luca Mercalli attaccato dall’on. PD Esposito
Un fuoco di fila da
destra e sinistra contro "Che tempo che fa". È bastata una
battuta del meteorologo Luca Mercalli sull´alta
velocità Torino-Lione e sulle ragioni dei No-Tav per sollevare un polverone sulla trasmissione di
Fabio Fazio su RaiTre. Solo un minuto, in chiusura all´intervento di domenica
sera: Mercalli si è definito «indignato» per l´arresto
di due attiviste del movimento, Elena Garberi e
Marianna Valenti, dieci giorni fa durante gli ultimi scontri attorno al cantiere
in Val di Susa.
I
primi ad attaccare? I deputati del Pd, Giorgio Merlo,
vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, e Stefano Esposito, arcinoto
per le ottuse opinioni politiche.
Al coro di accuse si sono poi aggiunti l´onorevole Agostino Ghiglia e il senatore Enzo Ghigo (Pdl)
Il meteorologo e ambientalista Mercalli,
che in passato era stato attaccato per le sue posizioni, non
riesce a comprendere il perché del polverone: «Ho detto che da cittadino sono
indignato dal fatto che due donne, incensurate, siano in carcere per porto
abusivo di maschere antigas. Ma quali maschere: sono filtri da verniciatore che
si vendono nelle ferramenta. Una cosa non tollerabile
in un paese civile. Sarebbe forse il caso di uscire da questo squallido teatrino delle ragioni di ordine pubblico, delle
botte e dei lacrimogeni per tornare a parlare del merito». E poi contrattacca:
«Non sono un nemico dello Stato come mi vogliono
dipingere, tirando in ballo Battisti e il terrorismo. Perché in tutto questo panegirico nemmeno una
parola sull´opera, un dato che dimostri l´utilità della Torino-Lione? Mi smentiscano con i numeri e smentiscano i 135 docenti universitari che hanno firmato una
petizione mandata al presidente Napolitano».
Moretti
contestato e la ragazza di
Voghera
A Genova il direttore delle Ferrovie,
Moretti, è stato contestato dai famigliari delle vittime di Viareggio e dagli
anti Tav Terzo Valico. Non c´è in
effetti un servizio che sia così programmaticamente peggiorato quale
quello delle Ferrovie. Sembra che ogni innovazione sia stata studiata apposta
per far del male ai passeggeri. Perfino acquistare un biglietto è diventata
un´impresa: biglietterie chiuse o con pochi addetti, code interminabili,
macchinette non semplici per i più e spesso fuori servizio, multe pesanti se non
lo si riesce a comperare prima di salire.
Racconta un giornalista di Repubblica che una settimana fa gli è capitato il seguente episodio.
Racconta un giornalista di Repubblica che una settimana fa gli è capitato il seguente episodio.
“L´ho verificato una
di queste mattine sull´IC Genova-Milano, quando a
Voghera è salita una ragazza trafelata perché doveva correre in ospedale a
Milano da un congiunto ricoverato d´urgenza. La ragazza ha
subito informato il capotreno di non avere fatto in tempo ad acquistare il
biglietto (da 8 euro) e il funzionario le ha detto che doveva pagare 58 euro (50
di penale!). La ragazza ha in tasca solo 45 euro e chiede quindi di poter regolarizzare il suo debito una volta a casa, fornendo allo
scopo le sue generalità. Ma la multa sale a 200 euro! E
non è finita. A Pavia piomba su di lei un supercontrollore megagalattico che le
intima di scendere. Ritenendo che 200 euro siano sufficienti per un viaggio
Voghera - Milano, la ragazza si rifiuta. Il supercontrollore la minaccia di una
multa di 100 euro per ogni minuto di ritardo del treno, perché (proclama) non
farà ripartire il convoglio sin che lei non sarà scesa, e, al persistere del
rifiuto, chiama la polizia. A questo punto i passeggeri si ribellano; protestano
perché il treno non riparte e chiedono allo scostante cerbero cosa pagano ai
viaggiatori le Ferrovie per ogni minuto dei loro abituali ritardi. La polemica,
che divampa nella carrozza solidale con la ragazza, e l´arrivo di saggi
poliziotti, che consigliano buon senso, inducono il
supercontrollore a battere in ritirata; il treno finalmente riparte. Cosa capiterà ora alla sventurata viaggiatrice, trattata come
una delinquente, non so. È roba da tribunale dell´Aja
questa vessazione dei passeggeri da parte delle Ferrovie. Pensiamo appunto
ancora all´acquisto del biglietto. Non solo è difficile e lungo farlo, ed è,
come si è visto, proibitivo salire a bordo senza averlo, pur contattando subito il controllore per regolarizzare la
propria posizione. Bisogna anche sapere quando precisamente si prenderà il treno
e perciò, se non si è in grado di prevedere se il lavoro finirà martedì sera o
mercoledì mattina, non si potrà comperare il biglietto
dell´IC sino all´ultimo, con i problemi di cui sopra. Oggi il biglietto ve lo
dovete procurare con largo anticipo, ma anche sapere precisamente giorno e ora
in cui partirete e poi avrete finalmente la certezza di poter viaggiare nella
carrozza più affollata del convoglio, perché il computer ammassa i passeggeri
uno vicino all´altro con criteri ciechi.
Le Ferrovie sono l´immagine dell´Italia berlusconiana. Un po´ di facciata rifatta (l´alta velocità) e molta sciatteria di sostanza. Un servizio che ha per nemici i suoi clienti, alle cui proteste sa solo rispondere con denunce e minacce. Tempi di percorrenza biblici, carrozze sporche, ritardi per guasto a non finire. Oggi, Comuni e Regioni protestano contro gli ennesimi tagli, che, in particolare, danneggeranno proprio il trasporto pubblico. Mi chiedo perché lo facciano solo ora, quando da anni i servizi essenziali sono ridotti e peggiorati, quello ferroviario più di altri. Il suo peggioramento, e nel mio caso sulla tratta per Milano, è tale che ci si chiede cosa potrà succedere ancora”.
Le Ferrovie sono l´immagine dell´Italia berlusconiana. Un po´ di facciata rifatta (l´alta velocità) e molta sciatteria di sostanza. Un servizio che ha per nemici i suoi clienti, alle cui proteste sa solo rispondere con denunce e minacce. Tempi di percorrenza biblici, carrozze sporche, ritardi per guasto a non finire. Oggi, Comuni e Regioni protestano contro gli ennesimi tagli, che, in particolare, danneggeranno proprio il trasporto pubblico. Mi chiedo perché lo facciano solo ora, quando da anni i servizi essenziali sono ridotti e peggiorati, quello ferroviario più di altri. Il suo peggioramento, e nel mio caso sulla tratta per Milano, è tale che ci si chiede cosa potrà succedere ancora”.
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